26 aprile, 2010

Le ali ai piedi

Disfo la valigia dopo un week-end nell' incantevole ed incantata Venezia e mi accorgo all' improvviso, immersa nell' apparente solitudine della mia camera da letto, di avere qualcosa da dire, qualcosa che risuona come un motivetto, difficile da dimenticare, nella mia memoria, poche parole, qualche seria affermazione ed ovviamente una sana polemica, magari poco costruttiva, ma assolutamente genuina. Non so da dove partirò ma ho la certezza di dove arriverò. Ecco, si, magari da qui... Adoro viaggiare e non c'è mezzo di comunicazione su cui io non sia disposta a salire ansiosa di raggiungere una destinazione. Sicuramente affido la maggior parte dei miei spostamenti quotidiani al mio 36 di scarpe, seguendo l' andamento delle stagioni (scarpe da ginnastica a Primavera, infradito d' Estate, stivali in Autunno e spesso, viste le ultime nevicate, anfibi in Inverno), cammino, passeggio, corro trafelata quando, per fortuna raramente, mi accorgo di essere in ritardo. Sono proprio le estremità la parte di me che preferisco, insomma la risposta alla solita domanda che spesso ci si sente porre "Qual è la parte di te che preferisci?". Niente di estetico insomma. Chiusa questa prima parentesi, consapevole del fatto che in questo post ne aprirò e chiuderò sicuramente molte altre, proseguo determinata. In auto da bambina soffrivo le pene dell' Inferno, la tappa vomito era obbligatoria lungo il percorso, fosse questo della durata di un' ora o più, non faceva alcuna differenza per il mio stomaco se fossimo diretti al mare o in campagna, ad un certo punto doveva dire la sua. Ora non è più necessaria alcuna fermata, sarà che l' organo colpevole si è tranquillizzato o semplicemente ha scoperto che anche a lui infondo piace moltissimo viaggiare. Alle ferrovie ho affidato a diciotto anni il mio cuore, sulla Torino-Milano, impaziente, invocavo spesso il Santo protettore della puntualità che dal canto suo, distratto, raramente mi ascoltava: ritardi biblici, che non scorderò, rubavano baci e carezze al mio primo amore, riducendo drasticamente il periodo della mia permanenza nell' allora non poi così vicina metropoli (altro che Frecciarossa...). E poi la rivelazione del secolo, una straordinaria possibilità per l' essere umano: volare. Un' esperienza che rivivo sempre con emozione, quell'emozione dei bimbi sulle montagne russe, o dopo la miglior spinta di un papà all' altalena, insomma quella sensazione che parte dallo stomaco e paralizza il sorriso in fase di decollo, che cancella la paura per dar spazio ad adrenalina ed incoscienza. La tecnologia ci ha messo le ali ed io quando le spiego sono straordinariamente felice. Mi affido se necessario anche a traghetto, gommone o zattera, su cui respirare sole, sale e mare. La bici fa rivivere il "teppista dalla rasetta facile" che è in me, l' autobus mi ricorda tanto i giorni di scuola e ora, da ormai quattro anni anche a Torino, si può parlare di metropolitana...(pssss forse siamo giunti al capolinea !!!). Questo mio lungo excursus sui mezzi di "trasporto", avrei potuto dilungarmi ancora un po' dedicandomi anche a quello che dopo i piedi uso più frequentemente, vale a dire, la parola, mi permette di polemizzare in allegria su quanto ho potuto vivere ieri sera in primissima persona. Premessa, si un' altra: adoro Torino, è la mia città natale e non mi sentirei a casa in nessun altro posto all' infuori di qui, chiusa la premessa, ma ultimamente rimango spesso sconcertata dalle scelte che fa chi è al potere.
Dopo una decina di anni in Duomo è nuovamente visibile la Sindone con relativo stuolo di fedeli e curiosi al seguito, pronti a riversarsi nel centro città, città preparata all' evento ??? Ma certo !!! Ci sono i manifesti che il 2 maggio accoglieranno il papa a braccia aperte, una fila di bancarelle di salumi e formaggi tipici che collega via Garibaldi a P.zza Castello, per la gioia dei negozianti anche di salumi e formaggi, sicuramente qualche altra bell' iniziativa che in questo momento mi sfugge come del resto mi è sfuggita, udite udite, l'ultima corsa in metropolitana prevista per le 22 da Porta Nuova. Cosaaaa ??? Forse al Sindaco o a chi per esso non è chiara l' utilità del mezzo per il quale sono stati spesi miliardi, forse si tratta di un gadget in più da aggiungere alla Mole, forse il servizio non dico notturno ma quantomeno fino a mezzanotte non riguarda la nostra metro ma solo quella di altre città. Chissà ??? Gli ingressi spalancati, i tornelli aperti ed alle 22.03 una vocina celestiale che ti accoglie "Si avvisano i Signori viaggiatori che la metropolitana è chiusa". Dietro di me gente di Roma "Aò ma che stà a dì ???", Napoli, insomma turisti increduli esattamente come la sottoscritta. E così per raggiungere casa, visti i bagagli e le ore di sonno arretrato, taxi. Soluzione molto "ecologica" costata 11 euro per raggiungere P.zza Statuto a ben 5 minuti dalla stazione. A Venezia non era previsto alcun evento sensazionale, il week-end era per la città uno dei tanti, a parte la festa per il Santo Patrono, eppure vi garantisco che i traghetti, e dico traghetti, con tanto di conducente e aiutante nella salita e discesa, viaggiavano lungo i canali senza sosta nè limiti di orario. La metro torinese è talmente ipertecnologica che non ha bisogno di conducente nè controllore sempre a bordo ma evidentemente non ama fare le ore piccole.
Io preferisco i piedi ma, a volte, anche del cervello non mi posso lamentare !!!

19 aprile, 2010

Strano ma...Volo

"Lei era entrata in quella parte del cuore dove ci sono le cose più buone, quella simile a una credenza dei dolci dove c’è la Nutella, i biscotti, le merendine, la marmellata; quell’angolo di cuore dove quando uno ci entra, succeda quel che succeda, da lì non uscirà mai. Non c’entra l’amore. Ci sono persone che da quando le conosci non smetti mai di volergli bene".
Egregio Signor Fabio Volo, benchè il suo estratto mi sia assai piaciuto, mi spiace doverla mettere al corrente che io narrai di credenze, barattoli di Nutella e "buoni" sentimenti lì riposti, ancor prima dell' uscita della sua opera, quindi, benchè il successo non fu certo il medesimo, potrei, volendo, denunciarla per plagio... :D