15 giugno, 2010

Guardatevi nel cuore

Improvvisamente cambia il colore del cielo, l' aria diventa più fresca e, neanche te ne accorgi, è già ora di aprire l' ombrello: piove. Presto dovrò rientrare in ufficio e questo è più o meno il racconto della mia pausa pranzo di oggi. Arrivo a casa, mi sfilo i jeans e la camicetta entrambi inzuppati e freddi, mi asciugo i capelli e, la maglietta di Manara, si insomma, quella vecchia, sgualcita, scolorita, di cui avrò già sicuramente parlato, è sul letto pronta ad accogliermi in un abbraccio se non altro asciutto. Penso senza scrivere e scrivo senza pensare, scosto le tendine della cucina e mi accorgo che quella leggera pioggerella di pocanzi è già temporale. Apro il frigo distratta e scelgo a caso lo yogurt del giorno, generalmente quello dalla scadenza più prossima, dopodichè accendo il pc. Leggo la posta, gironzolo su Facebook, mi affaccio alla finestra di Katiu per scoprire se ha nuovi "appunti di viaggio" da leggere o a quella di Calendula, "Il serio" ha cambiato i serramenti e non riesco più ad intravvedere nulla neppure attraverso gli spiragli. "La zampa" non offre nuove notizie, il sito di Pixdaus è giorni che non mi consente possibilità di accesso, non mi resta che sfogliare gli appuntamenti del Fai. L' iniziativa che mi attrae di più è sicuramente la quinta edizione de "I luoghi del cuore" promossa quest' anno per celebrare i 150 anni dell' Unità di Italia. Si tratta di un censimento in cui viene richiesto ai partecipanti, gratuitamente e via mail, di segnalare un luogo inconfondibile, noto o sconosciuto, a cui si è particolarmente legati, a rischio, da restaurare, visitato o da valorizzare, degno di nota, che in qualche modo merita un posto tra i ricordi e le tradizioni del nostro paese. Per luogo si intende un borgo, una spiaggia, un parco, insomma un qualcosa di bello che va preservato. Ho segnalato il borgo medievale di Cervo (IM), sopra San Bartolomeo al mare, a picco sulla distesa azzurra, a mio avviso incantato, magico sia di notte, accarezzato dalla luna, che di giorno, abbagliato dal sole, mi è davvero nel cuore per mille ed una ragione. Ma per me questo è solo l' inizio, ho tanti altri luoghi nel cuore che desidero segnalare al Fai. Lo hanno già fatto anche personaggi famosi come ad esempio Franco Battiato che ha scelto una chiesa a Giarre (CT), Lucio Dalla le Isole Tremiti e così via. Ops, per me è già ora di andare...Voi, guardatevi nel cuore.
http://www.iluoghidelcuore.it/

13 giugno, 2010

Felicità raggiunta, si cammina

"Felicità raggiunta, si cammina
per te sul fil di lama.
Agli occhi sei barlume che vacilla,
al piede, teso ghiaccio che s' incrina;
e dunque non ti tocchi chi più t'ama.
Se giungi sulle anime invase
di tristezza e le schiari, il tuo mattino
è dolce e turbatore come i nidi delle cimase.
Ma nulla paga il pianto del bambino
a cui fugge il pallone tra le case".

12 giugno, 2010

Sintesi di un addio

Alzi la mano chi almeno una volta nella vita ha detto "Addio" mantenendo fede alla parola data, senza ripensamenti nè colpi di scena insomma senza ricercare nel passato brandelli di un vissuto che nuoce ancora ricordare. Ho la sensazione di non esser mai riuscita a pronunciare quello che altro non è se non il riassunto di una sforbiciata ad una corda già irrimediabilmente logora, spesso rimanendo, a gran fatica, aggrappata ad un filo di questa. Una corda che tende ad annodarsi in cappio nel momento in cui subentra il peso di un passato ancora troppo nitido. Perchè non ho mai detto "addio" ? Semplice, perchè non ho mai avuto il coraggio di decidere e questo, forse, fa di me una codarda, un' illusa, una che dinnanzi ad uno sconcertante e scintillante "nuovo" preferisce un banale ed impolverato "vecchio", una che, fin da bambina, i cambiamenti radicali li ha sempre vissuti come un dramma ed accettati a stento. A quanto pare però non sono la sola e me ne accorgo tutte le volte che vedo o sento qualcuno gioire per aver ritrovato un ex fidanzato, un ex amico, un ex compagno di classe: persone che magari a suo tempo ci hanno fatto stare male da morirci, persone alle quali per anni non abbiam pensato, persone alle quali sarebbe stato più che comprensibile dire una volta per tutte "addio". E invece... E invece tutto circola e tutto torna. Come la Terra la nostra vita assume un andamento circolare, ruota intorno ad un Io a volte un po' confuso. "Addio" è definitivo, categorico, risoluto, cattivo per certi versi, per un addio detto ci sono mille lacrimevoli "Arrivederci" che aspettano e percorrono l' orbita insieme a noi che non li vediamo perchè ci seguono, non tentano di afferrarci nè di precederci, sono un' ombra, un tentativo, un rimpianto.
Non ho mai detto "Addio" e non me ne pento.

10 giugno, 2010

Un sottotitolo ad un pensiero

Io, Massimo, Emanuele: eravamo in tre, nella piccola stanzetta dalle pareti gialle che tutti i mercoledì sera ci ospita da un po' di tempo a questa parte, ieri per la prima volta davanti al nostro fidato pc. Incuriositi ed attenti non ci siamo persi neanche una sillaba di quanto il nostro professore, con l' entusiasmo di sempre, ha deciso di insegnarci. Massimo è appassionato di ritrattistica, durante i suoi numerosi viaggi all' estero ha colto ed immortalato gli sguardi di donne indaffarate, sperse in caotici bazar, uomini dietro a banchi di spezie dai colori della terra, bambini sorridenti giocare con poco più di niente; Emanuele mi stupisce sempre un po' quando durante le lezioni di teoria prende appunti e disegna, contemporaneamente, lui è designer, la mano che impugna la penna non riesce a darsi pace se non crea e io, a sua insaputa, timidamente sbircio meravigliata; Emanuela (ieri assente) è al settimo mese di gravidanza e non vede l'ora di puntare l' obbiettivo sul suo piccolo che nascerà, poi ci sono io. Premessa: ho deciso di frequentare il corso di fotografia organizzato da Aldo un po' per curiosità, un po' per amicizia, un po' perchè non credo nei grandi fotografi bensì nelle persone comuni che riescono ad esprimersi anche con un click, fermando il tempo e lo spazio e godendosi un' emozione che per loro è un capolavoro e una foto, a mio avviso, può esserlo sicuramente sia questa scattata con una fotocamera digitale dell' ultima generazione o con la scatoletta di cartone ancora in commercio persino in tabaccheria. Non è lo strumento ma l' occhio e la mente che contano con tutto ciò che riescono a produrre aiutati magari da una buona dose di fantasia. Come per un dipinto, un disegno, uno scritto ciò che conta non è solo l' opinione di chi ne fruirà bensì, almeno all' inizio, la soddisfazione dell' autore nel creare, nel credere insistetemente nelle proprie capacità senza perdere di vista umiltà ed entusiasmo. Il concetto è più o meno riassumibile così: "E' bello tutto ciò che tu vedi e credi bello". Fine della premessa.
Cosa si impara quindi ad un corso di fotografia? Si impara a gestire gli elementi che spesso possono costituire un disturbo ma che in realtà, in natura, non lo sono affatto: la luce e l' ombra, a prendere confidenza con lo strumento che si ha a disposizione e non importa se il compagno di banco ha una super Nikon e tu una microscopica Canon perchè ciò che puoi cogliere tu, quasi sicuramente, non verrà colto da lui e viceversa, dando importanza, ribadisco, non alla tecnologia ma alla fantasia. Si impara a cogliere le sfumature e gli attimi. La fotografia non è per me una passione, tengo a precisarlo, non come lo scrivere per intenderci, è un "di più", un sottotitolo che mi piace dare ad un pensiero. Scettica sull' uso di programmi "alternativi" per rendere migliori gli scatti (es. il celeberrimo Photoshop installato dal mio prof ma mai usato) ieri sera ho abbassato la guardia ed ho dovuto ricredermi (a volte capita...). Il suo nome è Lightroom 2: è un software dell' Adobe per la correzione cromatica e luminosa degli scatti. che consente solo di risolvere problemi come la sovraesposizione o ombreggiature troppo evidenti, corregge insomma non cambia e soprattutto non elimina il file originario ma piuttosto lo arricchisce con informazioni digitali in più. Soprattutto è: comprensibile e facile da usare !!!! Aldo ci ha fornito, per esercitarci, quattro suoi scatti di un matrimonio nel verde e per una buona mezz'ora ci siamo sbizzarriti con il "Com'era" "Com'è" applicando il nostro gusto al posto del suo.
A Natale i miei genitori mi hanno regalato una Canon Ixus 100 IS, una scatoletta nera ultraleggera, ultrasottile ma soprattutto facilmente tascabile. Era esattamente quello lo scopo da raggiungere, il portarla con me ovunque perchè ovunque può capitare qualcosa che merita di essere fermato e poi ricordato.Cogli l' attimo perchè magari nessuno lo farà al posto tuo e conservalo perchè, così facendo, sarà tuo e solo tuo per sempre.

02 giugno, 2010

Farewell

"(...) Ma stupiti e felici scoprimmo che era nato qualcosa più in fondo, ci sembrava d'avere trovato la chiave segreta del mondo.
Non fu facile volersi bene, restare insieme o pensare d' avere un domani e stare lontani; tutti e due a immaginarsi: "Con chi sarà?".
In ogni cosa un pensiero costante, un ricordo lucente e durissimo come il diamante e ad ogni passo lasciarci portar via da un' emozione non piena, non colta: rivedersi era come rinascere ancora una volta.
Ma ogni storia ha la stessa illusione, sua conclusione ed il peccato fu creder speciale una storia normale.
Ora il tempo ci usura e ci stritola in ogni giorno che passa correndo, sembra quasi che ironico scruti e ci guardi ridendo.
E davvero non siamo più quegli eroi pronti insieme ad affrontare ogni impresa; siamo come due foglie aggrappate su un ramo in attesa.
(...) Non pensarci e perdonami se ti ho portato via un poco d'estate con qualcosa di fragile come le storie passate: forse un tempo poteva commuoverti, ma ora è inutile credo, perchè ogni volta che piangi e che ridi non piangi e non ridi con me..."