25 marzo, 2011

Una gocciolina di clorophilla

Vorrei che questo fosse il più bel post mai scritto, vorrei che ciò che provo ora riuscisse a scaldare almeno un po' i cuori di tutti coloro che lo leggeranno, amici e nemici, vorrei che chi decide di non parlarne, per privacy o per scaramanzia, capisse che un' emozione così bella va condivisa perchè può rendere il mondo degno di essere ancora vissuto: io ho deciso di farlo e, comunque vadano le cose, non penso che di questo mai me ne pentirò. Sabato scorso alle ore 5,40 ho scoperto che diventerò mamma o quantomeno sto mettendo il mio corpo a disposizione di una nuova vita, di un "essere speciale" ed io avrò cura di lui (cit.).
Alle 6,00 io e Stefano abbiamo condiviso un pensiero dinnanzi a quella barretta di plastica dai poteri chiaroveggenti: "Siamo qui per aiutarlo a realizzare i propri sogni". Tremavo e se ci ripenso tremo ancora ora che è già passata un' altra settimana: tremo per l' emozione, per l' ansia e un po' per la paura. Tremo e sorrido, già, non riesco a fare altro. Non c'è dubbio trattasi di felicità. Sono fortunata sia perchè non ho ancora nessun sintomo sgradevole se non una frizzante euforia che mi accompagna per tutto il giorno ed un colorito salubre su una facciotta ben pasciuta ma rilassata, sia perchè sono circondata da persone meravigliose che non appena l' hanno saputo, o scoperto, mi hanno trasmesso tutto il loro affetto. Le lacrime di mia madre, quelle, nascoste ai miei occhi, di mio padre che ha esclamato "Oh Signore!", i singhiozzi e l' incredulità dei miei suoceri, un coro di "Siamo felici" degli amici, gli abbracci forti e sentiti di chi è rimasto senza parole ma non senza sorrisi. Insomma l' incoraggiamento c'è e l' incredulità, la mia, anche. Ora sono a tutti gli effetti responsabile di qualcuno e anche per questo, suscitando lo scalpore di chi forse mi credeva fanatica, ho accantonato la mia scelta vegetariana. Non imporrò una mia decisione presa vent'anni fa a chi magari neanche la concepirà, non imporrò la mia volontà a chi solo in futuro deciderà se scegliere o meno se condividerla. Domenica, dopo esattamente 20 anni, ho trangugiato di malavoglia un' orata al forno ed ho pensato che il mio "puntino" merita tutti i miei sacrifici affinchè nasca sano. So perfettamente che ci sono donne che si affidano a coadiuvanti farmacologici piuttosto che rinunciare alla loro battaglia personale per i diritti degli animali ma io sinceramente non amo nessuna forma di dittatura ed è proprio per questo che non ho il diritto di scegliere per qualcun altro solo perchè non ancora in grado di farlo da sè. E così non sempre un punto segna la fine di qualcosa, in questo caso, è solo l' inizio!

16 marzo, 2011

Il futuro è già passato

"Ero un ragazzotto di 15 anni incuriosito ed emozionato per quello che stava per accadere in città. Avevamo invitato a trovarci qui a Torino amici e parenti ancora residenti in provincia, per condividere insieme il grande evento: il centenario dell' Unità d' Italia.
Nessuno allora poteva credere, se non vedendola con i propri occhi, che una sorta di locomotiva aereodinamica avrebbe viaggiato a 90 Km orari su un solo binario, per congiungere C.so Unità d'Italia al Museo dell' Automobile, 10 Km in circa un minuto e mezzo, tra cielo e terra, su un veicolo che ricordava molto un' astronave, un' attrazione del genere avrebbe lasciato tutti a bocca aperta per lo stupore e a braccia aperte verso un futuro ormai prossimo, un enorme passo avanti per l' avvenire del trasporto pubblico, insomma 100 lire di biglietto davvero ben spesi. Allo stesso prezzo si poteva scegliere un viaggio davvero mozzafiato sospesi ad un filo, salendo sulla colorata ovovia che collegava la zona dell' Esposizione con la nostra verdeggiante collina da cui ammirare un panorama davvero indescrivibile: come avrei voluto portarla con me in quella romantica salita se solo l' avessi già incontrata...Non ricordo poi cosa ho visto proiettato al Circarama ma so con quanta trepidazione ho atteso di entrare in quella mastodontica struttura voluta dalla Fiat ma pensata dal grande Walt Disney. Messaggio di Walt Disney:
"E' con piacere che mettiamo a disposizione degli Italiani - con la collaborazione della FIAT - la nostra piu' recente scoperta in campo cinematografico: il "Circarama".
Con cio' noi vogliamo dare il nostro contributo alle manifestazioni in Torino per la celebrazione del centenario dell'Unita' d'Italia. Il Circarama ha rappresentato un'attrazione unica a Disneyland fin dal giorno della sua inaugurazione, nel 1955. Il film Circarama "Italia 61" in splendidi colori della Technicolor, da' rapide visioni di alcuni aspetti dell'Italia d'oggi: meravigliose bellezze del paesaggio, citta', monumenti, antiche glorie e moderno lavoro industriale. Esprimo il mio personale ringraziamento alla Fiat e a tutti coloro che hanno collaborato con noi per la realizzazione di questo spettacolo, che spero interessera' moltissimi nostri amici italiani.Desidero inoltre complimentarmi con tutti per le celebrazioni del Centenario, ed esprimere l'augurio che le manifestazioni torinesi siano un grande successo. Burbank, aprile 1961". Il papà del mio mitico Topolino aveva pensato alla mia città regalandole una sua fantastica invenzione. Insomma, il clima che si respirava era davvero di festa non solo per i ricordi legati al passato ma anche e forse ancor di più, per le speranze legate al futuro.
Domani saranno 150 gli anni da festeggiare e quel ragazzotto ora è un padre che racconta al proprio figlio le meraviglie di 50 anni fa. Della monorotaia non resta che uno squallido moncone, dell' ovovia ancor meno e la collina non è più nemmeno così verdeggiante, il Circarama poi nessuno lo ricorda più, il Palazzo del Lavoro, punto nevralgico dell' Esposizione di allora, voluto e pensato dall' Ing. Nervi, è ridotto ad un ammasso di ferraglia arruginita, cemento scrostato e finestre fatiscenti ma oggi, avvolto per l' occasione, da una gigantesca bandiera italiana, mi domando: per esaltare il tricolore o per ricoprirne le magagne? Dove sono le novità avveneristiche di allora? Il futuro è tristemente nei racconti del nostro passato".
Per gli appassionati di ricordi: http://www.italia61.it/

15 marzo, 2011

30 e lode

Oggi una mia carissima amica mi ha "regalato", via mail, questa pagina...l' ho letta...è bella...eccola:
"Io mi divertivo ad avere trent'anni, io me li bevevo come un liquore i trent'anni. Sono stupendi i trent'anni, ed anche i trentuno, i trentadue, i trentatre, i trentaquattro, i trentacinque!Sono stupendi perche' sono liberi, ribelli, fuorilegge, perchè è finita l'angoscia dell'attesa, e non è cominciata la malinconia d...el declino.Perchè siamo lucidi, finalmente, a trent'anni! Se siamo religiosi, siamo religiosi convinti; se siamo atei siamo atei convinti. Se siamo dubbiosi, siamo dubbiosi senza vergogna.E non temiamo le beffe dei ragazzi perchè anche noi siamo giovani, non temiamo i rimproveri degli adulti perchè anche noi siamo adulti. Non temiamo il peccato perchè abbiamo capito che il peccato è un punto di vista, non temiamo la disubbidienza perchè abbiamo scoperto che la disubbidienza è nobile. Non temiamo la punizione perchè abbiamo concluso che non c'è nulla di male ad amarci se c'incontriamo, ad abbandonarci se ci perdiamo: i conti non dobbiamo più farli con la maestra di scuola e non dobbiamo ancora farli col prete dell'olio santo. Li facciamo con noi stessi e basta, col nostro dolore da grandi.Siamo un campo di grano maturo a trent'anni, non più acerbi e non ancora secchi: la linfa scorre in noi con la pressione giusta, gonfia di vita. E' viva ogni nostra gioia, è viva ogni nostra pena, si ride e si piange come non ci riuscirà mai più. Abbiamo raggiunto la cima della montagna e tutto è chiaro là in cima: la strada per cui scenderemo un po' ansimanti e tuttavia freschi.Non succederà più di sederci nel mezzo a guardare indietro e avanti e meditare sulla nostra fortuna".