23 maggio, 2009

S-comunicare


"Conservare lo spirito dell' infanzia dentro di sè per tutta la vita vuol dire conservare la curiosità di conoscere, il piacere di capire, la voglia di comunicare". B.Munari
Messaggi che galleggiano in un mare di bottiglie che si urtano fra loro ed il tintinnio nel seguire l'onda, crea una sinfonia di pregiato cristallo non solo di banale vetro, non "vuoti a perdere" ma, a volte, contenuti importanti, in ognuna di esse una storia, un' emozione, un s.o.s. Comunicare e s-comunicare. Il desiderio di esprimersi liberamente senza remore a quanto pare sta crescendo nell' essere umano in maniera direttamente proporzionale alla scoperta di nuove tecnologie e metodologie di dialogo per farlo e così è già routine comunicare al mondo, virtuale o reale che sia, che oggi ci si è innamorati oppure ci si è comprati un paio di scarpe nuove. All' inizio pensavo si trattasse di una forma inconscia di ricerca di considerazione, una sorta di fuga da una realtà in cui si è davvero in troppi ormai e questi non tutti ti guardano, non tutti ti apprezzano ma tu ci sei e vuoi farti sentire; poi qualcosa mi ha fatto cambiare idea e così adesso penso si tratti del bisogno di combattere la solitudine unendosi ad un coro, o anche le due cose insieme: un individuo solo che cerca di farsi notare sfiorando lo sguardo di milioni, miliardi di altri sguardi simili o completamente differenti dal suo. "Io sono qui !". C'è chi urla, chi fischia, chi, ancora un po' sperso, si guarda intorno non ritrovando nulla di ciò che gli è stato insegnato, di ciò in cui credeva, dell' unico modo immediato con cui cominicava: la parola. Non è più importante il tono di voce, la forza che ci si mette per far vibrare le corde vocali quando si è arrabbiati, basta attaccare il pc alla presa di corrente se la batteria non dura così a lungo e scegliere: "Oggi scrivo uno status enigmatico su Facebook o cinguetto su Twitter? Scrivo un post sul blog magari dedicandolo a qualcuno o ricerco un contatto perso su Messanger?" vasta scelta, ce n'è per tutti. Ci si prova, ci si butta e poi si aspetta, a volte è questione di secondi e qualcuno risponde al richiamo, a volte passano mesi e la bottiglia continua a galleggiare ma non tintinna più così bene. C'è chi lo fa solo per divertimento, chi per marketing vendendosi piuttosto bene e chi, curioso come me, cerca un confronto, un qualcosa o qualcuno che lo tranquillizzi facendogli capire che il futuro non è tutto lì. Si condivide un po' di vita ma le cose importanti sono ancora al di là di un monitor e se è bello, speciale ed emozionante scriversi o regalarsi fiori che però non profumano, lo è anche vedersi, toccarsi, parlarsi. Anche a me piace scrivere messaggi da infilare nelle bottiglie, mi piace sapere che qualcuno ancora li apprezza, mi piace dilungarmi in essi nella speranza di farmi capire e di arrivare trascinata da un' onda, continuamente urtata da altre bottiglie dalle forme più particolari, dai colori più luminescenti, dal tintinnio più melodioso. Le mie bottiglie sono un po' grezze, lo ammetto ed è molto facile riuscire ad inabissarle, i messaggi sono sempre o troppo lunghi o troppo noiosi, seguono l' istinto più che la corrente. Ultimamente ho conosciuto, a mia insaputa, ancora un' altra divertente forma di comunicazione ideale per chi ha poco tempo, l' esperimento con me è miseramente fallito ma sono sicura si rivelerà un successo. Lo "spara-emoticons": immediato, semplice, impossibile da fraintenedere, insomma comprensibile a chiunque...tranne che...a me! Incredibile ma vero e, chi mi capisce è davvero bravo, sono riuscita anche stavolta a dar voce e significato ad una pallina gialla con due occhietti ed una bocca, un sole, un chicco di mais, una lucciola stilizzata, a seconda delle sue espressioni, inviate con casualità senza alcun filo logico nè legame, rappresentavano davvero per la sottoscritta uno stato d' animo ed allora una smorfia poteva essere un' indigestione, un occhiolino uno strano tic nervoso ed una risata riuscivo persino a sentirla. Forse mi trovavo da uno o una psichiatra senza neanche saperlo nè conoscerne il volto ma è stato bello perchè per me, che sono matta, non è importante quanto mi si consideri ma come lo si fa e siccome, oltre che matta, ho dei problemi con le illusioni ho pensato che dall' altra parte il dito che cliccava fosse di un solo "specialista" non di un ' intera équipe medica. Ma alla fine non m'importa, io mi sono divertita e l' aver partecipato ad un esperimento questa volta è stato piacevole. Apprezzo, nonostante tutto, Fb e ci gioco, un passatempo come un altro, adoro questo mio blog sempre di più ma, per quanto riguarda le metodologie di comunicazione, la più innovativa, speciale, sorprendente, rivoluzionaria che abbia mai visto "ultimamente" è sotto il mio balcone, per una dirimpettaia fortunata: "TI AMO o4.03.09" un messaggio reale, scritto sull' asfalto, inequivocabile, facilmente interpretabile, da una sola persona ad un' altra...tra cielo e terra...dove c'è quello che qui si può continuare a cercare ma difficilmente a trovare.

3 commenti:

Io con me e me stessa ha detto...

A volte le cose più semplici sono le più difficili in realtà. non tanto per la difficoltà in sè, più che altro perchè diamo per scontato parole, significati, gesti e pensieri.

Preferiamo invece nasconderci dietro ad un monitor, gettare l'amo e attendere che qualcuno abbocchi, come nel migliore degli episodi di Sampei.
Peccato che a volte basterebbe mettersi al posto dell'amo per essere più felici ........

calendula ha detto...

cosa e twitter ?? mamma sono preistorica.... io sono ancora alle cartoline...e le lettere mandate via posta...

Clorophilla ha detto...

Katiu: "fiducia" parola di uso comune che spesso ci rende ancor più "boccaloni", facili prede di aguzzi ami...l' importante è essere se stessi anche dietro ad un monitor e non smettere di comunicare !!!
Cale: non so esattamente che cosa sia Twitter, ho letto un articolo sulla Repubblica, credo si tratti di un modo per far sapere al prossimo ciò che si sta facendo in quel momento, una sorta di "cinguettata" allo stormo. Anch'io mi diverto ancora a scegliere le cartoline, pensare a delle frasi carine ed affidare il mio messaggio ad una buca delle lettere...;-)