10 giugno, 2010

Un sottotitolo ad un pensiero

Io, Massimo, Emanuele: eravamo in tre, nella piccola stanzetta dalle pareti gialle che tutti i mercoledì sera ci ospita da un po' di tempo a questa parte, ieri per la prima volta davanti al nostro fidato pc. Incuriositi ed attenti non ci siamo persi neanche una sillaba di quanto il nostro professore, con l' entusiasmo di sempre, ha deciso di insegnarci. Massimo è appassionato di ritrattistica, durante i suoi numerosi viaggi all' estero ha colto ed immortalato gli sguardi di donne indaffarate, sperse in caotici bazar, uomini dietro a banchi di spezie dai colori della terra, bambini sorridenti giocare con poco più di niente; Emanuele mi stupisce sempre un po' quando durante le lezioni di teoria prende appunti e disegna, contemporaneamente, lui è designer, la mano che impugna la penna non riesce a darsi pace se non crea e io, a sua insaputa, timidamente sbircio meravigliata; Emanuela (ieri assente) è al settimo mese di gravidanza e non vede l'ora di puntare l' obbiettivo sul suo piccolo che nascerà, poi ci sono io. Premessa: ho deciso di frequentare il corso di fotografia organizzato da Aldo un po' per curiosità, un po' per amicizia, un po' perchè non credo nei grandi fotografi bensì nelle persone comuni che riescono ad esprimersi anche con un click, fermando il tempo e lo spazio e godendosi un' emozione che per loro è un capolavoro e una foto, a mio avviso, può esserlo sicuramente sia questa scattata con una fotocamera digitale dell' ultima generazione o con la scatoletta di cartone ancora in commercio persino in tabaccheria. Non è lo strumento ma l' occhio e la mente che contano con tutto ciò che riescono a produrre aiutati magari da una buona dose di fantasia. Come per un dipinto, un disegno, uno scritto ciò che conta non è solo l' opinione di chi ne fruirà bensì, almeno all' inizio, la soddisfazione dell' autore nel creare, nel credere insistetemente nelle proprie capacità senza perdere di vista umiltà ed entusiasmo. Il concetto è più o meno riassumibile così: "E' bello tutto ciò che tu vedi e credi bello". Fine della premessa.
Cosa si impara quindi ad un corso di fotografia? Si impara a gestire gli elementi che spesso possono costituire un disturbo ma che in realtà, in natura, non lo sono affatto: la luce e l' ombra, a prendere confidenza con lo strumento che si ha a disposizione e non importa se il compagno di banco ha una super Nikon e tu una microscopica Canon perchè ciò che puoi cogliere tu, quasi sicuramente, non verrà colto da lui e viceversa, dando importanza, ribadisco, non alla tecnologia ma alla fantasia. Si impara a cogliere le sfumature e gli attimi. La fotografia non è per me una passione, tengo a precisarlo, non come lo scrivere per intenderci, è un "di più", un sottotitolo che mi piace dare ad un pensiero. Scettica sull' uso di programmi "alternativi" per rendere migliori gli scatti (es. il celeberrimo Photoshop installato dal mio prof ma mai usato) ieri sera ho abbassato la guardia ed ho dovuto ricredermi (a volte capita...). Il suo nome è Lightroom 2: è un software dell' Adobe per la correzione cromatica e luminosa degli scatti. che consente solo di risolvere problemi come la sovraesposizione o ombreggiature troppo evidenti, corregge insomma non cambia e soprattutto non elimina il file originario ma piuttosto lo arricchisce con informazioni digitali in più. Soprattutto è: comprensibile e facile da usare !!!! Aldo ci ha fornito, per esercitarci, quattro suoi scatti di un matrimonio nel verde e per una buona mezz'ora ci siamo sbizzarriti con il "Com'era" "Com'è" applicando il nostro gusto al posto del suo.
A Natale i miei genitori mi hanno regalato una Canon Ixus 100 IS, una scatoletta nera ultraleggera, ultrasottile ma soprattutto facilmente tascabile. Era esattamente quello lo scopo da raggiungere, il portarla con me ovunque perchè ovunque può capitare qualcosa che merita di essere fermato e poi ricordato.Cogli l' attimo perchè magari nessuno lo farà al posto tuo e conservalo perchè, così facendo, sarà tuo e solo tuo per sempre.

1 commento:

Clorophilla ha detto...

Grazie, anche a te :-)