31 agosto, 2008

Scusate il disturbo

Quando mi infervoro è come se fossi su un campo di battaglia: uso la mia scarsa dialettica come una mitragliatrice puntata contro qualcosa o qualcuno che non mi va a genio, non sento ragioni perchè solo io, in quel momento, ho ragione e decisa proseguo con i miei lunghi giri di parole, spesso più di testa che di cuore. Alla difesa preferisco l' attacco e tutto ciò che mi circonda diventa un nemico da sconfiggere. Superficiale e vanitosa, amo l' inutile e mi lascio andare, sentendomi libera, a confessioni a dir poco spudorate. Mi illudo di aver regalato immagini e ricordi quando, al contrario, chi non mi frequenta più, si è solo tolto un peso e di me non gli è rimasto nulla di bello, diverso, originale. Blatero storie su animali e piante, su episodi giornalieri neanche poi così fuori dal comune, non vendo niente do buoni consigli, scrivo perchè sono egoista e soddisfo un mio piacere. A volte sono fredda ed arrogante e non riesco a tacere dinanzi alle provocazioni, altre volte, fragile e ingenua, mi avventuro sola su sentieri pericolosi, alla fine dei quali, non ci si trova davanti a verdeggianti praterie, quanto piuttosto ad un tetro e buio precipizio. Ho immaginato bevute in compagnia, passeggiate nei boschi, lunghi discorsi in riva al mare, con una mente complessa ho immaginato situazioni semplici e un "cenetta in un posticino carino?", "gita in campagna?" o quant'altro diventano così occasioni fuori luogo che soddisferebbero solo il mio piacere. Il sorriso stampato sulla faccia e la rabbia nel cuore, quella dalla battuta facile, quella che si crede carismatica ed affascinante, divertente e unica...unica sì...e per fortuna! Sono polemica e piango di fronte alle sconfitte delle quali a volte non riesco nemmeno ad assumermene la piena responsabilità. Ahimè qualcuno non mi sorride più quindi ho fallito. E a chi mi sussurra "che t'importa?" lanciò un' occhiata di sfida e ribatto "tutto nella mia vita è importante!". A ogni singolo sguardo, sorriso, carezza, schiaffo, insulto, silenzio, voglio dare un significato, niente rimarrà in sospeso, niente per quanto mi riguarda passerà inosservato, niente sarà accaduto senza un motivo. Non sono riuscita a ricambiare tutto ciò che ho ricevuto e questo non mi da pace. La mia "ruvidità" si è rivelata utile in certe tristi circostanze ma in altre non ha fatto altro che rivelare il lato peggiore del mio carattere. Riesco ad affrontare problemi e difficoltà pratiche del quotidiano, ho spesso a che fare con gente maleducata ed arrogante senza doverlo diventare io e poi? Mi rimprovero per essere così patetica e mi sento ferita per giudizi e critiche che infondo però merito. Non è sbagliato il bersaglio, vittima del mio affetto, quanto piuttosto l' arco da cui è partita la freccia e cioè io, forse non meritavo.

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