30 maggio, 2010

Primo contatto I-Pad

Primo contatto I-Pad avvenuto! Data astrale: 29 maggio 2010 ore 17,30 Pianeta Terra -> Europa -> Italia -> Piemonte -> Torino -> Via Roma -> Fnac. Arriva l' I-Pad ed incuriosita, anch'io mi sono messa in coda ieri pomeriggio , come tanti altri in più di un rivenditore autorizzato, ho scelto per comodità la Fnac. Dietro a due energumeni nerd che "pastrocchiavano" il malcapitato I-Pad a disposizione, ho pazientato un po' nell' attesa di poter toccare con mano il nuovo gioiellino Apple di cui tanto si è parlato e che, fino a ieri, rappresentava per la sottoscritta un oggetto misterioso dalle mille funzionalità ma, a sentir dire, anche dai mille difetti. Criticato, elogiato, deriso, non sono una fanatica dell' hi-tech ma dei metodi eco-alternativi sì, da sempre e poi nel mio piccolo ormai riesco a destreggiarmi piuttosto bene intrappolata come tutti nella "rete", volevo quantomeno visto i prezzi di listino, toccarlo con mano. Un po' intimorita per paura di fare danno, ho dapprima sollevato la "tavoletta", perchè alla fine di questo si tratta, soppesandola e girandola su se stessa: leggera, lineare, dal design pulito tipico dei prodotti Apple, esteticamente gradevole. Lo schermo luminosissimo. Il primo "touch" direi sfiorato, come se l' accarezzassi per paura di farle male, l' ho riservato all' icona e-book: in una frazione di secondo mi si è aperto il volume "La tempesta" di W. Shakespeare che ho "sfogliato" soffermandomi sulla leggibilità dei caratteri, sulla nitidezza di ciascuno di questi, sulla comodità di avere un libro da leggere girando alla fine sempre la medesima pagina. La curiosità mi ha spinta oltre, alla ricerca della possibilità di un eventuale zoom: trovato! Si può tranqullamente calibrare la "leggibilità" in base alla propria deficienza visiva anche se, in casi come il mio dove la carenza è davvero di pochissime diottrie, non c'è alcun bisogno di ingrandire nulla.
Alle mie spalle ohibò si stava ricreando una discreta coda e così ho velocizzato la ricerca consapevole del fatto che, primo: non me lo sarei potuto permettere, secondo: non avrei potuto negare agli altri curiosi il loro "primo contatto".
Risultato: sicuramente ancora troppo costoso ma indubbiamente bello a vedersi e a maneggiarsi.


23 maggio, 2010

I.D.E.A.

Illusione
Di
Essere
Ascoltati
Mi dilettavo con gli acrostici già da piccola, utilizzando questo simpatico componimento per le mie dediche sui diari delle compagne di banco o per scrivere qualcosa di originale sui biglietti di auguri. Non sempre riuscivo però a trovare una corrispondenza sensata per ciascuna lettera ma il divertimento stava anche in quello. Ciao: Con Infinito Amore O... Mmm... Ohibò ?!
Baci: Bisbigli Al Cuore Innamorato e così via, sicura all' inizio, sempre un po' incerta sul finale.
Ritorno bambina cimentandomi con l' acrostico della parola "idea" (come mi piace ultimamente questa parola, forse ancor più di "Baci") ed il primo che "scende" dai miei polpastrelli agitati è proprio: Illusione Di Essere Ascoltati.
La settimana scorsa Torino ha nuovamente ospitato il Salone del libro e quest' anno, per quanto mi riguarda, nessuna polemica in proposito, anzi. Non appena, qualche settimana prima dell' inzio, sono apparsi lungo il corso davanti a casa ed un po' ovunque, i manifesti dell' iniziativa, mi ci sono avvicinata incredula ed ho esclamato "Ottima idea!". Una sana e piuttosto geniale corrispondenza tra titolo "La memoria, svelata" e l' immagine scelta, un albero dalla chioma-radice e radice-chioma. Chi, come me, ha voluto cogliere anche un messaggio ecologista legato ad un consumo inutile e sproporzionato di carta per la produzione di non poi così importanti manoscritti a discapito di intere foreste, l'ha colto: la memoria di un libro è ancor oggi, ahimè, un albero. Filosofeggiando si potevano trovare ulteriori romantiche sfumature: le origini infondo sono radici, ciò che vediamo di bello oggi (la chioma) ha un passato che va raccontato (le radici), rivelando il profondo si comprende meglio la superficie, insomma mi ci sono fermata davvero un bel po' davanti al manifesto sotto gli occhi incuriositi e perplessi di alcuni passanti.
Alla fine quest' idea è stata premiata visto il successo di visitatori di cui tanto si è parlato. Io, nel mio piccolo, lavoro permettendo, ho seguito virtualmente: le gesta di Chiara Campione, attivista di Greenpeace e dell' orango di turno, l' incubo peggiore della Feltrinelli, Mondadori & C. che alla fine, noi ambientalisti ci vogliamo credere, pare abbiano ceduto alla proposta di valutare un' alternativa più ecologica per la stampa dei loro prodotti; ho ricordato i miei trascorsi scolastici riascoltando la spiegazione di come nasce e muore una stella della Prof.ssa Hack, ho apprezzato la volontà di chi crede fermamente in un possibile "cambiamento" per non sfogliare più ma voltare pagina con un click, anche se magari non mosso dalla causa ambientalista; insomma ho ritagliato l' evento a mia immagine e somiglianza ricercando solo ciò che maggiormente attirava la mia attenzione e soddisfava il mio interesse (atteggiamento questo che ultimamente applico per la maggior parte delle cose che mi riguardano: colgo l' essenza :-). E mentre realmente si svolgeva il Salone del libro, virtulamente nasceva e cresceva una polemica intorno ad un' altra buona idea. Il 26 marzo c.a. un ragazzo di 22 anni proponeva sul web di aderire ad una sua personalissima iniziativa frutto della famosa Illusione Di Essere Ascoltati: "Regalate un libro ad uno sconosciuto". Un libro a cui siete affezionati, un libro che ha segnato un periodo importante della vostra vita, un libro che difficilmente dimenticherete, insomma uscite di casa con "il libro" in borsa, magari lasciando un augurio di buona lettura dietro la copertina e regalatelo, mettete da parte la timidezza e la diffidenza e regalatelo, fate girare la cultura. Inutile dilungarmi su quanto mi sia piaciuta l' Illusione di Alberto Schiariti e dell' entusiasmo con cui ho partecipato. A distanza di soli due mesi: "Se mi vuoi bene il 23 maggio regalami un libro". Pubblicità: l' anima del successo? Impossibile non aver sentito almeno una volta per radio il messaggio di, credo Saviano, che parla di fruscio di pagine ed altre melensaggini per invogliarci a regalare un altro libro, ma mi domando: solo a chi si vuole bene? E' questa la differenza rispetto all' idea del 26 marzo avuta dal giovane sconosciuto? Pare che Alberto Schiariti abbia scritto alla Aie, sostenuto un colloquio per difendere i suoi "diritti di autore" e via discorrendo, fatto sta che una semplice, genuina, sostenutissima iniziativa è diventata pietra di scandalo, argomento di un accesissimo contendere, motivo di scontro tra i sostenitrori dell' uno e dell' altro. Ho scritto ad Alberto: "Le belle idee sono destinate ad essere copiate da chi non ne ha". Magari questo mio incoraggiamento è passato del tutto inosservato, magari non ha sedato affatto la rabbia di un giovane deluso dai media ma alla fine è esattamente quello che è accaduto.
So che è più facile da dirsi che da mettersi in pratica ma se fossi in lui sarei lusingato di avere ancora così tanti sostenitori (243.227 solo su Facebook) e di aver creduto in un gesto che ultimamente non è più molto di moda: il regalo disinteressato, il "prendi è tuo".
Non sempre ciò che è accompagnato dalla pubblicità di personaggi famosi ha successo, non sempre un importante scrittore di fama riesce a farsi ascoltare più di un ragazzo di 22 anni ed ecco allora che l' Illusione può improvvisamente, con coraggio, diventare:
Intenzione
Di
Essere
Apprezzati.
Mi ritrovo pertanto ad apprezzare, sostenere, credere in idee non in persone, finalmente riesco ad isolare il contenuto dalla sua forma e questa per me è oggi una grande vittoria, cancello il pregiudizio legato ad una memoria ormai storica e vedo con occhi nuovi coloro che non erano più degni della mia, seppur di scarso valore, stima.
La chioma si svela verdeggiante e profumata e le radici riaffondano in un terreno ancor più fertile.

20 maggio, 2010

Dove e quando

"Essere una cosa è, inesorabilmente, non essere tutte le altre cose; l'intuizione confusa di questa verità ha indotto gli uomini a immaginare che non essere è più che essere qualcosa e che, in un certo modo, è essere tutto". (...)
"Da questo momento non ho più regno o il mio regno è senza limiti, da questo momento non mi appartiene più il mio corpo o mi appartiene tutta la terra".

Letta non ricordo dove, appuntata non ricordo quando, cercata, trovata, subito non capita ma piaciuta, molto. A volte non è necessario capire proprio tutto, pubblicata qui.

17 maggio, 2010

I believe

I believe in "pink".
I believe laughing is the best calorie burner.
I believe in kissing; kissing a lot.
I believe in being strong when everything seems to be going wrong.
I believe that happy girls are the prettiest girls.
I believe that tomorrow is another day, and I believe in miracles.

Io credo nel "rosa".
Io credo che ridere sia il modo migliore per bruciare calorie.
Io credo nei baci; molti baci.
Io credo nel diventare forte quando tutto sembra andare storto.
Io credo che le ragazze felici siano le ragazze più belle.
Io credo che domani sarà un altro giorno (magari migliore) ed io credo nei miracoli.

15 maggio, 2010

Tra terra e cielo

"Esistono in montagna alberi eroi, piantati sopra il vuoto, medaglie sopra il petto di strapiombi. Salgo ogni estate in visita a uno di loro. Prima di andare via monto a cavallo del suo braccio sul vuoto. I piedi scalzi ricevono il solletico dell' aria aperta sopra centinaia di metri. Lo abbraccio e lo ringrazio di durare".
Le cose belle ed importanti sono destinate a durare, se poi così non fosse, fate in modo voi che lo siano!

04 maggio, 2010

A buon intenditor

Per fare un libro NON ci vuole un albero...
"In occasione della Fiera Internazionale del Libro in corso a Torino, Greenpeace ha organizzato una giornata per le foreste, con lo slogan "Per fare un libro NON ci vuole un albero". Così, sul piazzale antistante la Fiera, un grande libro fabbricato in legno certificato FSC (Forest Stewardship Council) ha salutato i visitatori, raccogliendo messaggi in favore delle foreste e di una editoria responsabile" (...)
http://www.greenpeace.org/italy/ufficiostampa/comunicati/fiera-libro-torino
"Il 16 maggio alle 15.30 presso lo Spazio Stock i visitatori potranno incontrare lo scrittore amico delle foreste Giovanni Del Ponte e conoscere da vicino chi sta attivamente contribuendo, insieme a Greenpeace, alla protezione delle foreste millenarie". E...congratularsi con loro!!!

02 maggio, 2010

In Memoriam

“Resta accanto a me quando la mia luce è fioca,
quando il sangue mi scorre lento e i venti pungono
e fremono e il cuore è malato
e tutte le ruote dell’ essere sono lente.
Resta accanto a me quando il corpo sensuale
è tormentato dai dolori che sconfiggono la fiducia
e il Tempo, un maniaco che sparpaglia polvere
e la Vita, una furia che getta le fiamme”.