16 marzo, 2009

Tu,sorridi

Arriva e mi coglie impreparata.
Arriva e non è così che me l' ero immaginata.
Arriva ma oggi non mi scalda per niente.
Arriva anche dinnanzi a chi le resta indifferente.
Arriva ed io non la riesco a sentire
in me, soltanto, il desiderio di partire.

13 marzo, 2009

A Cabì

"Siamo in due nella stanza, il mio cane ed io...
Capisco che in questo momento in lui ed in me
vive l' identico sentimento, che tra noi non c'è
alcuna differenza. Siamo identici: in tutt' e due
arde e splende la stessa e trepidante fiammella...
No! Non è un animale e non è un uomo che si
scambiano gli sguardi...Sono due paia di identici
occhi fissi l' uno nell' altro. E in questi occhi, sia
nell' animale che nell' uomo, un' unica e medesima
vita si stringe timidamente all' altra".

Senza titolo

Ho cancellato un pensiero, la libertà con cui mi esprimo, una risata chiassosa, la mia presenza chiaramente indesiderata. Ho cancellato la rabbia nel difendermi, lo stupore del cambiamento che mi ha nuovamente colta impreparata. Ho cancellato la mia faccia per chi intanto già non se la ricordava, la ricerca affannosa ed affannata di qualcosa che è svanito, la paura dell' indifferenza che forse ho meritato...sono una bugiarda, piango spesso e non riesco a cancellare.

10 marzo, 2009

Tempo

Che la figlia di un orologiaio parli del tempo è quasi il colmo, come il figlio dell' idraulico che non capisce un tubo, ecc. ecc. ecc. ma francamente oggi non c'è nessun altro argomento che mi spinga così "ferocemente" a scrivere. Inesorabile, inafferabile ma soprattutto indifferente come tutti coloro che si affidano a lui per dimenticare. Cancella le ferite di chi in realtà non si è ferito affatto, rende sfumati i contorni di un ricordo solo a chi non ha voglia di ricordare, non aiuta, non abbraccia, non difende. Passa solo questo, passa ma non fa passare. Certo non per tutti è così, c'è chi non ti ricorda ma perchè infondo non ti ha mai incontrato veramente. E poi ci lamentiamo della crisi..La crisi esisterà fino a quando saremo circondati proprio da persone menefreghiste, egoiste, che guardano solo e soltanto il loro stato d'animo, la loro felicità, il loro guadagno. Vivono sicuramente meglio e forse persino più a lungo, architettando strategie con le quali trascorrere il tempo solo in compagnia di coloro con cui gli conviene avere a che fare, coloro con cui è semplice confrontarsi, da cui trarranno un "guadagno", che se oggi ci sono domani chissà comunque non ne sentiranno la mancanza. Il tempo inferocisce e rattrista, fa in modo che tutti i giorni ci sia qualcuno che rovisti, come in un bidone dell' immondizia, in cerca di frasi, sorrisi, fili di lana sgualciti che credevi sufficientemente forti per tessere una calda e morbida coperta. Il tempo è un bastardo: allunga le distanze, annebbia la visuale, cancella la memoria.

03 marzo, 2009

Claretta

Cambia il modello a seconda delle stagioni, il colore in base all' abbigliamento o alle scarpe ma il contenuto resta quasi sempre lo stesso: ma quanto si può capire di una donna sbirciando nella sua borsa? Le mie sono assai bizzarre:ne ho una, che in molte mi hanno invidiato, acquistata a Firenze in una piccola ma stravagante bottega artigianale, arancione di lana cotta dalla forma circolare paragonabile ad un segnale stradale, una fatta a bauletto in vernice blu elettrico, una a tartaruga e tante altre diverse e l'unica caratteristica che le rende tutte simili fra loro è solo e soltanto ciò che contengono: il caos, proprio come la mia testa, i miei cassetti, i miei libri. La mia non è mai la tipica borsa della signora matura e sposata di trenta quattro anni nè quella della donna in carriera con organizer su cui annotare appuntamenti ad ogni ora e palmare dell' ultima generazione, non è la borsa della super-organizzata che ha sempre con sè un pacchettino di fazzolettini di carta nuovo con l' adesivo integro magari aromatizzati all' eucalipto, un assorbente di ricambio se non due, da scegliere in base all' intensità del ciclo ed una confezione di cerotti dalle più svariate misure adatti a qualsivoglia tipologia di ferita: dal pressoché invisibile taglietto allo "squarcio" più sanguinolento e profondo. Come invidio quelle che "Non è che per caso hai un...." e subito "Certo! Ce l'ho in borsa!" sempre pronte ad ogni evenienza e richiesta quando tu, al contrario, speri che nessuno ti chieda mai la stessa cosa. E va bè, la cartella delle elementari era ordinata perchè me la preparava la mamma, quella delle medie segnava un passaggio, al liceo lo zaino dava chiari segni di squilibrio. Ora frugo nella mia borsa come se girassi la polenta nel paiolo, tento di trovare con il tatto e la manipolazione ciò che cerco e tutte le volte mi stupisco quando riscontro la presenza di ciò che realmente mi occorre, una sorta di mio "inutile indispensabile". Svelo il contenuto. Fondamentale, anche se pressochè perennemente vuoto, il portafoglio, rosso Ferrari, gonfio non di banconote ma di scontrini fiscali dimenticati, conservati, stropicciati, nello scomparto delle monete una chiavetta Usb reciclata (Ste non la usava più, io desideravo quella fatta a cane ma come dice il proverbio "Chi si accontenta...") non credo di averne mai avuto realmente bisogno ma si presentasse l' occasione...i cerotti no ma la chiavetta sì ! Carte di credito nessuna ma migliaia di tessere che promettono sconti pazzeschi in libreria, dal parrucchiere, al supermercato che poi, presentandole alla cassa, non mantengono mai, le conservo perchè sono colorate, lucide lucide e riempiono scomparti che altrimenti resterebbero vuoti, odio nel portafoglio, come nella vita, lasciare spazi vuoti. Piegata in un angolino nascosto c'è anche la mia poesia preferita di Neruda, da ormai due anni a questa parte che ogni tanto mi fermo, leggo, ripiego, ripongo e proseguo, alleggerita quanto meno nello spirito. Nessuna foto, nessun santino, ultima arrivata, sperando che possa essere ancora ritenuta valida, la tesserina per la scelta a favore della donazione degli organi. E poi c'è la mia Moleskine di cui ho già parlato, anonima, nera, piccola con, attaccato al cordino segna-pagina, un campanellino dorato che mi avvisa della sua presenza ogni qualvolta io la sfiori indelicatamente: lei custodisce i miei pensieri al vento che non potrei fermare se non avessi Claretta piccola biro dalle sembianze umane che ahimè ogni tanto, simile anche in questo alla sua proprietaria, perde la testa. E' tale e quale a me quand'ero adolescente non potevo avere una compagna di viaggio diversa.Uno specchietto coloratissimo, un burro di cacao normalissimo, inodore, insapore, incolore, le chiavi che stento a non perdere, un Moment forse, ma non ne sono certa, credo ormai scaduto, una manciata di graffette abbandonate che dovrei riportare in ufficio nel loro habitat naturale e qualche elastichino rinsecchito. Tutto semplicemente qui...Ma chi ha detto che bisogna avere un caos dentro per generare una stella danzante si riferiva anche all' interno della borsa ?

01 marzo, 2009

Lei

Lei è testarda, impulsiva, lunatica ma anche sensibile, premurosa, disponibile e dolce. Lei spesso non condivide le mie idee nè questo mio modo di comunicare, mi trova prolissa ma mai noiosa. Lei è incuriosita dalla tecnologia, vorrebbe impararare ad usare Internet ma quando mi offro di insegnarglielo rinuncia senza neppure provare e mi congeda con un sorriso. Lei si prodiga per tutto e tutti, è la miglior cuoca che io conosca, non sa nuotare ma riesce a stare a galla anche quando si rischia di affondare. Tra un' ora e 10 minuti festeggerà il suo compleanno ed io penso a lei, a quanto mi sopporti da trentaquattro anni, a quante preoccupazioni l' ho sottoposta, a quanto, nonostante tutto, mi ami e a come io non riesca ad immaginare la mia vita senza di lei...la mia grande mamma !

Einstein vs. God

My position concerning God is that of an agnostic. I am convinced that a vivid consciousness of the primary importance of moral principles for the betterment and ennoblement of life does not need the idea of a law-giver, especially a law-giver who works on the basis of reward and punishment.”
Albert Einstein in a letter to M. Berkowitz, October 25, 1950.