31 luglio, 2008

"A te che sei sostanza dei sogni miei ..."

"Domenica d'agosto, che caldo fa...la spiaggia è un girarrosto non servirà bere una bibita se infondo all'anima sogno l' oceano splashhhh!".
Peccato che oggi non sia domenica ma soltanto giovedì, l' afa insopportabile, io non ancora in spiaggia, la mia bottiglietta di acqua Rocchetta perennemente calda e mi basti sognare la vicina Liguria. Ieri sera, qui in città, si è scatenato un violento temporale con grandinata al seguito ma il risultato è stato un' altra giornata dai quaranta gradi e nessuna "rinfrescatina" sperata. Tutto questo per cercare di dare una spiegazione logica alla mia fantasia illogica che stasera mi invoglia a scrivere: il caldo si sa da alla testa quindi...
Ohibò proprio una notizia da prima pagina quella letta stamattina su "La Stampa": Jovanotti ha copiato, "A te" non è farina del suo sacco, è uno scopiazzone senza speranza...il caldo si sa da alla testa ma forse non solo a me!www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/spettacoli/200807articoli/35308girata.asp
Al liceo Jovanotti era il mio idolo, unico, assoluto: io e la mia e fedelissima amica e compagna di banco Paola avevamo i suoi cappellini, magliette, musicassette, adesivi, un vero fans club casalingo. Non ci perdevamo un' apparizione, quando l' hanno mandato a fare il militare ad Albenga volevamo scappare in treno, andare a trovarlo e baciarlo (eh sì, ci saremmo proprio proprio riuscite). Quando poi si è fidanzato con Rosita Celentano, pianti isterici e scenate di gelosia. Nelle sue canzoni di allora solo allegria, il basso di Saturnino e la batteria, testi e voce pressochè inesistenti, tanto rumore anzi "casino". Jovanotti allora, Lorenzo Cherubini oggi: ascolto quelle che sembrano più poesie che canzoni e mi soffermo su versi che avrei voluto scrivere io. Ma questo post non è un' arringa in difesa dell' idolo dell' adolescente che mi tiene prigioniera bensì una critica nei confronti di chi ha deciso l' impaginazione odierna della Stampa affiancando il bel Lorenzo (invecchiando è migliorato anche fisicamente) alla questione Alitalia. www.lastampa.it/edicola/PDF/1.pdf
Ma alla fine se il giro armonico di "A te" l' ha pensato anche uno spagnolo per una sua canzone qual è il problema? Prendete una canzone, toglietegli il sottofondo musicale e semplicemente leggetela, vi comunica qualcosa? Vi fa sorridere, pensare, immaginare, piangere, ricordare...insomma vi regala una sensazione, indipendentemente dagli accordi musicali? "A te" a mio avviso è una bella poesia d' amore e sarebbe bella anche se fosse solo e semplicemente una poesia. Si può procedere con il medesimo esperimento annullando ogni verso e ascoltando solo la base: che emozione il primo accordo con la chitarra classica all' inizio de "L' ultimo bacio" di Carmen Consoli, oppure la batteria incalzante in una vecchia canzone degli U2 della quale non ricordo il titolo, la musica arriva dove le parole di un testo non riescono ad arrivare. Perchè preoccuparsi di una somiglianza se il risultato è comunque un successo? Perchè arrivare a montare una polemica anche su una poesia ascoltando la quale, quest'estate, magari qualcuno si innamorerà? Perchè non la si può semplicemente ascoltare e magari capire? Se poi non piace c'è sempre uno stop a portata di mano, orecchio, cuore. O no? Ma quante ragazze o donne desidererebbero essere almeno per una volta la musa ispiratrice di versi come questo? "A te che non ti piaci mai e sei una meraviglia, le forze della natura si concentrano in te che sei una roccia sei una pianta sei un uragano sei l’orizzonte che mi accoglie quando mi allontano... ". Ovviamente una cosa che piace e che in questo momento ha successo deve nascondere qualcosa di losco, come un plagio, giusto per rovinare la poesia, smorzare l' entusiasmo, riportare la fantasia al razionale, fare notizia. Leggete le canzoni come poesie e ascoltatene la musica di sottofondo lasciandovi trasportare, smettetela di cercare qualcosa che non va e beatevi invece per quello che avete trovato e vi fa stare bene.

In fuga dal veterinario

Tutto per una punturina sciocchinaaaa !!!


27 luglio, 2008

Verde speranza

Ricevo pochissima corrispondenza: qualche bolletta ancora non domicilata, inviti della Rinascente, Donna Moderna a cui sono abbonata, per lo più pubblicità, ma sabato pomeriggio...una lettera indirizzata a me personalmente da parte della Città di Torino. Una multa? Non credo di aver commesso nessuna infrazione essendo un pedone piuttosto diligente. Un atto del tribunale? Cieloooo cos'ho fatto?! Ho aperto la busta impaziente e curiosa. Ecco il contenuto."Città di Torino (con tanto di simbolo Toro, corona, scudo), Gruppo Consiliare Misto di Minoranza "La Destra", Prot. n. 2833. Oggetto: Abbattimento alberi nella scuola Gambaro. Gent.ma Sig.ra Nome e Cognome, a seguito dei colloqui intercorsi tra la Signora Irene Spano e l' Onorevole Roberto Salerno sono stato investito della tematica in oggetto ed ho provveduto a depositare l' interpellanza di cui vi allego il testo, che sarà discussa nel primo Consiglio Comunale di settembre. Ho inoltre coinvolto la stampa locale, che ha dato risalto alla vicenda negli articoli che vi allego. Sperando di aver fatto cosa gradita, porgo cordiali saluti. Torino, 22 luglio 2008. Il Capogruppo Giuseppe Lonero". Due allegati: il testo dell' interpellanza e gli articoli pubblicati sulla Stampa. Questo significa che forse, a settembre, decideranno di fermare il "massacro", di non abbattere più ma di piantare e la bimbetta cicciottella con i codini sorriderà dinuovo dietro la cancellata gialla.
http://www.ladestratorino.it/?p=246
http://www.comune.torino.it/consiglio/INTERPELLANZE2008/04514.htm

Attenti al padrone

Se Cabì potesse parlare: "IO NON MORDO MA LA MIA PADRONCINA SI' !".
Questo per introdurre il mio racconto domenicale. Cabì è con noi da ieri pomeriggio, i miei genitori sono andati in campagna a fare dei lavoretti di manutenzione a casa e giardino e ce l' hanno affidata. Ieri ci ha lasciato fare le pulizie tranquilli, sdraiata al fresco sul pavimento dell' ingresso si è fatta, indisturbata, un lungo pisolino, oggi, invece, ci ha fatto compagnia nella nostra, ormai abitudinaria, passeggiata in centro rigorosamente a piedi. Tra i negozi aperti, la Fnac di Via Roma in cui, anche se non abbiamo bisogno di nulla, ci facciamo sempre un giretto. Scrupolosamente leggiamo all' ingresso eventuali divieti e in basso, in posizione nascosta e pressoché illeggibile il disegnino di un cane con scritto "Guinzaglio e museruola", nessuno dei giovanotti addetti al controllo, vedendo Cabì, ci ha mai detto nulla ma oggi...Un tamarro alto 1 metro e 20 (i lillipuziani sono sempre più diffusi) ci ferma e con un "e la museruola?" stuzzica i nostri animi cinofili, mitica la reazione di Ste che guarda la nostra piccola, il nanerottolo e con "Ma vaaaaaa" mi fa capire chiaramente che alla Fnac non saremmo entrati. Ho ringhiato per un po' contro l' essere in divisa, a cui sì avrei messo volentieri la museruola, ma poi sono dovuta stare "a cuccia". Disciplinata, educata, dolce Cabì , io no ! E' vero la legge è legge e deve essere uguale per tutti e quindi il chiudere un occhio per il mio cane avrebbe comportato il doverlo chiudere anche per gli altri, ma una volta che una cagnolina di undici anni, cicciottella, con la cataratta e il mangiare come unico scopo nella vita, è tenuta bene e con attenzione al guinzaglio che bisogno c'è di quello strumento di tortura ? Per calmare la polemica: gelato dal Signor Grom, gusti come solo io so abbinare (yogurt, melone e panna) e cono di cialda a Cabì!

Il nostro amico Geppetto

Ieri sera Max, detto anche Geppetto, ci ha dimostrato che, se con le mani crea originali capolavori (rosa interamente fatta con l'involucro di paraffina dei Baby-bell, i famosi formaggini, gusto classico per i petali, alle olive per le foglie), anche con i piedi...non scherza!Uauaua!

26 luglio, 2008

25 luglio, 2008

90° post

..E visto che oggi sono particolarmente romantica e "francese" ho deciso di dedicare a Prévert il mio 90° post quindi, qui di seguito, una delle sue più belle e conosciute poesie "Questo amore":
"Questo amore Questo amore Così violento Così fragile Così tenero Così disperato Questo amore Bello come il giorno E cattivo come il tempo Quando il tempo è cattivo Questo amore così vero Questo amore cosí bello Così felice Così gaio E così beffardo Tremante di paura come un bambino al buio E così sicuro di sé Come un uomo tranquillo nel cuore della notte Questo amore che impauriva gli altri Che li faceva parlare Che li faceva impallidire Questo amore spiato Perché noi lo spiavamo Perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato Perché noi l'abbiamo perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato Questo amore tutto intero Ancora così vivo E tutto soleggiato E' tuo E' mio E' stato quel che è stato Questa cosa sempre nuova E che non è mai cambiata Vera come una pianta Tremante come un uccello Calda e viva come l'estate Noi possiamo tutti e due Andare e ritornar eNoi possiamo dimenticare E quindi riaddormentarci Risvegliarci soffrire invecchiare Addormentarci ancora Sognare la morte Svegliarci sorridere e ridere E ringiovanire il nostro amore è là Testardo come un asino Vivo come il desiderio Crudele come la memoria Sciocco come i rimpianti Tenero come il ricordo Freddo come il marmo Bello come il giorno Fragile come un bambino Ci guarda sorridendo E ci parla senza dir nulla E io tremante l'ascolto E grido Grido per te Grido per me Ti supplico Per te per me per tutti coloro che si amano E che si sono amati Sì io gli grido Per te per me e per tutti gli altri Che non conosco Fermati là Là dove sei Là dove sei stato altre volte Fermati Non muoverti Non andartene Noi che siamo amati Noi ti abbiamo dimenticato Tu non dimenticarci Non avevamo che te sulla terra Non lasciarci diventare gelidi Anche se molto lontano sempre E non importa dove Dacci un segno di vita Molto più tardi ai margini di un bosco Nella foresta della memoria Alzati subito Tendici la mano E salvaci."
Bonne nuit et un bisou!

Dalla Mole alla Tour Eiffel

Stamattina mi sono svegliata e sotto la doccia ho iniziato a canticchiare "La vie en rose" di Edith Piaf, non ricordavo tutte le parole ma il motivo si e quindi tra un "..dans te bras" e un "..ta ra ra" è arrivata l' ora di uscire di casa. Alle 8,15 io e Gianna abbiamo fatto colazione al bar (quando il gatto non c'è...le tope, ops, ballano!) e alle 8,30 in ufficio. E' stata una giornata lavorativa molto tranquilla, forse anche per l' assenza dell' arch., trascorsa tra un pettegolezzo, una fetta di torta alle nocciole e una risata. Gianna mi ha raccontato del suo paese, vicino a Salerno, dove si usa identificare i componenti di una famiglia con strani ed originali soprannomi, il suo: Robby "panzabbella", questo perchè suo nonno, che lavorava nei campi, era solito tenere la canotta arrotolata sulla pancia dato il gran caldo. Quindi adesso è per me: Gianna Stravolta Panzabbella! Angela invece ci ha parlato dei fidanzatini delle gemelle ed ha espresso le sue preferenze di mamma. Chiacchiere fra donne...Tanto il mio motivetto, chissà poi perchè, non mi ha abbandonata un secondo! Ho conosciuto le canzoni della Piaf grazie ad una vecchia musicassetta comprata da mio papà, credo in un autogrill, sulla To-Sv: "La vie en rose" ma anche "L' hymne à l' amour" e tante altre, canzoni romantiche con un significato, in francese. Se l' inglese è la lingua per gli affari, per viaggiare, per comunicare ormai con il resto del mondo, il francese è la lingua per l' amore. Qualsiasi parola proferita, persino una parolaccia, assume un tono dolce, romantico, sensuale. A volte, senza motivo, mi metto a dialogare tra me e me in francese...ed è bellissimo! L'ho studiato alle scuole medie ma anche alle superiori, quando tutti i genitori scrupolosi per il futuro lavorativo dei propri figli li indirizzavano verso l' inglese, i miei, hanno fatto esattamente l' opposto e mi hanno lasciata scegliere. Alle medie la grammatica ma al liceo la letteratura: "Les fleurs du mal" di Beaudelaire, il capolavoro di Flaubert "Madame Bovary" e quello di Stendhal "Le rouge et le noir, Jean Paul Sartre, ecc.ecc. tutti letti, studiati, in lingua originale e persino capiti, meglio che in italiano. Poi, sempre per scelta mai per imposizione, pochi anni fa, un corso semi-serio (non per colpa della mia insegnante-amica Lodo bensì per la pigrizia dell'allieva) di inglese. In conclusione: impara l' inglese per un colloquio di lavoro ma scegli il francese per una romatica dichiarazione d'amore!
"Prova a ragionar sull'amore e perderai la ragione." (Proverbio francese)

Ma vie en rose !

"Des yeux qui font baisser les miens,
un rire qui se perd sur sa bouche,
voilà le portrait sans retouche de l'homme auquel j'appartiens.
Quand il me prend dans ses bras
il me parle tout bas,
je vois la vie en rose.
Il me dit des mots d'amour,
des mots de tous les jours et ça me fait quelque chose.
Il est entré dans mon coeur
une part de bonheur
dont je connais la cause.
C'est lui pour moi moi pour lui dans la vie,
il me l'a dit, l'a juré pour la vie.
Et dès que je l'aperçois
alors je sens en moi
mon coeur qui bat !".

23 luglio, 2008

Hanno sparato a Bambi

Non potevo non scrivere qualcosa, anche se la notizia risale a ieri, la mia rabbia e relativa polemica non possono essere ignorate. Ho letto l' articolo scritto da Giorgio Celli su la Zampa.it in proposito e come sempre, rattristata, mi vergogno di certi "esemplari" appartenenti alla mia specie. Che dire?A Bolzano polenta e cervo deve essere un piatto tipico, quindi perchè non approfittare di un bell'esemplare maschio, forte e robusto, che ti si presenta per le vie della città, in fuga per un temporale, pronto per essere abbattuto? E' la paura a rendere aggressivi e sicuramente il malcapitato deve averne avuta davvero tanta per scegliere come unica via di fuga un agglomerato di edifici. Ovviamente gli hanno sparato a bruciapelo quando, stremato, aveva ormai concluso la sua scorribanda; "addormentarlo" ha detto il Presidente della Provincia "avrebbe richiesto diversi minuti".Vergogna! Vergogna! Vergogna! Uomini siamo noi a meritare l' estinzione.
www.lastampa.it/lazampa/girata.asp?ID_blog=164&ID_articolo=563&ID_sezione=339&sezione=News

21 luglio, 2008

Desideri e candeline

I desideri espressi soffiando sulle candeline, garantisco, non si avverano mai! E' provato statisticamente, tant'è che quest'anno sulla mia candelina rosa ho soffiato non pensando assolutamente a nulla fuorchè a quanto sarebbe stato bello, subito dopo, tuffarmi nella panna montata della torta ed assaporarne la dolcezza. (Psss...e comunque a un desiderio, in un attimo di distrazione ho pensato, giusto per confermare la mia teoria...chissà...)

Betulla

"...E vigorose si alzano le betulle
simili a grandi fiaccole.
Certamente lassù, oltre il fiume,
lo spirito insonne
accorda i suoi strumenti
al limitare del bosco."

20 luglio, 2008

Telecronaca di un compleanno (anzi due!)


C' era chi mangiava ...


c' era chi coccolava ... ... e chi pensava


c'era chi obbediva ... ... e chi giocava ...


... ma soprattutto ... c'era chi SORRIDEVA !

19 luglio, 2008

Sotto le amiche stelle

Una piccola collina del Monferrato, in una vecchia casetta su due piani, su una grande terrazza tranquilla con al centro un tavolo rettangolare, sopra una candela alla citronella che mi fa luce, davanti solo una distesa di prati verdi che ormai riposano, sulla mia testa un cielo trapuntato di stelle...tutto qui è così! Mi fanno compagnia Orione con il suo pugnale infilato nella cintura, il Carro dell' Orsa che non smette mai di viaggiare inseguendo forse la bella Sirio, sempre la prima ad annunciare l' arrivo della sera. La campana della chiesa sulla piazza rimbomba nel silenzio. Mi rilasso e scrivo perchè tutto è pronto per domani e per l' arrivo della tribù: mangeremo, rideremo, parleremo del più e del meno e penseremo all' arrivo della piccola Elena e delle, sempre più prossime, vacanze estive. Giocheremo con Ema ma anche con Tinetta, entrambi riceveranno da tutti coccole ed attenzioni. Qualche sfida a ping pong, qualche canzoncina buffa di sottofondo che finirò per cantare, con Marco che naturalmente si tapperà le orecchie."Fisicamente" è un po' che non vengo qui, qui dove la mia mansarda esiste realmente.
Penso, ricordo e mi rendo conto che questo mio blog assume giorno dopo giorno le sembianze di un diario di bordo, un taccuino di viaggio, su cui non riesco a non riportare anche soltanto una frase per me significativa. "Ricordi anche tu il nostro viaggio? Tra le persiane filtrava un pallido raggio di sole...". Buonanotte!

Auguri Tatino!

Marco: 2 metri (forse persino di più) di amicizia e affetto, felice compleanno!E domani...si festeggia qui, tutti insieme!

18 luglio, 2008

Affacciata alla finestra

Conoscete la storia della Biston betularia? Chi ha studiato scienze naturali al liceo o all' università ne ha sicuramente sentito parlare durante una lezione su evoluzione o adattamento.
La Biston betularia è una farfalla notturna, molto comune nell' Inghilterra meridionale, con l' abitudine di riposare durante il giorno sui tronchi delle betulle dalla corteccia tipicamente chiara perché ricoperta da licheni bianco-grigi, colori entrambi molto vicini a quello delle ali dell' insetto stesso, in grado quindi di mimetizzarsi perfettamente, riuscendo a sfuggire all' attacco degli uccelli predatori. Nel 1848, nei pressi di Manchester, solo l' 1% delle farfalle di questa specie era melanica, cioè scura, finché a causa dell' inquinamento e dei fumi provenienti da industrie e città, i licheni scomparvero e i tronchi delle betulle si scurirono rendendo le Biston dalle ali bianche ben visibili ai predatori. Improvvisamente la percentuale delle melaniche cambiò raggiungendo il 90%. La natura si adatta, l' uomo si adatta, ma chi non si adatta soccombe sempre? Gli animali lo fanno per sopravvivere ma l' uomo spesso e volentieri lo fa per paura o peggio abitudine, per non uscire da certi schemi che la società impone o peggio per seguire regole che ha deciso di seguire, a volte, neanche troppo convincenti. Non sono mai stata una rivoluzionaria che vive ai margini, in un mondo tutto suo, ma adesso mi chiedo: stiamo forse perdendo la nostra unicità? Tante Biston melaniche timorose di essere "differenti", neanche più in grado di capire cosa sia bello e cosa non lo sia, cosa giusto e cosa no? Alt! Sto giudicando i miei simili? No, sto soltanto cercando un confronto, affacciata alla finestra della mia mansarda. Per andare in ufficio tutte le mattine passo davanti ad un liceo: ragazzi e ragazze rigorosamente uguali, le ragazze strizzate in micro-magliette, anche se con qualche chilo di troppo, i ragazzi con i boxer in vista e cavallo dei jeans che arriva alle ginocchia. Lo fanno forse per mimetizzarsi come le farfalle? Forse sì, forse non hanno il coraggio di affrontare critiche e giudizi, forse considerano una perdita di tempo il cercare, per poi difendere, una propria, assoluta, autenticità e unicità, forse, non sanno esattamente cosa e come "essere". Non voglio banalmente colpevolizzare i media, le veline, le modelle dalla taglia 38, ecc. ecc. ma sicuramente una parte di responsabilità ce l' hanno anche loro. E' quasi obbligatorio, e non parlo solo di adolescenti ma ahimè anche di adulti, scolpire il proprio fisico, esibire un bel decollete, possibilmente abbondante, cercare di essere sempre irresistibili, sentirsi indispensabili all' umanità, credere di dire e fare sempre, rispetto a chi ci circonda, le cose migliori. Ma essere semplici e "normali" è ormai cosa così rara e sgradevole? Emozionarsi, stupirsi quando succede e ridere a crepapelle, gioire dell' inaspettato ma anche soffrire per un rifiuto, piangere per un "assolutamente", rattristarsi per un "nulla di te mi interessa", forse con le imitazioni si possono evitare le delusioni. Ecco come ci si perde...Io è da quando sono nata che rischio cercando di non seguire la "massa": alle elementari tutti in gita io no (i miei genitori erano molto apprensivi e l'autista del pulmann che mi avrebbe portato anche solo a Superga sicuramente sarebbe stato il peggiore degli ubriaconi con inevitabile incidente mortale) quindi commenti poco carini dei compagni di sei anni, non per questo meno cattivelli e dei genitori più "tranquilli" a volte persino, oserei dire, menefreghisti; al liceo tutte alle prese con la conquista del più carino della classe, io con il più sfigato ma anche il più sensibile ed affettuoso, che trovava in me qualcosa di più speciale di due labbra carnose e una quarta di reggiseno e così via...Ed ora sono comunque contenta di come sono: non seguo la moda, a dir la verità non l' ho mai fatto, non sono vittima del "fisico bestiale" ma mi godo il piacere di un cucchiaio di Nutella, cerco di restare indifferente davanti alle critiche poco costruttive e, se occorre, di soffrire senza darlo troppo a vedere, di ascoltare in silenzio ma anche di farmi sentire, se penso di avere qualcosa di interessante da dire. Il complimento più bello che un essere umano possa fare ad un altro, a mio avviso, uomo o donna che sia, è questo: "sei unico e speciale!". Non bisogna distinguersi per poi vantarsene ma per seguire un pensiero che affascina e convince, uno stile unico, capire che a volte essere una Biston dalle ali bianche può non rivelarsi poi così rischioso. Chi guarda o ascolta può proseguire indifferente o fermarsi affascinato e allora, se come invece succede per gli animali, non è in gioco la sopravvivenza, tanto vale provare ad essere semplicemente contenti di come si è, aspettando di essere notati pronti a giudizi,critiche,"assolutamente", ma magari anche ad un solo "sei speciale!".

Il vero bastardo sei tu che lo abbandoni

Riporto qui fedelmente l' articolo letto pocanzi su "La Zampa.it". Lettori prendete nota dei numeri telefonici suggeriti perchè, anche se non ve lo auguro, può succedere a tutti di ritrovarsi smarriti nel cercare di soccorrere un animale abbandonato:
Vademecum in pillole sul primo intervento per i quattrozampe abbandonati
ROBERTA MARESCI
ROMA Il sole che picchia. L'asfalto che bolle. Una sagoma barcollante sussulta impaurita dallo strombazzare di qualche automobilista che frena, devia o si accosta. È un cane. Uno dei tanti che ogni 3 minuti finisce nel dimenticatoio da parte dei padroni più scellerati. Se ha la coda fra le gambe, vaga a zig-zag e non annusa allora è stato abbandonato. A questo punto il tempo per voi non deve avere più importanza. Stavate andando a lavoro? Stavate raggiungendo la vostra famiglia? Facendo una commissione? Tutto posticipato. Non avete possibilità di scelta. La legge 281 obbliga ogni comune a prelevare i cani abbandonati e a curarli vietandone la soppressione. Ma fate conto che siete a un bivio: avete la strada del soccorso oppure quella della denuncia se siete testimoni dell’abbandono, reato punito con la reclusione fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro. In questo caso: prendete subito il numero di targa e fate querela. Altrimenti, cosa fare per prestare aiuto al povero animale? 1) chiamatelo a voi: accucciatevi e fate il necessario per infondergli fiducia 2) toglietelo dalla situazione a rischio sviandolo verso un’area sicura 3) evitate movimenti a scatti: ricordatevi che l’animale ha bisogno dei suoi tempi 4) non abbiate fretta ma portate pazienza nel conquistarlo: potranno anche passare delle mezz’ore per superare la sua diffidenza 5) parlategli con calma 6) non rincorretelo; scappando potrebbe finire sotto una macchina o farsi male in altro modo 7) offrirgli dell’acqua e del cibo è una mossa il più delle volte vincente 8) chiamate aiuto; rivolgetevi al personale competente tenendo d’occhio il cane evitando che vi si avventi contro. Se poi il cane è ferito, aggressivo o impaurito, potete prestargli soccorso in 3 mosse: 1) l’avete avvistato lungo la rete autostradale? Inviate un sms al numero 3341051030. È la linea telefonica “Prontofido” di pronto intervento per animali smarriti. I messaggi di richiesta saranno inoltrati al Centro Operativo della Polizia Stradale più vicino. Specificate: località, provincia, direzione di marcia, ora avvistamento ed eventuali segni particolari del quattro zampe. Oppure rivolgetevi alle ronde antiabbandono (tel. 3478883546): 400 i volontari dell’AIDAA impegnati a presidiare oltre 300 tra autogrill, piazzole di sosta e caselli di ingresso ed uscita delle maggiori autostrade, tangenziali e strade statali italiane con lo scopo di combattere l'abbandono dei cani nel periodo di maggior esodo per le vacanze. 2) l’avete avvistato sotto casa vostra? O comunque non in autostrada? Telefonate alle forze dell’ordine: ai Carabinieri al 112 o ai Vigili del comune di competenza che sono obbligati a intervenire dal regolamento di Polizia Veterinaria. 3) è ferito? Dovete sperare di trovarlo nelle ore di ufficio e chiamare l’ANMVI, associazione nazionale medici veterinari italiani (tel. 0372460440), per chiedere informazione su un qualsiasi veterinario in zona.
Nella memoria del telefonino trovate un posto per i numeri che ho evidenziato, piuttosto cancellate quello di una persona che intanto non sentirete più o di una pizzeria in cui non avete neanche mangiato così bene, questi si riveleranno sicuramente più utili !

17 luglio, 2008

In vacanza da una vita...

"...un giro in bici e fermarsi perchè piove
a far l' amore sotto un salice piangente
che ride...perchè no?! no?
Vivo ridendo... e va bene così...
Sotto un sole che bagna di calore"

Nata ieri

La prima telefonata è stata quella di mia mamma, alle 8 di questa mattina: entrambe ancora un po' assonnate ci siamo fatte gli auguri a vicenda, era la mia festa ma infondo anche un po' la sua. A seguire quella di Dany, che mi ha accompagnata in ufficio parlando del ritrovo di domenica e delle colichette di Ema. Un sacchettino di carta dietro al pc mi ha commossa, stupita e riempita di gioia, Gianna mi ha regalato una candela verde: l' ho abbracciata e ringraziata, la sorpresa più inaspettata è stata senz' altro la sua (amicizia). E poi il messaggio più buffo sicuramente quello di Marco Z. che riporto fedelmente qui per far capire ai miei lettori il suo grado di pazzia: "Basta con i soliti sms di auguri con le stesse parole e le medesime frasi stereotipate...in questo giorno particolare un solo grido per il tuo compleanno:SXXA!"non vedo l'ora di ricambiare "affettuosamente" tra 3 giorni quando il compleanno da festeggiare sarà il suo!E poi altri messaggi, altri regali, altre telefonate durante tutta la giornata. Una borsa verde bottiglia, una Lacoste blu, due farfalline da portare legate a un cordino, al collo, come portafortuna, fiori, bustarelle, un principe con la sua principessa per vivere una favola (grazie Giacomo!)...Non ho fatto l'appello, nè spuntato le presenze ma tutte le volte che il cellulare ha squillato il mio cuore si è riempito di gioia. Davanti alla porta di questa mia mansarda stasera, qualcuno ha lasciato una giovane betulla, un arbusto fragile non ancora albero, ma che se pianto e innaffio, trattandolo con cura, potrebbe mettere le radici e crescere sano e forte. Grazie a tutti, di tutto cuore anche se...le parole più belle, ahimè, sono quelle che non sono riuscita a dire...

16 luglio, 2008

16.07.1974 h. 23,50

- 4, - 3, - 2...
Tanti auguri a me!
Chi mi farà la prima telefonata? Chi manderà il primo messaggio? Quale sarà la sorpresa più gradita? E quella inaspettata? Chi se ne ricorderà? E per chi, invece, sarà un giorno come un altro?

14 luglio, 2008

Attacca bottone

Il week-end: un assaggio delle, ahimè, ancor lontane vacanze. Stessa spiaggia stesso mare, trovo divertente incontrare anche le stesse persone che, da un anno all' altro, dopo 33 anni, non ti riconoscono e non si tratta di "fingere" di non riconoscerti per evitare di salutarti, ma proprio, senza alcuna cattiveria, non ti riconoscono davvero! Educatamente saluto, io poi sono un po' esagerata perché "attacco bottone" con chiunque mi capiti sotto tiro (per la gioia di Ste...) e loro ricambiano con un ... "ma non ti riconoscevo! Stai benissimo...", mah?!...Hai i capelli arruffati e bagnati, le guance e il naso bordeaux, gli infradito, una vecchia minigonna e un' anonima maglietta blu...cos'hai dunque di così speciale da meritarti lusinghe, sguardi, complimenti? Io spero il sorriso! Quello non manca mai quando sto bene e per farmi star bene, per fortuna, non ci vuole poi molto e poi credo sia proprio la serenità che, in certe situazioni, renda persino più belli. Certo non ci sono solo sguardi benevoli e per fortuna direi, la gelosia, la curiosità ma soprattutto l' invidia, in certa gente, non vanno mai in vacanza. E allora la vicina di casa, che arriva da un paesino della provincia di Torino, ti scruta, nota l' abbronzatura, si esalta raccontando le vacanze dei figli ed esordisce con una domanda ormai scontata "Bambini niente?", "Non ancora", "e del resto se non vengono..." cosaaaaaa???Siamo nel 2008 e forse ho di fronte l' unica persona che ignora l' esistenza dei metodi anticoncezionali, che non ammette la libertà di scegliere, che non considera minimamente la possibilità che ci sia qualcuno che aspetta di sentirsi un tantino più pronta prima di assumersi la responsabilità di crescere un essere umano. Ma alla fine cosa importa? Non sarà magari nè la prima nè l' ultima a pensarlo e io, sinceramente, ho altro di meglio da fare e a cui pensare che dichiarare al mondo intero che sto bene! Quindi, anche in questo caso, sorrido e passo oltre...Del resto sono cambiata molto fisicamente ma anche caratterialmente: alcuni, forse quelli che rimangono stupiti nel rivedermi, mi ricordano sempre come quella ragazzina bizzarra che nascondeva i chili di troppo sotto larghissime e lunghissime magliette, a volte anche di papà, che non toglieva neanche in spiaggia, ad agosto, con temperature prossime ai 40° e tornava in città persino più bianca di quando partiva, il massimo dell' eleganza serale erano poi maglioncino blu, jeans e scarpe da tennis (le mitiche Stan Smith). Le sopracciglie incolte non conoscevano pinzetta, i capelli il più delle volte erano corti dal taglio pratico e le gonne rigorosamente bandite dalla valigia. Adesso se penso a lei un po' mi commuovo perchè nessuno meglio di me sa cosa provava. Mia cara se solo sapessi quante le lacrime inutilmente versate, quanti i litigi che potevano essere evitati e quante le rivincite ottenute sapendo aspettare...crescendo, sopportando e anche sorridendo un po' di più.

Buon Compleanno Chiara !

Auguri affinchè questo compleanno si riveli speciale (e sai a cosa mi riferisco !)...Che una stella, come un faro, ti sappia indicare la via e che tu possa ottenere finalmente tutti i riconoscimenti che meriti ! Un abbraccio.

12 luglio, 2008

Dal terrazzo di casa

Mare, sul terrazzo di casa e ... c'è tempo per tutto: per il sole, il sale, i sorrisi, il sesso e...lo scrivere! E' una bellissima giornata, fa caldo, il mare è calmo proprio come lo sono io. Stamattina in spiaggia ho preso un bel po' di sole: ho steso l'asciugamano su uno scoglietto piatto lontano dalla folla e mi ci sono sdraiata sopra, ho raccolto i capelli, qui sempre mossi e mi sono isolata con l' I-pod: ho pensato: "Cosa staranno facendo i miei amici? Gianna Stravolta avrà ricevuto la sua viola? E il mio anonimo gentile passerà ancora a trovarmi? Chissà..." Adesso vorrei potessero vedere questo spettacolare angolino in cui ho scelto di rannicchiarmi: un mare blu cobalto e due altissime palme, non c'è una nuvola e in cielo solo gabbiani (niente cicogne!).

Tra profumi e creme

"O baci aventurosi, il ristoro de' miei mali, che di nettare al cor cibo porgete, spiriti rugiadosi, sensi d' amor vitali...Di bacio in bacio a quel piacer mi desta, che l' alme insieme allaccia e i corpi innesta."...Io trovo bellissimi questi versi, letti per caso su un giornale tipicamente femminile ben poco impegnato. A volte, tra le mille pubblicità di profumi e creme si trova anche un angolo di poesia.

11 luglio, 2008

Un manuale di istruzioni

Forse avere un blog non è cosa per tutti, forse bisogna essere colti, culturalmente preparati, conoscere le lingue, affrontare argomenti di attualità, leggere, sempre che ne esista uno, un manuale di istruzioni. Non si può fare come faccio io che, rapita da un' idea, un ricordo, un' immagine parte e scrive...Ha ragione uno degli ultimi anonimi che mi ha lasciato un commento, di notte dovrei fare altro, mi riuscirebbe sicuramente meglio! E invece no insisto e scrivo...Scrivo per gli illusi e i delusi, per chi si sente solo e magari non lo è affatto, per chi mi dice "Mi piacciono le tue storie" e le legge tutte d' un fiato appena vengono pubblicate, per chi mi regalerebbe una stella se solo riuscisse ad andarmela a prendere, per chi è timido ma tira fuori il coraggio e dice quel che pensa e sente, per chi non usa quasi mai la parola "assolutamente", ma soprattutto per chi, semplicemente, non ha smesso di sognare e fantasticare! Forse stasera, quando vedrò davanti ai miei occhi le "calze di Pippicalzelunghe" e dietro il mare, sarò improvvisamente più serena.

Nella valigia metto...

Lo sconforto nel comprendere, mio malgrado, di aver dinuovo sbagliato e frainteso; la rabbia nei confronti dell' indifferenza che fa soffrire; la superficialità di certe persone che si credeva di conoscere e con cui si sperava di aver creato una sorta di affinità e invece nulla di tutto questo; la speranza che comunque non cambia mai le cose nè le persone; il ricordo assolutamente unilaterale...io sono l'unica che ancora guarda le stelle, sorride e crede negli ufo!

10 luglio, 2008

Passeggiando sotto le stelle

Non sono mai stata una fanatica di computer, fino a pochi anni fa sapevo solo usare i programmi più semplici di scrittura e calcolo, non mi ha mai appassionata più di tanto il progresso tecnologico in questo settore nè la navigazione in Internet, ma si sa le cose cambiano e anche le persone...Adesso per esempio sto facendo roteare il pianeta terra come una biglia di vetro con un solo tocco di mouse e prima "scivolavo" leggera tra le nebulose. Ho aggiunto tra i link, che ritengo valga la pena segnalare ai miei eventuali lettori, quello del Microsoft Telescope, per chi, come me, incuriosito, scruta il cielo a bocca aperta cercando di comprendere l' incomprensibile. I Planetari sono si luoghi magici e fantastici che hanno sempre "stuzzicato" la mia esplosiva fantasia ma adesso anche davanti al pc si può toccare il cielo con un click !
E poi...siamo tutti così piccoli sotto un cielo così grande...

Fiocco rosa in casa Dufay

E' in arrivo un' altra bimbetta! Congratulazioni a Sabry e Benjamin...
Stormi di cicogne volteggiano sulla mia testa: ma io cosa ci posso fare se alle cicogne preferisco ancora i gabbiani?! :)

09 luglio, 2008

L' uomo patella e la donna cozza

Giornata tranquilla, niente mal di testa. Trovo la forza, dopo una piacevole serata in compagnia di Mari e Andre, di scrivere, per lasciare anche oggi una traccia. E poi quando mi capiterà di non saper proprio cosa dire ...sarò morta! Raramente, molto raramente, resto senza parole, direi in uno o due casi al massimo: quando mi si tappa la bocca (fisicamente) oppure quando mi chiudo a riccio in preda allo sconforto, vittima di qualche paranoia. Non riesco a tacere neppure davanti al silenzio che a volte è più eloquente di mille parole. Questa ne è la dimostrazione...sono le 23,30, potrei andare a nanna e invece me ne sto qui a sproloquiare in compagnia di Clorophilla la mia lumaca verde di ceramica appoggiata sul tavolino vicino al pc!
Bla bla bla...Tutto il giorno, un fiume in piena: la mattina a colazione davanti al telegiornale delle 8 con Ste e il mio caffè a commentare oroscopo (Cancro il mio segno e Pesci il mio ascendente) e notizie, in ufficio al telefono con persone sconosciute, con Gianna, il Geo e l' arch., in pausa pranzo con i miei, stasera con gli amici davanti a una pizza e una birra, ma quante parole avrò detto? Qualcuno ha già inventato il conta-parole? ne vorrei uno!
Oggi però, a parte questo inutile preambolo, è successa una cosa: ho discusso involontariamente dello stesso argomento con due persone diverse, in momenti diversi della giornata ed il discorso non è stato, in un caso nell' altro, introdotto da me. Tema: "l' uomo patella".
Ci sono uomini che non si innamorano ma si "avvinghiano" a tal punto da impedirti quasi di respirare. Esagerate le attenzioni, i complimenti, le dimostrazioni di affetto. Ovunque ti volti loro sono lì sorridenti pronti a lusingarti, inebetiti. L' uscita serale solo con le amiche gli crea una sorta di panico, persi non sanno se riusciranno a sopravvivere senza starti vicino anche solo per due ore! E se glielo fai "gentilmente" notare...piangono! Non capiscono che sì, siamo complicate, raramente sappiamo esattamente cosa e quando lo vogliamo, ma abbiamo anche bisogno di un po' di libertà: magari ci si allontana ma, se si sta bene, non si vorrebbe andare da nessun' altra parte e quindi, inevitabilmente, si torna. Due esempi molto simili (io di uomini patella per fortuna mia ma soprattutto loro, non ne ho conosciuti) nonostante le protagoniste siano così diverse.
La versione femminile dell' "uomo patella" è sicuramente "la donna cozza"...Bleah!
Quelle che "se non viene lui non vengo neanch'io!", "se non ci fosse lui io non sarei..farei...respirerei.." non hanno al loro fianco un uomo, con pregi e difetti, ma un idolo a cui essere devote sempre e comunque. Mi stupiscono, non le condanno, forse sono loro le donne/mogli ideali concentrate sulla meta, senza mai un sussulto di cuore, uno sguardo oltre la collina e non io, così troppo libera di pensare ed immaginare, ma...E' sempre amore? O forse la paura di rimanere sole? Il desiderio incoscio di trovare soltanto una sistemazione non solo economica? Sono cinica lo ammetto, magari è l' amore vero che rende cozza o patella ma nel mio caso...preferisco respirare! Gioire per una sorpresa inaspettata, un complimento originale, un abbraccio improvviso...
(h. 0,12...la carrozza è ormai zucca e la scarpetta mi fa un tantino male...vado a nanna!)

Incomprensibile, strampalata...

Vivi ogni giorno come se fosse l' ultimo ...
Bacia chi ami fino all' ultimo respiro, abbraccia forte chi non vuoi lasciare, sorridi ai bambini e gioca con loro; solo così quando spegnerai la luce per andare a dormire potrai esclamare "Oggi è stata una bella giornata!"

E la "saggia" disse ...

"E' meglio star zitti e passare per scemi, che aprire bocca e togliere ogni dubbio !"

08 luglio, 2008

Risfogliando "Afrodita" (I.Allende)

"Il suo alito è aroma di miele ai chiodi di garofano,
la sua bocca, deliziosa come un mango maturo.
Baciare la sua pelle è assaggiare il loto,
l' incavo del suo ombelico è un ricettacolo di spezie.
Quali altri piaceri vi si adagino, lo sa la lingua,
ma non può dirlo."

Mansarde & grattacieli

Oggi mi sono incamminata, ho girovagato senza meta cercando un altro posticino tranquillo dove svagarmi un po' e cosa ho trovato? Sono passata da una piazza affollata, piena di gente dove si gioca a chi sa più cose, a chi da più consigli, a chi giudica ma non vuole, o peggio si arrabbia, se viene giudicato, ci sono passata, ho salutato ma con nessuno mi sono più intrattenuta, insomma è un posto che non fa più per me. Ho proseguito e ad attirare la mia attenzione, un grattacielo...Alto con, forse, più di 1000 piani, lucente sotto il sole di mezzogiorno, non ho l' abito adatto per entrare e le mie scarpe da ginnastica hanno la suola sporca di fango ma, accidenti, com'è bello! Chissà chi ci abita, sicuramente una persona importante, magari un filosofo, un colto e io sono sempre troppo curiosa di fronte alle cose che mi affascinano e che ancora non conosco, mi tolgo le scarpe per non lasciare traccia ed entro, in punta di piedi, un po' per non disturbare un po' per non farmi notare. Quanta gente! In giacca e cravatta gli uomini, le donne in tailleur, tanti parlano in inglese di politica, invenzioni, lavoro, proiettati verso il futuro, nessuno mi considera e io sono contenta che sia così perché non mi sento poi molto a mio agio, è un grattacielo, niente a che vedere con la mia mansarda. Li osservo, li ammiro e mi sforzo di imparare. Tutti seri e dai volti interessanti. Cerco senza trovare, ascolto senza riuscire a capire e come una sciocca, non smetto di sorridere. Sono comunque felice e torno a scrivere nella mia piccola accogliente mansarda, scrivo e aspetto...

M-DAY (una giornata di m...)

Sette e trenta suona la sveglia e io...ho già mal di testa, i capelli parlano da soli! A colazione un gallettone integrale bagnato nel thè mi si blocca in orizzontale sullo stomaco, chiaro segno premonitore di come si sarebbe poi svolta la giornata. Arrivo puntuale in ufficio, saluto l' arch. e dopo soli 3 minuti, tempo di posare il cellulare sulla scrivania e appendere la borsa all' attaccapanni..."Simonaaaaa" ehm, ci sono solo io sia a chiamarmi così che a trovarmi già lì quindi..."arrivo". Segue cazziatone biblico causa il mio disordine, ammetto, più che meritato. Gianna Stravolta tarderà, il Geo dovrà andare ad uno sfratto e io??? Sola. Alle 9 in punto, giustamente tutto incomincia a suonare tipo orchestra sinfonica, le linee telefoniche sono due come le orecchie ma usare entrambe le cornette dei ricevitori per ascoltare non mi riesce ancora, il campanello della porta poi è assordante. Blatte in cortile, grondaie che perdono, persone che devono mesi e mesi di affitto e ne vengono a pagare uno proprio oggi. Non c'è tempo neanche per andare a fare pipì. Poi, improvvisamente tornano tutti alla base...Gianna è più Stravolta del solito oibò ma mi rincuora vederla, l'arch. mi rivolge appena la parola ma per carità continua ad avere ragione. Arrivano miracolosamente le 12,30, di corsa a casa..."Ciao Giacu!" sorrisone e abbraccio, mamma "Simo ci sono le penne al salmone, tutt'al più scarti il salmone", grazie ma preferisco una banana e un pompelmo (deve badare al piccolo e certo non può sempre aver tempo per i miei manicaretti vegetariani). E vada per la banana ma l' acidità del pompelmo rende acida anche me!Ore 14,30 si torna in ufficio. Brava Clorophilla! Arrivi in anticipo e che fai? Danno! Ti metti al computer, gironzoli qua e là passando per luoghi che un tempo ti erano famigliari, come una zanzara ma ... Raidddd! Stecchita! Basta una spruzzata e sei k.o., che ti aspettavi? Cosa ti faceva pensare che sarebbe andata diversamente? E poi, ingenua, oggi? Proprio durante l' m-day? Va , rassegnata mi trasferisco in "prima linea". Sono nervosa, il mal di testa non passa e la giornata non da' segni di miglioramento. La presenza di un' adolescente piena di vita dovrebbe rendere l' atmosfera dell' ufficio migliore ma oggi questo aiuta ma non basta. Con Gianna ci si tira le gomme e si pensa ai blog in un attimo di distrazione, ma è troppo impegnata lei, troppo distante io. Per concludere come si deve un bacio a distanza, ma per baciare così meglio dire "no grazie, salutiamoci con una stretta di mano!" no? Insomma i baci sono fatti per essere sentiti, non dico di sbausciare ma la guancia la si deve almeno sfiorare o no? Alle 19 saluto l' arch. e Gianna e mi trascino letteralmente verso casa tra una telefonata e l' altra: la prima a mammà "Ho fatto la spesa, domani si mangia nè!", l' altra a Ste. Adesso sono serena, confido nel domani e spero...che mi passi il mal di testa!

07 luglio, 2008

30 giorni

Dedico questo mio primo mese di blog a ...
a chi tutti i giorni mi asseconda sopportando con un sorriso il mio desiderio di scrivere a tutte le ore
a chi considera inutile questa forma di comunicazione e non l' approva affatto
a chi leggendo i miei racconti strampalati ora mi guarda con occhi diversi
a chi ha scritto il primo serio commento e a chi ha scritto l' ultimo
a chi mi stimola con le critiche
a chi mi lusinga con gli elogi
a chi mi chiede "ma un blog a cosa serve?"
a chi per qui non c'è mai passato e mai ci passerà
a chi per queste cose non ha tempo da perdere
a chi prende spunto dai miei articoli per scrivere i suoi
a chi apprezza la semplicità
a chi si è allontanato
a chi è tornato
e a chi ... non mi lascia mai sola !

Il profeta - K. Gibran

"Non crediate di guidare il corso dell' amore, perchè l' amore, se vi trova degni, guiderà lui il vostro corso."

Qui come a casa

Questo mio blog è come una piccola mansarda. Rigorosamente in affitto, la si raggiunge a piedi, fino all' ultimo piano, faticando un po' si torna a casa. Scrivo sulle pareti, scarabocchio con i colori, appiccico qua e là qualche foto venuta male. Chi viene a farmi visita a volte bussa timidamente, a volte ne possiede la chiave. L' importante è sentirsi bene, a proprio agio. E' il mio rifugio ormai neanche più così segreto. (E questa com'è?:))

O baba luba

"Il 7 di luglio la sveglia sul collo suonava le 23...
O baba luba ti può dare quello che vuoi tu, ad occhi chiusi puoi trovare l' isola del sud tra noci di cocco, banane e tabacco ballare sognando che: mi baci la bocca col sorriso negli occhi, notti d'amore insieme a te, un letto di fiori la coperta a colori, sull' isola con te!"
(Pochi se la ricordano...io a volte ancora la canticchio...Marco tappati le orecchie!)

06 luglio, 2008

Un gioco nuovo

Com'è andato il week-end? Il mio direi benone: ho fatto pace con gli alberi in un luogo dove non si può far altro che rilassarsi, circondati da un verde emozionante ed un silenzio "disturbato" solo dal passaggio di un gregge sotto la finestra della camera da letto o da un galletto stonato un tantino troppo mattiniero. Al seguito: gli occhiali da vista e il mio libro, dei comodi pantaloncini corti e una vecchia maglietta credo anche bucata, gli scarponcini per un' eventuale gita al lago, ahimè da rimandare causa temporale, un vestitino blu per la cenetta di sabato sera.
Stamattina mi ha svegliata un fragorosissimo tuono, inaspettato e indesiderato visti i programmi, un sussulto e giù sotto le lenzuola! Pioggia tanta tanta pioggia, la betulla in cortile sorrideva sotto la doccia, io e Ste, sotto il porticato, un po' meno. Ci siamo seduti sulle poltroncine di vimini (io sulla sedia a dondolo da vera nonna Peppa) e abbiamo aspettato che il cielo cambiasse colore, da grigio ad azzurro e che il sole decidesse di fare capolino, nel frattempo ci siamo inventati un gioco: a turno pronunciavamo il nome di una persona e l' altro doveva dire la prima cosa che gli veniva in mente e descrivere dettagliatamente l' immagine più viva che conservava di costui/costei. Per Ste uno sforzo di memoria non indifferente, dice di essere così smemorato! Alla fine l' essere o meno smemorato però non conta più di tanto giocando a questo passatempo, conta solo se la persona citata appartiene o meno al bagaglio di ricordi che ci portiamo dietro, se è una persona che per qualche motivo ci interessa ancora ricordare o se fa parte di un passato che preferiamo dimenticare, se ha lasciato qualcosa o, ahimè, nulla.
Io ho un' ottima memoria in certi casi, ma le persone che ricordo (a volte addirittura nei minimi particolari: vestiario, profumo, gesti, sorrisi e sguardi) le ricordo perchè hanno lasciato una traccia e non faccio davvero nessuno sforzo a ripensare a loro conservandone un'immagine sempre perfettamente nitida anche se il passare del tempo tenta, invano, di sgualcirne i contorni. Ovviamente, ho vinto! Siamo partiti da Dany, di cui Ste ricordava benissimo la maglietta bianca indossata per il battesimo e siamo arrivati a sua nonna seduta al tavolo del ristorante nel giorno del suo compleanno. Nessuno di noi due si è ritrovato a dover "passare" con un "di lui/lei non ricordo proprio nulla, non mi manca per niente e sono felice di non conservarne alcun ricordo", nella memoria c'era un' immagine per tutti. Consiglio: se dovete aspettare che passi un temporale e vi siete già divertiti con i migliori passatempi (hi,hi!) potete giocare a ricordare!

Ci vuole un fiore

Questo scatto, a mio avviso, dimostra quanto la semplicità di un fiore riesca a rendere migliore anche una fredda rete di metallo.

Quando puoi, dove vuoi, fermati e ... mettici un fiore!

04 luglio, 2008

Buon fine settimana

La città si svuota, la gente parte solo per il week-end o già per le meritate vacanze estive: si aspetta con ansia l' ora x, i bagagli sbattuti velocemente in auto e via! La settimana lavorativa è già un ricordo...La mia è stata tutto sommato tranquilla ma al tempo stesso ricca di piacevoli e spiacevoli sorprese: ho sorriso pensando a chi in ufficio ha preso a cuore questo mio spazio e ora ci capita più spesso di quanto potessi sperare, a chi cerca di capire l' identità misteriosa di chi commenta gli articoli facendo strane e strampalate ipotesi, a chi ha deciso di guardare meglio e ci ha visto qualcosa che, forse, trova interessante. Ma ho anche pianto per due alberi tagliati all' improvviso, per lo stupore di un dubbio e la nostalgia di un ricordo. Adesso sul mio divano verde ovviamente scrivo. Auguro un buon fine settimana ai miei che hanno scelto come destinazione il mare (come li invidio...), al piccolo Giacomino che papà e mamma lo facciano divertire un mondo, alla combriccola degli amici di sempre con cui intanto ci si telefona per farsi anche solo un saluto, a Gianna Stravolta con la speranza che lunedì torni al lavoro come l' ho lasciata questa sera (sorridente!), a tutti insomma quelli che fanno parte della mia vita. Un week-end all' insegna dell' amore, delle coccole, dello star bene. Ci si rivede lunedì sempre che riesca a tenere a bada il desiderio di scrivere anche dal luogo in cui mi troverò domani.

Con la mente altrove...

Vorrei essere ovunque...
1) al mare sotto questo caldo sole
2) su un prato a leggere
3) su un albero a canticchiare
...ovunque ma non con chiunque...

Dal mio nuovo coiffeur

Ho scoperto un parrucchiere per Signora davvero in gamba e la mia pausa pranzo, oggi, l' ho trascorsa da lui. Il "negozio" è semplice come del resto il proprietario e dato che le novità non mi spaventano e a volte bisogna "sperimentare", bè ho sperimentato!
Il Signor Giacomaus mi ha fatto accomodare per terra, gambe incrociate e dopo una guardatina e qualche carezzina ai miei capelli si è messo all' opera con i suoi "arnesi del mestiere": una paletta rossa di plastica e (ahià!) un rastrello, senza dimenticare l' avveneristico casco asciugacapelli: un secchiello di Nemo. Con cura ed attenzione mi ha lisciato ciocca per ciocca con il rastrello e ad ogni mio "Scusi ha finito?" rispondeva con un secco "Gno!". Il tocco finale mi ha convinto che non esiste miglior parrucchiere di lui sulla faccia della Terra: ha preso il mio viso tra le sue mani, mi ha guardata dolcemente e ... ha sorriso! Tutto intorno a me, in quel momento, mi è sembrato migliore!

03 luglio, 2008

La zecca e il sasso (un caldo abbraccio)

Sto leggendo "La bella zoologia" di Danilo Manardi, "Durante" lo inizierò magari ad agosto in vacanza sul mio scoglio in mezzo al mare con un segnalibro speciale a portata di mano (hi,hi!). In uno dei primi capitoli si racconta di uno strano fenomeno che ovviamente sento il bisogno di narrare anche qui.
"A quanti di noi sarà mai capitato inconsapevolmente?Nel sole, nei campi, durante una passeggiata notiamo un sasso, magari un bel ciottolo che si distingue per il suo colore, per una venatura o per la forma strana. Lo raccogliamo, lo guardiamo, lo mostriamo e poi dopo averci giocherellato per un po', lo gettiamo (....).Le zecche, lo sapete sono quei piccoli animaletti (artropodi chelicerati) che ogni tanto troviamo appiccicati, rigonfi di sangue, ai nostri cani. Per la verità sono soltanto le femmine che necessitano di una bella bevuta di sangue prima di deporre le uova, ed è proprio per questo che se ne stanno lungamente, dopo l' accoppiamento su un ramo, o su un filo d'erba, in attesa che passi una possibile vittima. Lo stimolo che fa scattare il piccolo ematofago è uno solo: l'odore dell'acido butirrico, caratteristico "odore animale" che anche noi avremmo lasciato sul sasso, avendolo tenuto per un po' nella nostra mano. Così può darsi che una zecca ingannata vi si butti sopra non solo per l'odore ma anche per il calore. Sentendolo tiepido infatti vi sbatterà con forza contro il suo apparato succhiatore, rimanendo stecchita".A volte si creano strani parallelismi tra l' etologia e la vita quotidiana, in questo caso, tra la zecca e l' uomo. Nei panni di una zecca: ci si può augurare di riuscire a riconoscere i sassi prima di sbatterci contro.
Nei panni di un uomo: non rinunciare mai ad un caldo abbraccio anche se potrebbe rivelarsi rischioso.Quindi...un abbraccio.

La curiosità è donna

Cara amica/collega non si sa chi è perchè non c'è o meglio io so chi mi piacerebbe che fosse ma che in realtà, ahimè, probabilmente non è...chiarissimo no?!Chiudo gli occhi e immagino...
(E comunque i vostri pseudo-battibecchi mi fanno sorridere!)

02 luglio, 2008

Incompiuto

Qualche mese fa ho iniziato a scrivere un racconto, un racconto legato all' argomento "il viaggio" per partecipare al Concorso "Parole in corsa" indetto dalla GTT tutti gli anni...già tutti tranne questo!Peccato avrei tentato anche senza riuscire, per un abbonamento ai mezzi pubblici (io non ho l'autista) o anche soltanto per la soddisfazione di vederlo pubblicato. Il mio racconto iniziava così...Titolo: "Carrozza sognatori"
Il 4 febbraio 2006, a Torino, la metropolitana è realtà. Un nuovo efficiente mezzo di trasporto per tutti quelli che come me hanno deciso di rinunciare all’auto. A diciotto’ anni, infatti, io non ero sui banchi di una scuola guida ad imparare segnali stradali e pezzi del motore ma a passeggiare lungo la Dora insieme ad un malcapitato cane del canile municipale dove allora facevo volontariato, canile che raggiungevo in bicicletta o con due o tre mezzi pubblici. Ma questa è un’altra storia…Ero eccitata all’idea di salire su un qualcosa di così veloce, sicuro, nuovo e a dir la verità non mi interessava neanche tanto la sua destinazione quanto piuttosto il “viaggio”. Ricordo bene il giorno in cui tutto è iniziato: era giugno, un imprevedibile pomeriggio di giugno, il sole caldo del mattino non avrebbe suggerito a nessuno l’ arrivo dopo poche ore di un violento nubifragio. Mi ha colto impreparata in tutti i sensi: indossavo una lunga gonna verde e una camicettina di lino bianca, la mia borsa a tracolla e nei piedi i miei comodi sandali di cuoio dalla suola bassissima. Una folata di vento, un nuvolone grigio ad oscurare il sole e poi lo scrosciare della pioggia, unica soluzione prendere la metro per arrivare in ufficio in orario e ripararsi. Scendo le scale di corsa, frugo nella borsa alla ricerca di un biglietto e una volta trovato scelgo un tornello, uno qualsiasi. Sento già il treno in arrivo e mi affretto per non perderlo. “Scusi che sbadato…” e io ho pensato “ ma tra tutti i tornelli liberi proprio il mio?Che palle! Speriamo almeno la sua destinazione sia diversa e la carrozza pure”. Non ho avuto modo neppure di vederlo in volto ho solo sentito il suo profumo fresco e pulito, poteva essere un vecchietto come un adolescente, io di quella presenza così invadente che mi aveva urtata, avevo notato solo il profumo. Tutti ancor oggi scelgono la carrozza di testa, quella che dà emozioni, quella che, data l’ assenza di un conducente, ti fa salire l’ adrenalina, hai davanti solo i binari, spesso curve pericolose e il buio della galleria, io sempre quella di coda, un sicuro posto a sedere e un po’ di tranquillità per leggere il libro comprato da mesi e non ancora finito. Per non sentirmi però mai così sola scelgo il confine con la carrozza a fianco, mi piace scorgere dal vetro gli altri passeggeri, scrutarne le espressioni e godermene la compagnia lungo il “viaggio” per breve che sia...(continua...forse)

16 luglio

Per il mio compleanno...un albero e una stella!

Una stella che ride

"Quando tu guarderai il cielo, la notte, visto che io abiterò in una di esse, visto che io riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere!"

Una fetta di tarte tatin

Ormai è il mio ristorantino preferito, ci pranzo spesso: è piccolo, pulito ed accogliente, ideale per mangiare qualcosa di semplice e buono, in pace col mondo. Le tendine ricamate, i tavolini tondi in ferro battuto, le tovaglie a quadretti bianche e verdi e i tovaglioli arrotolati, legati con un pezzetto di corda. Il menù è scritto su una lavagnetta, sulla porta, ma ormai non ci faccio neanche più caso ed entro. Inebriante l'odore del caffè e dei muffins al cioccolato, vorrei che il tempo in questo mio goloso rifugio si fermasse per un po'. Tutto procede con calma, quasi a rallentatore. Vasta scelta anche per noi vegetariani: la torta con le zucchine e la scamorza, i fusilli alle melanzane, le insalate con le verdure dell'orto e per finire, la mia tarte-tatin, il mio dolce preferito che non divoro con ingordigia bensì guardo, annuso, accarezzo con la forchetta, in piccoli pezzi porto alla bocca e trattengo per qualche minuto tra lingua e palato questa delizia così prelibata. E' un'opera d'arte non un semplice dessert: me la servono su un piattino di ceramica ovale, le mele sono sì caramellate ma mai bruciacchiate e la panna liquida sa davvero di latte. Il caffè rigorosamente macchiato caldo conclude il pasto. Quante persone ho immaginato a farmi compagnia: mia mamma per staccare un po' dalla routine quotidiana, l' amica a cui confidare qualcosa di bello ed inaspettato, la collega con cui criticare ridacchiando la moglie del capo e ... Oggi pranzi con me?

Senza parole

Li hanno abbattuti, entrambi, ora di loro nel cortile della scuola Gambaro restano 2 grossi monconi, qualche ramo secco e un mucchio di foglie appassite.Un'altra battaglia persa, un'altra firma sprecata, un'altro foglio con cui qualche pezzo grosso ci si pulirà il BIP.Una petizione per salvare due alberi secolari nel cortile di una scuola elementare?Ma che sciocchezza!E io...piango.Mi aggrappo alla ringhiera gialla e piango di rabbia, piango e ricordo quando più di vent'anni fa faceva capolino dietro quei robusti tronchi dalla chioma verdeggiante, una bimbetta cicciottella dai codini biondi e gli occhioni blu, che si nascondeva, abbracciandoli, per non rientrare in classe. Adesso ci sarà una bella scala antincendio al loro posto e i bimbi saranno di certo felici di disegnarla con un unico colore: il grigio. Abbattere un albero è come tagliare un braccio alla Terra!Come se non bastasse: anche il mio papavero sullo spartitraffico di C.so Francia ha chinato il capo e si è arreso.

Gianna Stravolta (Robby)

Gianna Stravolta stamattina si è infervorata! Lettrice ormai affezionata del mio blog, come del resto io del suo, ha lasciato un altro suo commento...pazza! Cara, io sono felice che ci sia qualcuno che pur restando nell' anonimato, considera quello che scrivo, lui/lei legge, passa, scruta magari in un attimo di noia, o per pura curiosità, per farsi una risata o quant'altro. Mi bacchetta, insegna, consiglia, dice la sua e questa è una cosa bellissima perchè c'è e forse mi conosce bene. E' vero che mi piace che qualcuno legga come è vero che odio il silenzio, che preferisco i complimenti alle critiche e che voglio lasciare una traccia, un ricordo, un' immagine...Quindi amica di tutti i giorni grazie ma spero che il mio "anonimo" non si allontani così tanto!

Qualcosa è cambiato

Clorophilla forse è ora di aprire gli occhi e smetterla di immaginare...

01 luglio, 2008

Giudizi Universali

Mi sto nascondendo?Chi mi conosce sa che non sono una che quando arriva un pensiero e si tramuta in parola la rimanda indietro, chi mi conosce sa che il mio "non dire" è sinonimo di confusione e non di paura, chi mi conosce sa che non mi spaventano critiche e giudizi anche se non necessariamente costruttivi. Me ne sto tranquilla e respiro, in uno spazio senza forma e senza tempo ma non mi trovo qui perchè ci sto meglio anzi. Ma chi mi conosce questo lo sa...Gli amici non sempre scrivono quello che vorrei leggere ma sono persone che stimo e che credo mi possano aiutare a migliorare.

Sono contenta

Sono contenta perchè è luglio ma ancor di più sono contenta perchè "qualcuno&qualcun'altro" (le cose migliori si sa si combinano in coppia) hanno dedicato del tempo a leggere i miei "articoletti" e magari si sono divertiti... Lo spero e sono contenta!
P.S. Sempre pronta ad essere commentata...Grazie di cuore davvero.