27 luglio, 2008

Attenti al padrone

Se Cabì potesse parlare: "IO NON MORDO MA LA MIA PADRONCINA SI' !".
Questo per introdurre il mio racconto domenicale. Cabì è con noi da ieri pomeriggio, i miei genitori sono andati in campagna a fare dei lavoretti di manutenzione a casa e giardino e ce l' hanno affidata. Ieri ci ha lasciato fare le pulizie tranquilli, sdraiata al fresco sul pavimento dell' ingresso si è fatta, indisturbata, un lungo pisolino, oggi, invece, ci ha fatto compagnia nella nostra, ormai abitudinaria, passeggiata in centro rigorosamente a piedi. Tra i negozi aperti, la Fnac di Via Roma in cui, anche se non abbiamo bisogno di nulla, ci facciamo sempre un giretto. Scrupolosamente leggiamo all' ingresso eventuali divieti e in basso, in posizione nascosta e pressoché illeggibile il disegnino di un cane con scritto "Guinzaglio e museruola", nessuno dei giovanotti addetti al controllo, vedendo Cabì, ci ha mai detto nulla ma oggi...Un tamarro alto 1 metro e 20 (i lillipuziani sono sempre più diffusi) ci ferma e con un "e la museruola?" stuzzica i nostri animi cinofili, mitica la reazione di Ste che guarda la nostra piccola, il nanerottolo e con "Ma vaaaaaa" mi fa capire chiaramente che alla Fnac non saremmo entrati. Ho ringhiato per un po' contro l' essere in divisa, a cui sì avrei messo volentieri la museruola, ma poi sono dovuta stare "a cuccia". Disciplinata, educata, dolce Cabì , io no ! E' vero la legge è legge e deve essere uguale per tutti e quindi il chiudere un occhio per il mio cane avrebbe comportato il doverlo chiudere anche per gli altri, ma una volta che una cagnolina di undici anni, cicciottella, con la cataratta e il mangiare come unico scopo nella vita, è tenuta bene e con attenzione al guinzaglio che bisogno c'è di quello strumento di tortura ? Per calmare la polemica: gelato dal Signor Grom, gusti come solo io so abbinare (yogurt, melone e panna) e cono di cialda a Cabì!

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