06 luglio, 2008

Un gioco nuovo

Com'è andato il week-end? Il mio direi benone: ho fatto pace con gli alberi in un luogo dove non si può far altro che rilassarsi, circondati da un verde emozionante ed un silenzio "disturbato" solo dal passaggio di un gregge sotto la finestra della camera da letto o da un galletto stonato un tantino troppo mattiniero. Al seguito: gli occhiali da vista e il mio libro, dei comodi pantaloncini corti e una vecchia maglietta credo anche bucata, gli scarponcini per un' eventuale gita al lago, ahimè da rimandare causa temporale, un vestitino blu per la cenetta di sabato sera.
Stamattina mi ha svegliata un fragorosissimo tuono, inaspettato e indesiderato visti i programmi, un sussulto e giù sotto le lenzuola! Pioggia tanta tanta pioggia, la betulla in cortile sorrideva sotto la doccia, io e Ste, sotto il porticato, un po' meno. Ci siamo seduti sulle poltroncine di vimini (io sulla sedia a dondolo da vera nonna Peppa) e abbiamo aspettato che il cielo cambiasse colore, da grigio ad azzurro e che il sole decidesse di fare capolino, nel frattempo ci siamo inventati un gioco: a turno pronunciavamo il nome di una persona e l' altro doveva dire la prima cosa che gli veniva in mente e descrivere dettagliatamente l' immagine più viva che conservava di costui/costei. Per Ste uno sforzo di memoria non indifferente, dice di essere così smemorato! Alla fine l' essere o meno smemorato però non conta più di tanto giocando a questo passatempo, conta solo se la persona citata appartiene o meno al bagaglio di ricordi che ci portiamo dietro, se è una persona che per qualche motivo ci interessa ancora ricordare o se fa parte di un passato che preferiamo dimenticare, se ha lasciato qualcosa o, ahimè, nulla.
Io ho un' ottima memoria in certi casi, ma le persone che ricordo (a volte addirittura nei minimi particolari: vestiario, profumo, gesti, sorrisi e sguardi) le ricordo perchè hanno lasciato una traccia e non faccio davvero nessuno sforzo a ripensare a loro conservandone un'immagine sempre perfettamente nitida anche se il passare del tempo tenta, invano, di sgualcirne i contorni. Ovviamente, ho vinto! Siamo partiti da Dany, di cui Ste ricordava benissimo la maglietta bianca indossata per il battesimo e siamo arrivati a sua nonna seduta al tavolo del ristorante nel giorno del suo compleanno. Nessuno di noi due si è ritrovato a dover "passare" con un "di lui/lei non ricordo proprio nulla, non mi manca per niente e sono felice di non conservarne alcun ricordo", nella memoria c'era un' immagine per tutti. Consiglio: se dovete aspettare che passi un temporale e vi siete già divertiti con i migliori passatempi (hi,hi!) potete giocare a ricordare!

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