Giornata tranquilla, niente mal di testa. Trovo la forza, dopo una piacevole serata in compagnia di Mari e Andre, di scrivere, per lasciare anche oggi una traccia. E poi quando mi capiterà di non saper proprio cosa dire bé...sarò morta! Raramente, molto raramente, resto senza parole, direi in uno o due casi al massimo: quando mi si tappa la bocca (fisicamente) oppure quando mi chiudo a riccio in preda allo sconforto, vittima di qualche paranoia. Non riesco a tacere neppure davanti al silenzio che a volte è più eloquente di mille parole. Questa ne è la dimostrazione...sono le 23,30, potrei andare a nanna e invece me ne sto qui a sproloquiare in compagnia di Clorophilla la mia lumaca verde di ceramica appoggiata sul tavolino vicino al pc!
Bla bla bla...Tutto il giorno, un fiume in piena: la mattina a colazione davanti al telegiornale delle 8 con Ste e il mio caffè a commentare oroscopo (Cancro il mio segno e Pesci il mio ascendente) e notizie, in ufficio al telefono con persone sconosciute, con Gianna, il Geo e l' arch., in pausa pranzo con i miei, stasera con gli amici davanti a una pizza e una birra, ma quante parole avrò detto? Qualcuno ha già inventato il conta-parole? Bé ne vorrei uno!
Oggi però, a parte questo inutile preambolo, è successa una cosa: ho discusso involontariamente dello stesso argomento con due persone diverse, in momenti diversi della giornata ed il discorso non è stato, né in un caso né nell' altro, introdotto da me. Tema: "l' uomo patella".
Ci sono uomini che non si innamorano ma si "avvinghiano" a tal punto da impedirti quasi di respirare. Esagerate le attenzioni, i complimenti, le dimostrazioni di affetto. Ovunque ti volti loro sono lì sorridenti pronti a lusingarti, inebetiti. L' uscita serale solo con le amiche gli crea una sorta di panico, persi non sanno se riusciranno a sopravvivere senza starti vicino anche solo per due ore! E se glielo fai "gentilmente" notare...piangono! Non capiscono che sì, siamo complicate, raramente sappiamo esattamente cosa e quando lo vogliamo, ma abbiamo anche bisogno di un po' di libertà: magari ci si allontana ma, se si sta bene, non si vorrebbe andare da nessun' altra parte e quindi, inevitabilmente, si torna. Due esempi molto simili (io di uomini patella per fortuna mia ma soprattutto loro, non ne ho conosciuti) nonostante le protagoniste siano così diverse.
La versione femminile dell' "uomo patella" è sicuramente "la donna cozza"...Bleah!
Quelle che "se non viene lui non vengo neanch'io!", "se non ci fosse lui io non sarei..farei...respirerei.." non hanno al loro fianco un uomo, con pregi e difetti, ma un idolo a cui essere devote sempre e comunque. Mi stupiscono, non le condanno, forse sono loro le donne/mogli ideali concentrate sulla meta, senza mai un sussulto di cuore, uno sguardo oltre la collina e non io, così troppo libera di pensare ed immaginare, ma...E' sempre amore? O forse la paura di rimanere sole? Il desiderio incoscio di trovare soltanto una sistemazione non solo economica? Sono cinica lo ammetto, magari è l' amore vero che rende cozza o patella ma nel mio caso...preferisco respirare! Gioire per una sorpresa inaspettata, un complimento originale, un abbraccio improvviso...
(h. 0,12...la carrozza è ormai zucca e la scarpetta mi fa un tantino male...vado a nanna!)
1 commento:
ma fare qualcos'altro alla sera, no? patelle e cozze: hai digerito male? a parte la mia acidità, mi è piaciuta questa riflessione, soprattutto alla fine.
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