Basta! Stop! Non ne posso più! Se scegliessi di scrivere questo post in "lingua sciolta" inizierebbe esattamente così e proseguirebbe con un "Mi sono rotta! Biiiiiiiippppppp", ma siccome non è questo lo stile con cui ho deciso fin dall' inizio di comunicare ed intrappolare i miei pensieri nel web, rientro nei canoni e reprimo, seppur faticosamente, la mia impulsività nell' esporre un evidente disappunto. Cosa o chi mi infastidisce oggi ? Semplice: la categoria "animalisti border-line" che si rivelano, a loro insaputa, ancor più cruenti di chi animalista non lo è affatto e non lo è mai stato. Amo gli animali e per loro, come per gli esseri umani, non ho mai fatto distinzione di razza, cerco di rispettarli e difenderli, non li mangio per scelta ma non per fanatismo. L' essere animalista non è mai stato per me motivo di vanto quanto piuttosto una direzione da prendere e mantenere nella maniera più coerente possibile, una forma di rispetto nei confronti di coloro che lo meritano. Non voglio criticare nè tanto meno giudicare chi preferisce stordirti di parole cercando di convincerti che anche il tonno ha un cuore, ma mi domando se, anzichè sbraitare ed additare chi ha fatto una scelta diversa dalla mia, non sia meglio raccontargli, se interrogata, un percorso fatto di tappe non di rinunce.
Mi chiedo se, anzichè mostrare macabri video sulla vivisezione che, diciamoci la verità, non vengono certo guardati da coloro i quali, deboli di stomaco, interrompono la visione dopo la prima incisione con un bisturi, non sia meglio divulgare l' alternativa a simili crudeltà inutili. Credo nel dialogo non nell' arroganza e nella presunzione di chi si permette di stabilire cosa e come sia giusto predicare "l'animalismo". Affianchiamo alla durezza delle immagini della macellazione la bellezza della natura e degli animali, stasera favoleggio? Può darsi, ma davvero vorrei provare a credere fermamente che al "brutto", "tremendo", "atroce" si possa rispondere con il "bello", "limpido", "sano". Fortunatamente non sono la sola a pensarla così. Ci sono "visionari" come me che, pur conoscendo perfettamente tutte le crudeltà a cui l' uomo sottopone gli animali, pur avendo visto e rivisto documentari sulla sperimentazione animale, sui canili lager, sull' uccisione degli animali da pelliccia, aver lottato per la famosa "giusta causa", ora non nasconde la testa sotto un' improbabile realtà positivista ma, quantomeno, fa il possibile per divulgare un pensiero positivo tra coloro che hanno o meno le orecchie e la mente disponibili al dialogo. La parola a volte può rivelarsi più forte di un urlo.
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