Vorrei che questo fosse il più bel post mai scritto, vorrei che ciò che provo ora riuscisse a scaldare almeno un po' i cuori di tutti coloro che lo leggeranno, amici e nemici, vorrei che chi decide di non parlarne, per privacy o per scaramanzia, capisse che un' emozione così bella va condivisa perchè può rendere il mondo degno di essere ancora vissuto: io ho deciso di farlo e, comunque vadano le cose, non penso che di questo mai me ne pentirò. Sabato scorso alle ore 5,40 ho scoperto che diventerò mamma o quantomeno sto mettendo il mio corpo a disposizione di una nuova vita, di un "essere speciale" ed io avrò cura di lui (cit.).
Alle 6,00 io e Stefano abbiamo condiviso un pensiero dinnanzi a quella barretta di plastica dai poteri chiaroveggenti: "Siamo qui per aiutarlo a realizzare i propri sogni". Tremavo e se ci ripenso tremo ancora ora che è già passata un' altra settimana: tremo per l' emozione, per l' ansia e un po' per la paura. Tremo e sorrido, già, non riesco a fare altro. Non c'è dubbio trattasi di felicità. Sono fortunata sia perchè non ho ancora nessun sintomo sgradevole se non una frizzante euforia che mi accompagna per tutto il giorno ed un colorito salubre su una facciotta ben pasciuta ma rilassata, sia perchè sono circondata da persone meravigliose che non appena l' hanno saputo, o scoperto, mi hanno trasmesso tutto il loro affetto. Le lacrime di mia madre, quelle, nascoste ai miei occhi, di mio padre che ha esclamato "Oh Signore!", i singhiozzi e l' incredulità dei miei suoceri, un coro di "Siamo felici" degli amici, gli abbracci forti e sentiti di chi è rimasto senza parole ma non senza sorrisi. Insomma l' incoraggiamento c'è e l' incredulità, la mia, anche. Ora sono a tutti gli effetti responsabile di qualcuno e anche per questo, suscitando lo scalpore di chi forse mi credeva fanatica, ho accantonato la mia scelta vegetariana. Non imporrò una mia decisione presa vent'anni fa a chi magari neanche la concepirà, non imporrò la mia volontà a chi solo in futuro deciderà se scegliere o meno se condividerla. Domenica, dopo esattamente 20 anni, ho trangugiato di malavoglia un' orata al forno ed ho pensato che il mio "puntino" merita tutti i miei sacrifici affinchè nasca sano. So perfettamente che ci sono donne che si affidano a coadiuvanti farmacologici piuttosto che rinunciare alla loro battaglia personale per i diritti degli animali ma io sinceramente non amo nessuna forma di dittatura ed è proprio per questo che non ho il diritto di scegliere per qualcun altro solo perchè non ancora in grado di farlo da sè. E così non sempre un punto segna la fine di qualcosa, in questo caso, è solo l' inizio!