Eccolo, in quella grande sala luminosa, in un angolo, alla mia sinistra, in basso...Eccolo. Ansiosa all' ingresso nel comprare il biglietto, non vedevo l' ora di "incontrarlo" e di venirne rapita. Incantata, attonita, stupita: esattamente bello come in cartolina, forse ancor di più. Mi sono commossa, "lacrima facile" ha colpito ancora, mi sono commossa davanti ad un quadro. Intenso, passionale, struggente ma anche delicato, dolce, romantico: un bacio, "Il bacio" di Hayez. Mi sono soffermata a godermi ogni suo più piccolo particolare, come se improvvisamente fossi sola davanti alla magnificenza di quest' opera, questo capolavoro, un' incredibile storia d' amore raccontata a pennellate. Ho visto il "Cristo morto" del Mantegna all' ingresso della Pinacoteca di Brera, due stanze prima ed il Cenacolo Vinciano, il giorno seguente, ma, credetemi, benchè io di arte ne sappia ben poco e le mie conoscenze attingano soltanto ad una preparazione scolastica, ho provato un' emozione così forte da sentire un brivido lungo la schiena e da non riuscire davvero a trattenere le lacrime nè ad allontanarmi, distogliendo il mio sguardo ingenuo ed incredulo per portarlo su un' altra tela. Sono reali? E' la mia immaginazione a renderli così belli ed ispirati nel sfiorarsi con le labbra? Credo che soltanto dinnanzi ad un alba o un tramonto, al mare, ad un albero, io sia riuscita a provare ciò che ho provato al cospetto di quelle due figure così perfette, silenziose ma dal cuore molto molto rumoroso. Al di là del tempo e dello spazio, in una dimensione lontana, soprannaturale, l' essenza del sentimento, quel sentimento che troppo spesso oggi giorno viene bistrattato, umiliato, offeso, deriso e criticato e pensare che è tutto ciò che di buono ci resta, la sola cosa per la quale valga davvero la pena di vivere, il riassunto delle puntate precedenti, la cintura di sicurezza da indossare durante un viaggio verso l' ignoto, una parola che significa "speranza".
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