08 dicembre, 2008
Clorophilla Scrooge
Qui, seduta al cospetto del mio abete sintetico, i jeans strappati, un vecchio ma caldo maglioncino di lana blu ed una pallina di vetro soffiato in mano, alla ricerca della sua collocazione migliore, mi è venuta l' ispirazione per scrivere quanto segue. Il Natale: c'è una ghirlanda appesa fuori dalla porta, un piccolo presepe sul mobile dell' ingresso, due angioletti a fianco dei miei libri-non libri (nel senso che non tutti sono ancora stati letti ed assimilati per cui non posso ancora definirli tali) e naturalmente questo incompleto alberello issato in un angolo del salotto. Chiudo gli occhi e mi sembra di sentire un cane abbaiare, mi volto, li riapro e scopro dinnanzi a me un vecchio, grosso e peloso bobtail, ohibò di peluche. I fitti peli sul muso nascondono l' occhio che ha perso chissà dove e chissà come, poco dopo lo ritrovo tra miei ricordi, è Nebbia. Sembra che debba seguirlo perchè allontanandosi continua ad abbaiare e così non esito a mettermi in cammino al suo fianco. Percorriamo insieme, nella neve, una via del centro città, Via Po, fermandoci soltanto una volta giunti davanti ad una chiesa, la chiesa della S.S. Annunziata, ma perchè questa improvvisa sosta?Alzo gli occhi e leggo "Presepe vivente". Un meraviglioso capolavoro di meccanica e fantasia, ogni personaggio si muove autonomamente, l' acqua scorre nel ruscello e la ruota del mulino gira senza arrestarsi, il falegname spacca la legna e la pastorella accompagna le sue bestiole nell' ovile. Al mio fianco c'è una bimba in braccio al suo papà, avrà quattro o cinque anni, non riesco a vedere chiaramente il suo volto perchè ha una sciarpa gialla che le arriva fin sul naso ed un berretto, con un grosso pon-pon in cima, sotto cui si intravvedono due vispi occhietti azzurri: non vedo bene il suo volto ma posso certamente immaginarlo! Ricordo l' ansia nell' attesa di arrivare in quella chiesa sulla cinquecento blu, ricordo lo stupore una volta entrata e la bellezza di quello scenario così natalizio. Nebbia abbaia dinuovo, è ora di andare. Questo viaggio-sogno mi emoziona, allungo la mano, lo accarezzo e non curante di dove mi porterà e cosa ancora mi mostrerà, proseguo l' avventura. Camminiamo: non sento il peso della stanchezza ma solo un certo languorino provocato sì dalla fame ma anche da un gradevole profumino che esce dalla finestra socchiusa di una casa, Nebbia si ferma ed accuccia proprio sotto quella finestra. La mia solita curiosità invadente mi obbliga a dare una sbirciatina e così scorgo indaffarate due anziane signore ai fornelli: a essere precisi l' una, su un rettangolare tavolo di formica, stende una già sottile sfoglia di pasta fresca, l' altra in un enorme pentolone controlla la cottura di un qualcosa che, data la sua attenzione e cura, sembrerebbe quasi una pozione magica. In un attimo qualcosa le distrae, parrebbe il campanello...Ma non è possibile è dinuovo lei, la bimbetta cicciottella (solo un po' più alta, forse è cresciuta...), che si fa stringere da un loro caldo ed affettuoso abbraccio. Tornano in cucina ed io nel frattempo scopro, grazie ad una vecchia rotellina in metallo dal manico di legno, cosa stiano preparando: gli agnolotti, ricordo...quelli che mangeremo domani a pranzo, tutti insieme riuniti intorno al tavolo della sala e che io, come farà la mia prozia e mia sorella, gusteremo in una scodella, innaffiati da un goccio di buon vino rosso; al termine del pasto, so di per certo che quella timida "bamboccia" si alzerà in piedi cercando l' attenzione dei presenti e declamerà la sua poesia di Natale, impappinandosi sul finale, dimenticando qualche importante rima baciata ma sentendosi, in quel preciso momento, una gran oratrice."Il Natale è vestito di rosso, con il freddo e la neve addosso...".Non è mai tardi per ricordare ! Com'è possibile che allora con tanta semplicità si fosse tutti così felici?Non ho più provato l' emozione e la gioia che mi ha fatto rimbalzare il cuore quando, per il mio dodicesimo Natale, papà e mamma mi hanno regalato la mia prima, ed unica, chitarra classica, una Ferrarotti comprata in centro e lasciata in salotto con un enorme fiocco rosso annodato sulla tastiera per me, solo per me, o quando, una volta liberato dagli addobbi, io e la mia famiglia abbiamo piantato in campagna quell' alberello vero, non in carne ed ossa ma in tronco, foglie e linfa, che è vissuto a lungo trasformandosi in un forte e robusto abete. Il viaggio nel presente è decisamente meno affascinante nonostante tutto. Ahimè un pranzo in un famoso ristorante, ha preso il posto di quella cucina dove venivano preparati gli agnolotti e di quella tavolata dove, stringendosi un po', ci si stava comunque tutti, l' ansia del cosa regalarsi si fa incalzante con il passare dei giorni e non viene più un' idea poi così geniale ed originale a nessuno: il Natale comunque arriva e non aspetta che su di noi, affannati, lavorativamente attivi e distratti, scenda la magia della sua atmosfera. E allora mi domando: che faccia avrà lo spirito del Natale futuro? Continuo a tenere gli occhi ben chiusi e vicino a Nebbia ora c'è un bimbetto che bofonchia qualcosa "Ia, bella ia...", sembra si stia impegnando a pronunciare una parola di cui forse non conosce ancora esattamente il significato, "tesoro te la insegno io quella parola...speranza, una volta pronunciata ne comprenderai bene anche il vero significato".
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5 commenti:
La tradizione del Natale vuole, a casa mia, che sia io a cucinare. Non sono molto esperta di fornelli, ma per quel giorno mi impegno, cerco sbatto amalgamo impadello inforno imburro mescolo .. e qualcosa dal pentolone magico tiro fuori.
L'albero purtroppo è di plastica, ma è sempre quello da più di 20 anni. La stellina rossa in cima pure, così come le lucine e le palline di vetro.
L'affetto e la magia di quel giorno cambiano ogni anno, a seconda delle persone presenti e degli umori personali .. ma vuoi mettere con un bel piatto di agnolotti?!?!?
spero che il mio moroso, che li fa tutti gli anni rigorosamente a mano insieme a sua mamma, me ne tenga un po' da parte :)
anche nel mio natale passato cè un albero vero che è stato piantato nella terra, ed è cresciuto moltissimo.... anche nei miei natali passati cè un senso di gioia senza ombre che purtroppo non riesco a provare.... questo poi sarà il mio primo natale senza una delle persone a cui tenevo di più al mondo...per fortuna cè la musica che mi riempie l'anima...
Un bacio Calendula
dimenticavo !!! BELLISSIMO POST!!!
Eccole, tutte e due le mie fedeli amiche di blog!!!Grazie per la puntualità con cui leggete, spesso io non faccio lo stesso e me ne rammarico, e per l' affetto che senza accorgervene mi trasmettete con i vostri commenti...Baci!!!
Mah .. mah ... com'è che mi compare che hai scritto un post ed in realtà non è pubblicato? Che fai, ci ripensi? :)
Tutto bene?
Cara il post l'ho scritto ma poi dopo circa 10 minuti l'ho cancellato!!!Ero arrabbiata,delusa,insomma non era un post natalizio nè degno di essere reso pubblico!!!(psss ma come hai fatto ad essere avvisata???)
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