Non farò un riassunto delle "puntate precedenti" nè vi e mi annoierò raccontando di giornate passate in fretta senza capo nè coda, senza colpi di scena nè avvenimenti di particolare interesse. Ho compiuto trentacinque anni all' ombra di un dolore, nascondendomi dietro a larghi sorrisi e a tanti "grazie", mi sono divertita alla festa a sorpresa organizzata dai miei amici più cari, che sanno sempre cosa mi fa star bene e difficilmente mi deludono, mi sono giunti auguri, regali ed è comparsa una rughetta in più sotto ai miei occhi sempre stupiti, curiosi, speranzosi e, ultimamente, spesso annacquati. Non ho prestato attenzione a chi se n'è ricordato e a chi no, ho apprezzato il ricevuto e, nemmeno per un istante, criticato o giudicato l' indifferenza. Credo fermamente che ci siano cose a cui non riuscirò mai a dare una spiegazione convincente ma quello che da me "parte" o è partito in passato, anche se non torna e non è più tornato, è partito spontaneamente, sinceramente, senza alcun bisogno di essere contraccambiato. Questa, più o meno, è la sintesi di un compleanno.
In visita dai miei genitori, la cerco ancora, mi trattengo dall' afferrare il guinzaglio per portarla a fare la sua passeggiatina delle due e dal cedere alle lacrime quando il mio nipotino, di soli tre anni, mi fa coraggio dicendomi "zia Bubi, Cabì è dal dottore ma vedrai che torna", il mio sguardo involontariamente striscia sotto il tavolino del salotto e il mio orecchio spesso crede di sentire l' incedere del suo passo che fa scricchiolare il parquet, insomma Cabì non passa e non passerà mai. Questa è la sintesi di un' assenza a cui non mi abituerò.
Cerco distrazione lavorando a testa bassa per il sito di Chiara a cui ho promesso che l' avrei finito entro le mie vacanze estive, quindi tra meno di una settimana, spero di riuscire ad essere come sempre puntuale nonostante la mia autocritica mi obblighi ad apportarne, quasi ogni giorno, piccole modifiche. Novità: abbiamo trovato uno spazio in cui esporre. Dopo tanto peregrinare la risposta alle mail "della speranza" spedite un po' qua e un po' là: la biblioteca civica Passerin d' Entrèves ospiterà la prima "personale" di Chiara dal 21 ottobre al 12 novembre. Sono orgogliosa di lei, della sua passione e della sua bravura accompagnata da una modestia assai rara in campo artistico. Aspettiamo settembre per divulgare inviti e locandine, anche se qualcuno ha già ricevuto una "soffiata", dato il mio entusiasmo sempre incontenibile, non per farmi notare nè ricordare, solo condividere e, ironia della sorte, forse sarà l' unica persona che proprio non ci sarà. Spero si riveli un successo, magari il primo di una lunga serie. Questa è la sintesi di un ricordo e di una speranza.
2 commenti:
Non dimenticare mai nulla, e non vergognarti se la cerchi ancora un po' ovunque, sotto il tavolo, accanto alla finestra o semplicemente vicino alla porta. Lei è lì nel tuo cuore, lì la troverai sempre!
E non vergognarti nemmeno delle lacrime o degli occhi lucidi, sii te stessa. E se questo vuol dire al momento nascondersi agli altri e soffrire in un angolo, fallo. Chi ti ama sarà lì ad aspettarti.
Per il resto .. attenderò con ansia l'ufficializzazione della mostra di Chiara, per vedere i suoi lavori .. ed incontrarti!
Buone vacanze .. un abbraccio!
Cara non vedo l'ora!!!Riceverai ogni forma di invito possibile (Fb,mail,ecc.) e sarò felice di incontrarti!!!Buone vacanze, un bacione. Simo/Clò
Posta un commento