08 settembre, 2008

Il primo giorno di scuola

Oggi a Milano hanno riaperto le scuole, presto toccherà anche a quelle della mia città. Il primo giorno di scuola...Me lo ricordo benissimo nonostante siano passati circa 28 lunghi anni. Scuola Elementare Statale A. Gambaro (già citata in uno dei miei primi post): allora la cancellata non era gialla ma di un banale grigio scuro e gli alberi erano al sicuro, felici scuotevano le chiome quando noi bimbi li infastidivamo troppo e sembrava giocassero con noi, bisbigliando, quando invece un venticello primaverile soffiava in mezzo ai loro rami verdeggianti. Sembrerebbe stranissimo, conoscendomi oggi, ma sono sempre stata una bimbetta tranquilla, serena, molto timida e, udite udite, ordinata! Accidenti come si cambia...Grembiulino rosa con le iniziali ricamate dalla zia su una pieghina davanti, calzette bianche mai abbastanza tirate su, capelli raccolti dalle parti, una delle acconciature che ancor oggi porto più volentieri, cartella rosa di Barbie, diario dei Beens, simpatici mostriciattoli simili a fagiolini verdi, credo che solo io e mia sorella avessimo la "fortuna" di possedere quello strano diario comprato insieme a tutto il resto del nostro corredo scolastico all' Upim di Asti. Classe 1^ E, la mia maestra la Signora Fiori...si ma fiori di pianta carnivora! Venti bimbi della mia età, tanti banchi uno vicino all' altro a formare un ferro di cavallo, per mano mia mamma. Un nuovo capitolo, qualcos' altro per me aveva inizio, ero intimidita ma nello stesso tempo incuriosita da questa nuovissima esperienza. "Bambini su prendete posto" e così 28 anni fa mi ritrovavo seduta tra due altre bimbette che sarebbero poi state l' una: una delle mie migliori amiche che ahimè non frequento più come vorrei, l' altra una futura compagna di liceo. Francesca: occhietti verdi, capelli castani a caschetto, grembiulino a quadretti bianchi e rossi, un viso paffutello e sorridente, davanti un album su cui disegnare grandi alberi dalla chioma non ben definita, tra noi si è creata subito una certa sintonia proprio per questa passione per il disegno infatti, ottenuto un foglio in prestito, mi ha domandato di insegnarle a disegnare le damine: mie creature immaginarie dal busto cortissimo e dalla gonna voluminosa coloratissima. Ahimè dall' altro lato...Federica. Un maschiaccio, capelli biondi incolti, occhioni blu e un cappello di lana rosa di Hello Kitty, in preda ad un pianto isterico. Quando è stata ora di salutare i genitori si è letteralmente appiccicata, come se al posto delle mani avesse due ventose, al vetro della classe singhiozzando e chiamando insistentemente "Mammmaaaa", io e Francesca allora ci siamo prese per mano, ci siamo avvicinate a quel corpicino nervoso e "posseduto" e con tutta la calma e la tenerezza dei nostri sei anni le abbiamo chiesto di venire a disegnare insieme a noi. Siamo riuscite a convincerla e da quel giorno siamo diventate inseparabili. Mi chiedo se anche loro ricordino così bene, come lo ricordo io, quel giorno.
Ahimè mi ero ripromessa di lasciar correre questa giornata così, senza lasciare traccia, senza darle nessuna importanza, senza ricordi, senza farmi troppo male e invece...ho sempre qualcosa da scrivere e da ricordare con una precisione quasi maniacale. Vorrei essere smemorata, quanto lo vorrei e invece non solo ricordo benissimo dov' ero in questo preciso momento anche soltanto un anno fa ma addirittura che cosa ho detto ed, ancor più grave, ho pensato! Dedico questo mio post a Federica e Francesca e spero che nella vita siano riuscite ad essere, anche solo per una notte, le strane ma bellissime damine dalle gonne colorate, di un principe speciale.

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