02 settembre, 2008

'O sole mio

Stamattina pioveva: quella bella pioggerella di settembre che non so se riuscirò a descrivere come vorrei a parole, quella da cui non vorresti neanche ripararti perchè non ti bagna ma soltanto rinfresca la pelle, nell' aria l' odore delle foglie e dell' asfalto insieme, che per un attimo si fondono, pur rappresentando due realtà ben diverse di questa mia città. E' stato il primo risveglio senza Cabì che alle 7.30 già ti guarda scodinzolando per la sua passeggiata, la mia piccola è tornata a casa, ma dopo 15 giorni di convivenza stento a non chiamarla rientrando dall' ufficio o ad offrirle da leccare il mio vasetto di yogurt, a pranzo. Ultimamente l' ho vista soffrire di solitudine, credevo addirittura non stesse bene e invece non appena ha rivisto i miei genitori ed è rientrata in possesso della sua vecchia brandina scozzese, non ci crederete, ma mi è sembrato sorridesse per la gioia. Un po' mi manca il non averla più qui a farmi compagnia in queste pause pranzo: troppo lunghe da trascorrere da sola e troppo brevi per scrivere tutto ciò che ho per la testa. Con l' inizio di questo mese finiscono ufficialmente le vacanze e la gente riprende ad avere fretta, quella fretta che non permette più di guardarsi intorno, che peccato! In ufficio ieri sono rientrati Gianna ed il suo sorriso: i suoi racconti, come fotografie colorate, di un'estate trascorsa al sud, sono riusciti a distrarmi un po' dal mio stato "confusionale", poi stamattina quanto abbiamo riso...Canticchiava come una noiosa litania "Le lacrime di marzo" di C.Baglioni, io pinzavo le bollette degli affitti e ad un certo punto avrei voluto pinzarmi anche una vena! "Le lacrime di marzo che ora tu piangi per me mi fan sentire grande ed importante più di un re mi piace dirti cose per le quali soffrirai coprirti di bugie e di cattiverie che tu accetterai..." Gianna per cortesia cambia repertorio! E invece no, ha fatto in modo di ricordare tutto il testo e continuare a cantarlo, l' ha interrotta soltanto una mia provocazione che ha ovviamente scatenato un dibattito al femminile "Il bastardo alla fine si è tolto un fastidio, la piagnucolona smette di piangere perchè muore! Infatti..."ti sei uccisa ieri non ce la facevi più le lacrime di giugno almeno non le piangi più io giro per il mondo e ho raccontato a chi non sa che il cielo a marzo è azzurro e che non piange ...". Lei piangeva e lui si faceva grosse risate!". Devo averla punta sul vivo perchè a spada tratta ha continuato a difendere l' insensibile della canzone, ricordandomi la strofa "le lacrime di marzo già non le capisco più però io sono in piedi ed in ginocchio ci sei tu a volte vorrei dirti che sto bene insieme a te ma ho tanto di quel tempo perché tu non vivi senza me" e ribadendomi che ci sono cose che si sentono ma semplicemente si rimanda per riuscire a dirle. Abbiamo coinvolto anche il Geo, povero, che nonostante sia rifugiato nel suo ufficio infondo al corridoio sente ugualmente le nostre chiacchiere e risate, il suo parere maschile in proposito però non l' abbiamo capito benissimo...sorseggiando il caffè, davanti alla magnolia e ad un cielo incerto ho continuato a sostenere la mia teoria della rompiballe appiccicosa che per fortuna si toglie di mezzo. Il dibattito si è concluso, per fortuna, con una piacevole telefonata e conoscenza: "Aspe' ti passo la mia amica Simo (non sai quel "la mia amica" quanto mi abbia fatto bene)...Mimì detto "pachino", in diretta da Salerno che, udite udite, è passato di qui ed ha trovato questo mio ripostiglio di idee confuse "carino"! Un grazie di cuore, il dialetto napoletano è come un raggio di sole che entra da una finestra: sempre così allegro...che fortuna!

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