07 settembre, 2008
Un uomo di terracotta
Quando mi alzo al mattino vado in cucina e apro la finestra: davanti a me, sul cornicione della casa di fronte, lo "squadrone" dei colombi affamati, tutti in fila, cerca le briciole della mia colazione e tenta di attirare in vano l' attenzione perchè, da quando vivo qui, è lui e soltanto lui il primo a cui rivolgo il mio sguardo. Lassù sempre solo, un po' triste, pensa e osserva, così io cerco con un saluto, un buongiorno e una buona notte, di fargli un po' di compagnia. Se si trova su quel comignolo un motivo ci sarà sicuramente, chissà lui a chi rivolge i suoi sguardi, per chi sono i suoi pensieri e i suoi sogni. E' giovane, il suo corpo atletico non necessita di alcun indumento per coprirsi, domina il mondo dalla cima di un palazzo, veglia su chi corre sotto di lui e su chi non ha mai alzato gli occhi al cielo. Io non faccio altro...per questo siamo così in sintonia, lui non parla ma osserva, io parlo troppo e spesso non osservo abbastanza, ci guardiamo e ci capiamo. Ascolta il sussurrare del vento, fa la doccia sotto la pioggia e canta alle stelle che, nelle notti più buie, si stringono intorno a lui per non soffrire di solitudine. Qualcuno giudicherà questo post e il giudizio avrà il sapore di una condanna "Ma questa è proprio matta!" ma io non ci posso fare nulla, l' uomo di terracotta esiste ed è di fronte al mio balcone, sccchhhh mi ha appena sussurrato qualcosa "Clorophilla sta arrivando l' autunno, le foglie non sono più così verdi..." io lo rassicuro, sorrido e gli soffio un bacio "Non temere ci sarà sempre una goccia di linfa verde in ognuno di noi, la speranza non cade insieme alle foglie".
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