Vicino al mio ufficio c'è una scuola, una scuola colorata ma silenziosa: è una scuola per sordomuti. Stasera rientrando a casa mi sono imbattuta in qualcosa che mi ha fatto riflettere: un ragazzo e una ragazza davanti al portone litigavano, litigavano urlandosi chissà quali cattiverie ed insulti, tutto nel massimo silenzio. Comunicavano a gesti la loro rabbia e dalle loro labbra non uscivano parole ma solo e soltanto forti emozioni. Si comprendevano benissimo e non c'era alcun bisogno di urlare per farsi sentire da chi stava di fronte. Tutto intorno a loro creava frastuono: il pulmann, il carrozziere, anche solo il tacchettio delle mie scarpe eppure indisturbati loro erano soli, in compagnia del solo desiderio di chiarirsi abbattendo a loro modo la barriera del silenzio. A volte penso che le parole non servano poi così tanto, penso che forse più si parla e meno si dice, meno ci si riesce a far capire, penso che siamo circondati da mezzi di comunicazione avveneristici e ahimè riusciamo a mala pena ad usarlo il grande dono della parola. Li ho guardati e mi sono sentita travolta dalle loro non-parole comprensibili, in quel contesto, a chiunque. Litigavano straordinariamente bene...E noi che potremmo urlare cosa facciamo?Usiamo le mail, messanger, gli sms oppure improvvisamente smettiamo per qualche motivo di comunicare.
A volte anche lo scrivere diventa una prigione, o una punizione, il cercare di arrivare in fretta come le parole o i gesti e inevitabilmente ahimè non riuscirci più, l' essere costretti al silenzio in solitudine però. Stamattina in ufficio io e Roby eravamo barricate dietro ad un religioso silenzio: non volevo che a causa del mio nervosismo di ieri la settimana finisse così ed allora...una parola dopo l'altra, una risata dopo l'altra e tutto si è magicamente risolto. Una parola o un gesto, un qualcosa di reale, vivo, tangibile, una parola o un'attenzione che crei anche soltanto un filo conduttore, un trait d'union non necessariamente un ponte. Mi sono chiesta come sarà finita quella litigata così passionale e a suo modo "rumorosa" per il loro cuore: voglio immaginare che si saranno sicuramente guardati, abbracciati, toccati ed allora il silenzio sarà stato quello di un lungo e dolcissimo bacio, che inguaribile e sdolcinata romantica...Bleah!
5 commenti:
io dovevo nascere uomo... il mio finale per la litigata era lei che gli faceva il gancio.. lui che si allontanava e poi si girava e le faceva un ghigno... e poi ridevano silenziosamente tutti e due....
Alle superiori avevo una compagna di classe con problemi di udito, era quasi completamente sorda e parlava decisamente poco. Ma insieme, tramite i suoi gesti, i suoi sguardi, il suo voler a tutti i costi farsi capire, ci siamo fatte delle grasse risate! Che bei ricordi!
Io nelle litigate sono molto passionale, urlo, spingo, mi dimeno come una disperata.. Forse, come Calendula, sono un po' maschiaccio, non ho molto il senso del romanticismo. Effettivamente, anche io mi sarei immaginata un finale con un "sonoro" ceffone ^__^
Ciao carissime...buon week end ovunque e con chiunque lo trascorriate, qui a Torino oggi è una "primavera arancione"!Baci.
Clo, spero che il tuo fine settimana sia passato in armonia e amore ....
Torino aracione? Cos'è successo??
Per fortuna ho ritrovato il tuo link... ne sono felicissima! Questo post è stupendo.
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