31 agosto, 2008

"No pubblicità in buca"

"No pubblicità in buca" significa niente volantini dei supermercati pieni zeppi di prodotti utili e inutili, niente inviti all' inaugurazione di chissà quale negozietto carino in zona ma soprattutto...niente catalogo Ikea! E così l' unica alternativa è il furto. Quando entro in azione do la precedenza al condominio dei miei genitori, poi a quello dei miei suoceri che addirittura, per farmi contenta, me li tengono da parte e, solo in casi disperati, proprio se mi ci vedo costretta, quatta quatta, furba e veloce come una gatta, ripulisco le buche e i contenitori di Cartesio a casa di amici. Sicuramente il catalogo Ikea è il bottino più prezioso. Sarà che mi piace tanto girare all' Ikea, sarà che all' ingresso un po' invidio i bimbi sepolti nelle palline multicolore e mi domando che cosa si provi (i miei non mi ci hanno mai portata), sarà che mi procuro l' enorme borsa gialla speranzosa di riempirla poi con oggetti colorati, esteticamente gradevoli ma assolutamente inutili, saranno i letti dalle lenzuola stravaganti, quei divani dalle fantasie impensabili, sarà semplicemente l' atmosfera di tante case in una sola. Giro e rigiro, curiosando e fantasticando..."questa cucina potrebbe essere la cucina di una piccola baita in Trentino, isolata ma accogliente, riscaldata da un caminetto con davanti un tappeto rosso su cui aspettare che la torta di mele in forno sia pronta per una merenda davvero speciale, alle finestre le tendine a quadretti e fuori tanta, troppa neve..."oppure "questo divanetto blu, così essenziale, starebbe benissimo nella mia piccola mansarda, mi ci vedo sdraiata a scrivere l' articolo più interessante che abbia mai scritto, quello che riceve solo commenti positivi..." o ancora "che meraviglia quella poltrona verde, sembra una grossa foglia di quercia, è del mio colore preferito e potrebbe occupare, solo lei, una camera dalle pareti lilla...". Nel reparto cucina improvvisamente non sono più "quella che non cucina, scongela" ma divento l' aiuto-cuoco di un famoso chef e quindi, per i miei manicaretti, mi occorre tutto il necessario: dalle formine per i biscotti alla cannella e zenzero allo spargi-zucchero a velo, oserei dire, fondamentale in ogni cucina che si rispetti. In questo modo, quando sono all' Ikea, sono anche un po' a casa mia e il catalogo stuzzica la mia fantasia nello stesso modo. Da Clorophilla a Eva Kant (magari!)...il catalogo 2009 stasera sarà mio!

Eco-news

"Mentre tu cerchi noi piantiamo alberi" è lo slogan del nuovo portale http://www.ecocho.it/. Più lo si usa come motore di ricerca più alberi vengono piantati, per l' esattezza 2 ogni 1000 click.

3 minuti

Una volta riuscivo ad essere molto più convincente in proposito, mi inventavo forme di comunicazione alternativa e se necessario giravo con fogli e penna sempre pronti per raccogliere le firme di chiunque mi capitasse sotto tiro: amici, famigliari, sconosciuti, agguerrita ai banchetti dell' Enpa cercavo di ottenere ciò per cui lottavo e in cui fermamente credevo. Adesso un po' per l' età, un po' per la mancanza di fiducia nel mio prossimo, ci sono battaglie che rinuncio a combattere o a cui partecipo armata solo di speranza quindi, anche in questo caso, non ti voglio convincere, se lo reputi inutile e stupido non farlo, ma se invece pensi, come me, che in qualche modo possa servire e non costi poi troppa fatica...firma.
http://www.lav.it/index.php?id=963

Scusate il disturbo

Quando mi infervoro è come se fossi su un campo di battaglia: uso la mia scarsa dialettica come una mitragliatrice puntata contro qualcosa o qualcuno che non mi va a genio, non sento ragioni perchè solo io, in quel momento, ho ragione e decisa proseguo con i miei lunghi giri di parole, spesso più di testa che di cuore. Alla difesa preferisco l' attacco e tutto ciò che mi circonda diventa un nemico da sconfiggere. Superficiale e vanitosa, amo l' inutile e mi lascio andare, sentendomi libera, a confessioni a dir poco spudorate. Mi illudo di aver regalato immagini e ricordi quando, al contrario, chi non mi frequenta più, si è solo tolto un peso e di me non gli è rimasto nulla di bello, diverso, originale. Blatero storie su animali e piante, su episodi giornalieri neanche poi così fuori dal comune, non vendo niente do buoni consigli, scrivo perchè sono egoista e soddisfo un mio piacere. A volte sono fredda ed arrogante e non riesco a tacere dinanzi alle provocazioni, altre volte, fragile e ingenua, mi avventuro sola su sentieri pericolosi, alla fine dei quali, non ci si trova davanti a verdeggianti praterie, quanto piuttosto ad un tetro e buio precipizio. Ho immaginato bevute in compagnia, passeggiate nei boschi, lunghi discorsi in riva al mare, con una mente complessa ho immaginato situazioni semplici e un "cenetta in un posticino carino?", "gita in campagna?" o quant'altro diventano così occasioni fuori luogo che soddisferebbero solo il mio piacere. Il sorriso stampato sulla faccia e la rabbia nel cuore, quella dalla battuta facile, quella che si crede carismatica ed affascinante, divertente e unica...unica sì...e per fortuna! Sono polemica e piango di fronte alle sconfitte delle quali a volte non riesco nemmeno ad assumermene la piena responsabilità. Ahimè qualcuno non mi sorride più quindi ho fallito. E a chi mi sussurra "che t'importa?" lanciò un' occhiata di sfida e ribatto "tutto nella mia vita è importante!". A ogni singolo sguardo, sorriso, carezza, schiaffo, insulto, silenzio, voglio dare un significato, niente rimarrà in sospeso, niente per quanto mi riguarda passerà inosservato, niente sarà accaduto senza un motivo. Non sono riuscita a ricambiare tutto ciò che ho ricevuto e questo non mi da pace. La mia "ruvidità" si è rivelata utile in certe tristi circostanze ma in altre non ha fatto altro che rivelare il lato peggiore del mio carattere. Riesco ad affrontare problemi e difficoltà pratiche del quotidiano, ho spesso a che fare con gente maleducata ed arrogante senza doverlo diventare io e poi? Mi rimprovero per essere così patetica e mi sento ferita per giudizi e critiche che infondo però merito. Non è sbagliato il bersaglio, vittima del mio affetto, quanto piuttosto l' arco da cui è partita la freccia e cioè io, forse non meritavo.

Addio mie pecorelle

Le pecorelle hanno lasciato i miei pascoli stanotte perchè stordite dall' insopportabile frastuono provocato dalla Signora del piano di sopra. Me ne stavo lì, occhi spalancati, a contarle, dando a ciascuna un nome, quando, ad un certo punto, la più anziana e quindi saggia del gregge, Iris, ha sussurrato qualcosa all' orecchio della sua vicina Violetta e tramite un sommesso passaparola, in fila, composte, si sono tutte allontanate, soltanto quella nera, Ortica, ha tardato a raggiungerle, ma lei, si sa, è strana e viaggia spesso controcorrente in altri cieli e altre notti. L' una di notte: mi chiedo come un esserino gracile di novant'anni possa avere la forza sovrumana di trascinare sedie e mobiletti da un capo all' altro dell' appartamento senza sosta; l' insonnia è una sgradevole patologia, anche se a volte può rivelarsi utile per stirare, scrivere, leggere e quant'altro ma non per cambiare l' arredamento! Persino i tappi gialli (e non per il cerume) di Ste stavolta non hanno funzionato e così sono scattati: un blitz direttamente sul pianerottolo di "Gondrand", poi, dato l' insuccesso dell' operazione, si è passati al piano B: le telefonate. La prima l' ho fatta io, ovviamente, "Pronto Signora G. sono...sarebbe così gentile da...andare a dormire!!!" risposta "Non sento, chi è???Ma è l' ora di telefonare alla gente questa???!!". Pensi allo Zen, cerchi di fare un bel respiro profondo, la giustifichi per l' anzianità e l' arteriosclerosi e..."Dai Ste, vedrai che adesso smette", ultimamente il "penso positivo" però non da buoni risultati e, in cuor tuo, sai già che presto ripartirà la marcia di un altro mobile. Infatti...Lascio il piacere della seconda telefonata a Mister Tappo..."Signoraaa!!!Bastaaa!!!E' l' una di notte passataaa!!!" risposta dell' amabile vecchina, chiaramente posseduta da un Alien "Ho l' influenza, ho bisogno di stare tranquilla...".Io alla fine, rassegnata, ci ho fatto una risata ed ho pensato "sfrutterò anche questo momento per scrivere le mie due stupidaggini o comunque per ripensare alle cose belle e brutte che mi sono successe ieri", Ste invece, alla fine si è calmato ed addormentato. Il problema del sonno, in realtà, non mi ha mai toccata infatti, già da piccola, ovunque e con chiunque mi trovassi, sono sempre riuscita ad addormentarmi, senza problemi nè interruzioni stanotte però...Via con il bilancio e con questo mio scritto...La giornata l' ho incominciata alla grande: a suon di musica, il maestro Caraian ha preso il posto di Jovanotti e Ligabue nel mio I-pod e così, immaginando di improvvisare un valzer sulla famosa "Danza delle ore" (anche se sarebbe più facile pensarmi come l' ippopotamina rosa della Disney in Fantasia data la grazia nei movimenti) ho stirato camice e lenzuola, poi qualche commissione in centro, un saluto al mio nipotino che adesso mi da i bacetti con lo "schiocco" ed infine serata al Sant'Anna, circondata da persone che non hanno problemi a farsi voler bene da me, insomma non sembrerebbero esserne infastiditi o meglio ancora, accettano semplicemente il mio affetto. Elena è perfetta, Marco stanco ma con una nuova e sconosciuta luce negli occhi, Mari una mamma già pronta a tutte le responsabilità imposte dal nuovo ruolo. Una bella famigliola felice e io, un po' impacciata un po' commossa, a congratularmi e a sorridere ricordando quando, 10 anni, fa li ho conosciuti. E' inutile, sarò all' antica, ma per me l' amicizia è anche questo, condividere i momenti belli e brutti. Nonostante non ci voglia pensare, nè dare troppo peso, imponendomi nuovamente di far finta di niente, qualcosa anche oggi non è andata come avrei voluto, chi voleva prendersi una rivincita, tirare una freccetta e fare centro, o forse solo deridermi, farmi sentire stupida e ancora fuori luogo, bè, ci è riuscito, merita di farsi una risata solo o, più probabilmente, in compagnia (i "segreti" sono belli se raccontati quindi perchè non condividerli...) e io sono contenta per lui o per loro, gioisco per la serenità e lucidità e se non riesce a far ridere la scema del villaggio chi può riuscirci?

30 agosto, 2008

Una tazza di tè

Nan-In, un maestro giapponese dell' era Meiji (1868-1912), ricevette la visita di un professore universitario che era andato da lui per interrogarlo sullo Zen. Nan-In servì il tè. Colmò la tazza del suo ospite e poi continuò a versare. Il professore guardò traboccare il tè poi non riuscì più a contenersi " è ricolma, non ce ne entra più", "come questa tazza" disse Nan-In "tu sei colmo delle tue opinioni e congetture, come posso spiegarti lo Zen se prima non vuoti la tua tazza?".

Elena: benvenuta tra noi

Venerdì 29 agosto, ore 23,36...drrrrriiiiiinnnn..."Simo, Ste è nata Elena! Mari la sta già allattando, è andato tutto bene, pesa 3,150 Kg". Così ieri sera Marco ci avvisava del lieto evento. Congratulazioni amici miei, sono certa che sarete due splendidi genitori perchè già siete due splendide persone. Ci vediamo stasera per un sabato diverso, un sabato al Sant' Anna !

29 agosto, 2008

L' attrattiva del mistero

"Mistero e Sapere: noi ondeggiamo tra questi due poli. I frutti dell' albero della Scienza possono darci un refrigerio passeggero, non estinguono mai la nostra sete; il Giardino del Mistero serba per noi sempre la stessa magica attrattiva. E' un giardino vietato, dove l' infanzia non vede che una speranza di nuove raccolte , ma il suo segreto che arretra incessantemente, diventa uno degli incanti della nostra età matura. Bisogna aver vissuto, forse aver sofferto anche, per gustare la sensazione deliziosa, divina, di sapere che esistono cose che non sapremo mai. Tutti noi abbiamo il nostro albero della cicala, ma i saggi lo lasciano cantare!". Forse è soprattutto insito nelle persone di scienza: in quelle che lo so, lo sono state o si illudono di esserlo, la ricerca, il sapere, lo scoprire a qualunque costo, il voler dare una risposta razionale ed immediata a qualsiasi domanda, l' insistere per arrivare ad una conclusione, il rendere l' ipotesi teoria. Delusione: a volte non è possibile. Sarà che non sono più una praticante "persona di scienza", sarà che il passar del tempo porta spesso alla rassegnazione, garantisco ci sono domande che restano miseramente senza una risposta. Le soluzioni parrebbero solo due: o affannarsi a chiedere, insistere, ondeggiare tra gli interrogativi oppure cedere tristemente al non sapere, al mistero, alla disperazione del rimanere nell' ignoranza. Ma non è tutto, ci si può inventare un' alternativa: trovare nel "non saputo" qualcosa di bello e straordinario in modo da renderlo affascinante esattamente per quello che è. Il pensiero stasera è un po' confuso e demoralizzato e forse non riuscirò a spiegarmi come vorrei ma ci proverò: a volte non è piacevole sapere anzi meglio non sapere ed immaginare che quello che non si è scoperto fino ad ora nasconda una meravigliosa verità, lasciare i "perchè" ai bambini desiderosi di conoscere tutto e rinunciare. E poi non è data all' essere umano la conoscenza assoluta, ci sarà sempre qualcosa in Natura pronta a stupire, meravigliare e a restare inspiegabile e se, stentavo anch'io ad accettare questa realtà, adesso, ancora in balia della mia scarsa lucidità, accetto anche quello a cui non so dare una spiegazione logica, non solo lo accetto ma riesco persino a trovarlo meraviglioso. Perchè? Proprio non lo so e forse non lo voglio sapere, sola, incosciente, ignorante, ci penso, sorrido e mi sento comunque straordinariamente "viva".

Gianna ci è riuscita !


Consigli

Qualcuno che passa di qui sarebbe così gentile da spiegarmi e darmi un consiglio sul come fare a non voler più bene alle persone da un momento all' altro? Grazie! Infondo un blog non serve anche a questo? Ad aiutare le persone? Io avrei bisogno di cambiare in fretta, senza un motivo di grande importanza, perchè infondo deve essere divertente se c'è così tanta gente che lo fa.

Un paio di lenti blu

In pausa pranzo ho fatto sicuramente l' incontro più significativo di questa giornata, anche se non è ancora finita, non credo che avrò altre sorprese in proposito. Camminavo frettolosamente per non arrivare in ritardo all' appuntamento con Ste quando un' esclamazione ha stuzzicato la mia curiosità: "Mamma mamma come mai è tutto blu?" subito, tra me e me, ho pensato che si trattasse di un bimbetto con chissà quale strana malattia (io l' anno scorso in questo periodo vedevo sciami di protozoi gelatinosi girovagarmi nella pupilla) e così mi sono voltata rallentando la marcia: un metro di bimbo, paffutello, capelli dritti neri neri, una bella canottiera gialla e due braghette corte blu, sul naso due grossi e strani occhiali dalle lenti azzurre. "Perchè vedo tutto blu e non nero?" anche se non interpellata, ho risposto io: "C'è tempo per vedere tutto nero, ora goditi il blu, fidati!", segue il suo sorriso sdentato ma pieno di gioia. Avessi risposto nello stesso modo ad un adulto sulla quarantina come avrebbe reagito? Non lo so, ma non sono certa che mi avrebbe sorriso. Ecco dunque svelato il mistero, ecco perchè cerco di non essere sempre così lucida e di lasciare che un piccolo seme di follia ronzi ancora indisturbato nella mia mente. Posso scusarmi per questo, posso cercare di rimediare alla mia esagerata spontaneità nel dire e nel fare imponendomi quel distacco richiesto ad una persona seria della mia età, ma ahimè tutto questo quanto mi costa...Mi dispiace deludere le persone, mi dispiace non riuscire ad essere fino in fondo come mi vorrebbero, ma quel briciolo di immaturità che ancora mi contraddistingue è parte di me e non sono ancora riuscita ad allontanarlo nonostante la sofferenza che spesso mi procura, ma garantisco, la sto pagando. "Cresci! Immatura!" me lo ripeto tutte le mattine davanti allo specchio. "Pensa alle cose serie, dimentica le frivolezze, non rendere tutto una sorta di divertimento, non vivere il quotidiano come su una giostra al Luna Park, non parlare quando non sei interrogata ma soprattutto imponiti un filtro (non blu)!".

28 agosto, 2008

Il pettirosso e il moscerino

"E poi, i corni, i flauti, i violini, i pianoforti e tutta l' orchestra che l'uomo ha piegato al servizio del suo sogno, edificano sul mondo degli uomini una specie di mondo superiore, un cielo aggiunto al cielo terrestre; e i dolci zufoli tremolano nelle campagne e il ritmo universale trascina tutto nella sua danza. Sì, nessuno è solo rispetto al ritmo della Vita, anche se è corporalmente solo. Tutte le creature cantano insieme lo stesso cantico e in questo coro immenso, in quest' innumerevole orchestra, l' essere umano non è che un esecutore che suona assieme a tutti gli altri il grande poema sinfonico del lavoro, del dolore e della gioia. Noi siamo, sul piano della musica, gli uguali del pettirosso e del moscerino. In questi, piuttosto che nelle creature della mia razza, io presferisco ascoltare la Natura; mi sento più vicino a loro che ai miei simili; li amo per la loro debolezza, la loro dolcezza ingenua; li amo tanto per ciò che ignoro di essi quanto per ciò che ne so. E ho spesso chiesto questo nelle mie preghiere: che quando sarò morto, quando sarò coricato accanto ai miei sotto i cipressi e i platani, la Natura venga a cantare un po' sulla mia pietra; che il pettirosso e il moscerino, per ripagarmi del mio amore, vengano a posarsi su di me e che vi siano anche colombacci azzurri sugli alberi e poi api a cercare il nettare su qualche fiore di porcellana che le avrà illuse. E se qualcuno passa, cercando dove dorme il naturalista, tutti quegli animaletti gli dicano:"E' là. Non è più solo. Ma cammini piano. Non lo svegli!". E che la Natura continui a cantare". Grazie nonno Mario perchè 10 anni fa mi hai regalato un piccolo, ma per me prezioso, volumetto di 200 pagine, datato 1947, scritto da Marcel Roland, intitolato "Canti d' uccelli e musiche d' insetti" da cui ho tratto questo passo. (Chiunque fosse eventualmente interessato alla lettura lo faccia presente, sarò ben lieta di divulgare:)

Chiaramente non era importante...

Chiaramente non era importante...trovare qualcosa di bello e far di tutto per non perderlo
Chiaramente non era importante...raccontare anche il più stupido ed inutile degli episodi
Chiaramente non era importante...sorridere e cercare di far
sorridere
Chiaramente non era importante...lasciarsi andare confidando la più sbagliata delle emozioni
Chiaramente non era importante...imparare da qualcuno con ancora qualcosa da insegnare
Chiaramente non era importante...cercare di spiegare in modo logico qualcosa di illogico
Chiaramente non era importante...chiedere tempo a chi non ha più tempo
Chiaramente non era importante...avere ancora un sacco di cose da dire a chi adesso non le vuole sentire
Chiaramente non ero importante.

Il mio canto libero

Bruci davvero la città (come canticchiava l' anno scorso I.Grandi) piuttosto che la foresta, abbia fine l' umanità e sopravviva la natura selvaggia ed incontaminata. Abbiamo avuto la nostra occasione ma ora basta, è venuto il momento di rendere ciò che ci è solo stato affidato e di cui non abbiamo saputo fare buon uso. Se gli alberi urleranno vendetta che vedetta sia! Si estingua l' uomo e si moltiplichino panda, orsi bianchi e gazzelle (le new-entry nelle liste delle specie in via d' estinzione), abbandoni questo pianeta perchè assolutamente non in grado di gestirlo. Adamo si riprenda la sua costola da un' Eva (porca) attratta dal serpente! Inutile preoccuparsi di accumulare per un futuro che non stiamo facendo nulla per garantirci. Assolutamente pessimista mi guardo intorno e mi accorgo che davvero è come parlare a chi non riesce più a sentire. Senza voce ma ben presto anche senza parole!

27 agosto, 2008

26 agosto, 2008

Lacrime per strada

Cammino lungo il mio viale, serena, cercando di non pensare a nulla, senza troppa fretta, incrocio tante persone e tanti sguardi e, mai come ora, osservo chi mi circonda: il solito vecchietto con una lunghissima barba bianca che porta a passeggio i suoi due esagitati cagnoloni; la coppia di amanti clandestini che sorseggia il primo caffè della giornata, tra un bacio e l' altro, prima di correre in ufficio; i ragazzi davanti all' Isef che fanno stretching; lo squadrone dei "colletti bianchi" che scende frettolosamente le scale della metro e poi io, che spesso e volentieri parlo da sola rischiando il rapimento da parte della Neuro ma, per il momento, non me ne voglio preoccupare troppo. Mi compiaccio dei sorrisi, stupisco dell' inespressività e intenerisco davanti alle lacrime. Lacrime per strada? Si, la gente piange e non si nasconde più per farlo, non ha paura dei giudizi delle critiche, piange e grazie al cielo lacrime che scendono ce ne sono ancora. Si piange con indifferenza, come se fosse una cosa del tutto normale, si piange perchè proprio non se ne può fare a meno, si piange perchè qualcosa non va come dovrebbe. Ovviamente mi è capitato...Io però, anche in questo caso, ho un modo del tutto personale di piangere: i miei occhi sgocciolano e io mi tiro su gli occhiali, mi accarezzo le guance togliendo di mezzo le lacrime e seria proseguo nella mia direzione, diciamo che il mio è un pianto austero, mai patetico. E dopo un bel pianto non sapete quanto gli occhi brillino! Potrei scrivere un blog sul perchè del pianto, su quanto ci si affidi a questo per paura di affrontare un problema con maturità, sulle persone che anche davanti alle lacrime rimangono indifferenti o addirittura ne sono infastiditi. Io piango spesso ma questo non fa di me una persona infelice troppo sensibile forse solo codarda ed insicura, questo sì. Una persona che ha paura di cose ben poco importanti rispetto ad altre, che non si spaventa all' idea di dover morire quanto piuttosto di rimanere sola. Ma questo mio articolo non voleva essere strappalacrime sdolcinato, tutt'altro, il mio intento era quello di trasmettere l' ottimismo, la speranza riposta nei sentimenti del prossimo, quelle emozioni che per fortuna restano ancora incontrollabili, che anche se ci si sforza, non si riesce proprio ad evitare e nascondere, quelle che dobbiamo assolutamente comunicare. E poi il piangere non sempre cela un malessere anzi, a volte credo che solo il sesso sia meglio di un pianto di gioia che arriva dal cuore e raggiunge tutti i muscoli del corpo facendoli vibrare: quando di recente ho pianto di gioia pensavo addirittura di essere riuscita a brillare come una stella, in me un' orchestra sinfonica suonava il Bolero di Ravel e il cuore batteva come se volesse abbandonare il mio petto, è stato bellissimo! Quindi piangete gente e non pensate che nessuno intanto se ne accorgerà, perchè alla fine c'è ancora qualcuno che si guarda intorno.

25 agosto, 2008

Una piccola lumaca

La mia giornata lavorativa, al rientro dalle vacanze, non è andata poi così male: ho parecchie faccende da sbrigare ma con un po' di sana organizzazione e una flebo di caffeina ce la posso fare. Stamattina durante la mia passeggiata con Cabì ho pensato, tra me e me, alla voglia di cambiare qualcosa, alla voglia di un qualcosa di nuovo, a parte gli stivali verdi che comprerò a breve. Potrei tagliarmi i capelli ma Ste non me lo perdonerebbe mai, oppure farmi un micro-tatuaggio come ha fatto la mia amica Mariella di recente, ma: 1) dove lo trovo un volontario disposto ad accompagnarmi? 2) e se il tatuatore ci prende gusto e la lumachina, che ho in mente da una vita, me la disegna su un' enorme foglia di lattuga che poi si fa cespo e poi orto e così via fino a riempirmi il braccio di verdura? 3) e se mi si rilassa la pelle del polso e mi ritrovo un lumacone lungo e flaccido che striscia fino al gomito? Ste preferirebbe il tatuaggio al taglio dei capelli ma i miei...Mia madre credo abbia detto a tal proposito la cosa più buffa che abbia mai sentito "Sei matta? Non pensi ai nei?" ma non mi voglio mica tatuare una lumaca su un neo! Mariella ha scelto una piccola e discreta "M" all' interno del polso: la mammina tatuata! Ma siccome poi le mie idee inutili vanno e vengono ho pensato a come la mia pelle, in un certo senso, sia già stata sufficientemente "tatuata" da madre natura in maniera semplice ma straordinariamente unica: la piccola voglia sul fianco destro a forma di quadrifoglio, il neo più evidente in fondo alla schiena e quello romboidale sulla spalla sinistra, nonchè la piccola cicatrice dietro al ginocchio sinistro dopo la morsicatura di Volpe in canile, il volpino più attaccabrighe che abbia mai conosciuto, però la mia lumachina Clorophilla me la vedrei proprio bene addosso! Anche questa mia inquietudine, questa mia ricerca, è sinonimo di immaturità, le mie amiche più care non si sono fatte un tatuaggio a 33 anni, hanno fatto un figlio...

La scema del villaggio

Oggi mi sento proprio così. Avete presente quella sempre di buonumore, con la testa tra le nuvole, vestita strana, che sorride perchè è la cosa che le riesce meglio? Ecco. Quella che si evita come una malattia, un' appestata, non dedicandole la minima attenzione e facendo finta di non averci mai avuto a che fare? Ecco. Possibile che non si riesca a guarire? Abbiate un po' di pazienza con la scema del villaggio, scusate i suoi modi che poco si confanno ad una donna della sua età, lasciate che pianga sorridendo e che vi abbracci, la malattia non è poi così contagiosa. Ignoratela se lo credete opportuno intanto lei non ne capirà il motivo e si continuerà a chiedere il perchè. Io ci ho creduto e non mi sentivo poi così scema!

15 gg.

Quindici giorni non bastano: per riportare il sereno, per farci una risata, per ricucire uno strappo. Non bastano per dimenticare e non bastano per tornare, per essere affettuosi. Ma forse sono sufficienti per aumentare le distanze, accrescere l' indifferenza, innalzare ancora un po' una barriera e farti sentire stupida, illusa, incosciente, invadente, decisamente ottimista e poco seria, come uno di quei pupazzetti che escono dalle scatole di cartone, infondo che cosa è cambiato? Nessuno oggi forse ha voglia di sorriderti...Peccato!

24 agosto, 2008

Un dinosauro per amico?

Per rendere più immediato il rientro alla "normalità" e riprendere, da subito, contatto con il genere Homo civis taurinensis, sono andata alle Gru a fare la spesa: non se ne poteva proprio fare a meno anche perchè il frigorifero piangeva sentendosi solo. La confusione alle Gru non va mai in vacanza! Prima di cimentarmi nel vero e proprio rifornimento ho fatto il solito giretto per negozi...Ma cosa attira tanto l' attenzione all' ingresso della Fnac? Perchè la "guardia" è più attenta del solito? Mi avvicino curiosa, tanto ci sarei entrata comunque per dare un' occhiatina ai notebook. In un recinto di cartone due lucertoloni verdi con grandi occhioni azzurri, in un angolo una ciotola di plastica sempre verde con dentro una foglia...mah...sono stata via solo 15 giorni e siamo tornati al Triassico? Insomma cosa sono, chi li ha inventati, a cosa servono? Mi guardo attorno e noto finalmente una pila di scatoloni con su scritto "Pleo" Euro 299,00. L' articolo di un quotidiano, ritagliato ed esposto, recita: "E' arrivato il dinosauro che prova emozioni umane: è in grado di muoversi autonomamente, emettere suoni, interagire con l' ambiente circostante, ha una personalità e tre stadi di crescita, è sensibile alla luce, avverte gli ostacoli e li evita, si può accarezzare la sua pelle in silicone". Praticamente ti si affeziona, lo coccoli, lo sfami (con una foglia di plastica???) e poi quando ti stufi lo butti o semplicemente gli togli le batterie e lo riponi nel suo scatolone. Un ragazzo sulla ventina, che mi si avvicina, lo guarda e sussurra "se quando ti stufi lo butti, almeno è finto e non soffre". Già, parole sante, ma mi domando: come si può aiutare lo sviluppo di una nuova generazione, sperando magari che sia migliore della nostra, proponendole di affezonarsi ad un dinosauro in plastica e circuiti elettrici piuttosto che ad un cucciolo che emozioni ed affetto li prova realmente? Ma ecco sopraggiungere un altro interrogativo senza risposta: non è che realtà ed immaginazione sono ormai la stessa cosa? E poi: canili pieni, scaffali di Pleo vuoti? Arriveremo a questo? Forse stiamo esagerando: riusciamo a creare cuccioli di dinosauri sofisticatissimi e non ancora a curare certe malattie, ad impedire che ci sia gente che muore di sete e quant'altro. L'aspetto positivo, per quanto mi riguarda, potrebbe essere quello di vedere abbandonati in autostrada solo i Pleo anzichè cani e gatti. E' vero che quando si è bambini ci si riesce ad affezionare ad oggetti inanimati (il mio orsetto Trudi è stato il miglior compagno di giochi) con l' aiuto della fantasia, ma in questo caso la fantasia è un optional perchè non richiesta, nella scatola non c'è perchè non occorre e non perchè ce la si deve mettere da fuori. Sono certa che a Natale andrà a ruba ed allora nessuno forse saprà più costruire avveniristiche astronavi con i Lego oppure inventare fantastiche avventure con il proprio orsetto di peluche.
http://www.pleoworld.com/
http://it.youtube.com/watch?v=94CBFuFgqS0&feature=related

Souvenirs

Le vacanze anche quest'anno, almeno per me e Ste, sono finite. Bilancio assolutamente positivo di 15 giorni di mare: sempre il sole e sempre il sorriso sui nostri volti abbronzati, infondo ci basta davvero poco per divertirci e stare bene. Rientreremo in città e nei nostri rispettivi uffici: io ritroverò Gianna, insieme riprenderemo le nostre colazioni al bar, le nostre risate, le nostre confidenze, ricomincerò a "smanettare" sul pc e ad andare alla posta. Fra poco poi nascerà Elena e con gli amici più cari festeggeremo il lieto evento, in un battito di ciglia poi arriverà il Natale. E così tutto riprende (o quasi...magari...). E' come se fossi stata lontana da casa per più di un mese, l' ultimo ricordo della mia città è quel venticello forte ma caldo come un abbraccio, come un arrivederci, che mi ha accompagnata a casa, sola, indaffarata e stanca. I souvenirs di questa tranquilla e serena estate però sono speciali: il sorriso di un bimbo, per me importante e quella sua parolina preferita che pronuncia spesso e molto bene "papaya"; la commozione di un giovane papà che stringe fra le braccia il suo piccolo, ma già forte, ometto di quasi sei mesi e la stessa commozione di un papà non più così giovane che mi guarda, sorride e che anche se non riesce a dirmi quanto mi vuole bene, io lo so già; le mie battaglie (perse) contro chi crede di poter pescare qualsiasi cosa si muova in mare; i fuochi d' artificio a Mentone; rossese, michette e amichetti a Dolceacqua; la splendida terrazza del ristorantino sulla collina di Spotorno in compagnia di due amici e 1/2; il tango di Paganini; il mio "riposino" virtuale, sola sul terrazzo a navigare e pensare, dedicandomi anche a questo blog; il mio scoglio perfetto, ben levigato, della lunghezza e larghezza giuste; il concerto di due pianisti innamorati; i messaggi e le telefonate degli amici per i quali non sei mai irraggiungibile nè troppo lontana. Apro la porta della mia mansarda e ricomincio da dove mai in realtà mi sono interrotta.

A Poiolo ci sono arrivati




Il pianista sull' oceano

Degna conclusione per queste vacanze: un recital per due pianoforti sul sagrato della Chiesa dei Corallini, in quel minuscolo ma grazioso e romantico borgo a picco sul mare che è Cervo (IM). Ormai quindici giorni fa, prima di partire, ho incontrato sul pianerottolo di casa, il Signor Aldo che mi ha consigliato, da vero appassionato anche di musica classica, proprio questo appuntamento con Alexander Lonquich e la sua compagna Cristina Barbuti, non credevo ci saremmo andati ma alla fine, io per la musica, Ste per la suggestività del luogo prescelto, ci siamo procurati i biglietti non appena arrivati a destinazione, allora le vacanze non erano ancora cominciate. Il concerto è iniziato alle 21,30 con una sonata per due piani in Fa minore op. 34 di J. Brahms ed è subito magia! Un cielo trapuntato di stelle, la Chiesa illuminata, due pianoforti a coda l' uno di fronte all' altro al centro. Un venticello fresco sfogliava gli spartiti ed accarezzava le foglie delle piante, ai lati della piazzetta, facendole suonare come tanti piccoli campanelli, una melodia di note e natura. Il maestro sfiorava i tasti del suo pianoforte come i fianchi di una donna e sussultava come un uomo rapito dalla passione per musica e amore. C'era qualcuno che ha chiuso gli occhi per un attimo, non per noia come stupidamente ho subito pensato, ma per godersi meglio la fluidità delle 7 note, ho provato anch'io e ho sentito un brivido lungo la schiena e tanta commozione. La musica non conosce ostacoli, passa attraverso le fessure per arrivare diritta al cuore e farlo accelerare. Tanti gli spettatori: affacciati alle piccole finestre delle loro case, arrampicati sulla fredda scalinata della maestosa Chiesa, seduti sui muretti, tutti riuniti in un abbraccio riconoscente ai due artisti che ci hanno trasmesso così tante emozioni. Allegro non troppo, andante un poco adagio, allegro moderato...infondo la musica è un po' come la vita!

The I-Phone man


21 agosto, 2008

Bravo Dante !

Sono da poco rientrata dal supermercato e anche lì ho trovato uno spunto per un articolo. A volte penso che forse dovrei davvero "darmi una calmata" come consiglia il mio premuroso coniuge e scrivere meno e meglio oppure, come insegnano altri blog che frequento, un articolo ogni tanto solo su un argomento socialmente utile, non pubblicando tutto quello che mi passa per la testa e che io, ma spesso solo io, ritengo importante ed interessante. E invece...Sullo scaffale di dentifrici e spazzolini attira la mia attenzione un bellissimo barattolone di crema: avreste dovuto vederlo, ipotetici lettori, in tutto il suo splendore, un tripudio di cuoricini rosa e verdi circondati da cupidi che scagliano frecce, incuriosita lo afferro e domandandomi di che cosa si tratti, leggo l' etichetta: sorpresa! Crema idratante Nivea. Cosa? Un banale barattolo di crema Nivea? Quella sorta di cremone multiuso, spesso, unticcio e dall' odore inconfondibile? A fianco riconosco subito il medesimo prodotto nella sua originale confezione: niente cuoricini nè cupidi nè frecce. Incredibile ma vero: hanno ideato la "Special Edition" della Nivea. Ste mi si avvicina e conoscendomi bene mi sussurra teneramente: "Per tutti quei cuoricini la compreresti vero?" si, lo ammetto (attimo di debolezza). Ed ecco sopraggiungere lo spunto per questo mio scritto: l' apparenza che inganna, affascina e confonde. E' pura strategia di marketing attirare la clientela posizionando il prodotto giusto nel posto giusto o creando l' attrattiva della confezione quando alla fine il contenuto è il medesimo che magari è in commercio da anni. Spesso ci si cade. Al supermercato come anche, per esempio, in libreria: copertine sfavillanti a volte racchiudono scritti scarni e poco significativi. A questo proposito ricordo al liceo quando, anzichè comprare l' edizione illustrata de "L' Inferno", mi feci prestare da papà il suo tomo dalla copertina bianca un po' consumata con un' unica scritta centrale rossa "La divina commedia", a parte il risparmio mi faceva davvero piacere studiare su un qualcosa di prezioso perchè tramandato e che comunque negli anni era rimasto un capolavoro dall' immutata bellezza. A mio avviso "L' Inferno" è davvero un capolavoro della letteratura italiana che reputo addirittura contemporaneo, un libro che avrei letto anche per puro piacere, senza imposizione scolastica. Un' idea semplicemente geniale: bravo Dante! Non ho mai invidiato i miei compagni per le illustrazioni riportate sui loro testi, che raffiguravano gironi e dannati, perchè alla fine era persino bello per me immaginarmeli, pagina dopo pagina, e in alcuni casi disegnarli a mio piacimento, creando con fantasia e pura immaginazione un mio "Inferno". E pensare che c'era comunque qualcuno che si vantava dalla sua super-edizione. A me non piace vantarmi, non è proprio nella mia indole anche perchè, quando sto per cadere in tentazione penso: "E di cosa dovrei vantarmi?" nulla di quel che sono e faccio mi pare così straordinario da potermene vantare con qualcuno. In questo modo cerco di non creare nel mio prossimo false illusioni nè nel bene nè nel male. Sono esattamente (purtroppo) così come mi si vede e ascolta, trasparente, assolutamente incolore, senza cuoricini nè cupidi tatuati addosso. Con gli anni ho perso persino la timidezza che mi ha accompagnata durante tutta l' adolescenza impedendomi di essere come sono ora: tremendamente schietta, esageratamente spontanea e confidenziale, troppo sincera. Sarebbe meglio forse presentarmi con una bella "copertina" patinata, al diavolo il contenuto! E' così bello guardare le figure piuttosto che leggere tra le fitte righe di pagine a volte noiosamente bianche. Passo al setaccio le persone, cerco di guardarle sempre diritto negli occhi per carpire, da sguardi ed espressioni, le loro emozioni, cercando quella semplicità che ultimamente inseguo affannosamente: l' essere come si è alla nascita unici, veri, incontaminati. Cerco di apprendere da quelle persone che riescono ad arrivare a classificare, etichettare e, in qualche caso, archiviare, che non hanno remore nel dirti in faccia "non mi piaci nè fisicamente nè mentalmente" non li giudico nè cinici nè insensibili, tutt'altro, solo onesti e sinceri. Loro dopo osservazioni di giorni, settimane, forse mesi sono giunti ad una conclusione andando oltre la famosa apparenza (fisicamente) per arrivare all' essenza, che è ben più importante (mentalmente). Vorrei tanto riuscire ad essere anch'io così che invece sono ferma al primo livello, quello che "in realtà non è così come sembra...", del "secondo me sotto sotto...", del "proviamo ancora...". Ne ho di cose da imparare...Ancora mi innamoro di Cyrano de Bergerac e rapita dalle parole e dai sentimenti veri trova bellissimo persino il suo naso e desisto dal comprare la Nivea nonostante il suo bellissimo barattolo!

20 agosto, 2008

Fratello freezer

Pranzo in terrazza, con Ste chiacchieriamo del più e del meno quando, ad un certo punto, lo interrompo: la giornalista biondina del Tg5 sta bofonchiando qualcosa sulla sensibilità animale, sui sentimenti e così via, ovviamente alzo il volume del televisore incuriosita e mi metto quasi sull' attenti con antennine ben tese. "Gli animali provano dei sentimenti"...nooooooooo!!!!Ma daiiii!!!!Caspita una notizia sensazionale!!!! Tre gli esempi citati nel relativo servizio: Gana, mamma gorilla ospite dello zoo di Muenster in Germania, disperata per la perdita del figlio, si rifiuta di abbandonare il corpicino senza vita del piccolo e continua ad accudirlo riempiendolo di attenzioni, una balenottera a Sidney rischia di morire per aver scambiato lo scafo di uno yacht per il ventre materno, cane e gatto se avvicinati da piccoli possono convivere come fratelli. Sono stupita: il 20 agosto 2008 al telegiornale si scopre la sensibilità animale, questo vuol dire che ancora qualcuno era nel dubbio. Gli animali sono migliori rendiamocene conto ed accettiamolo e non starò qui ad elencare i motivi di questa mia affermazione perchè è sufficiente guardarsi intorno. La balenottera si affeziona allo scafo di una barca come una lumaca sbava e striscia su un freezer ermetico credendolo un fratello ! La differenza sta in questo: loro non hanno perso il desiderio di affezionarsi, di scontrarsi per poi riappacificarsi ma soprattutto di aiutarsi, loro non dimenticano e ti riempiono di affetto senza ottenere per forza qualcosa in cambio. Saremmo sicuramente evoluti, intelligenti, all' avanguardia, arricchiti ma ultimamente anche terribilmente freddi, insensibili, distaccati. (Non tutti per carità, esistono delle eccezioni...). Vorrei sperare che si sia trattato di una notizia "riempispazio" e ciò della serie "mancano 8 minuti al meteo di che parliamo?" ma ahimè penso non sia andata proprio così. Ci sono persone a cui gli animali non piacciono, persone per le quali "le bestie vanno trattate da bestie", persone superiori che raramente pensano a chi o cosa le circonda, quante volte avrei voluto rifugiarmi in una di loro per soffrire meno, quante...ultimamente poi...E invece ricordo una scena del mio passato che mi fa ancora venire le lacrime agli occhi commuovendomi come allora: Milkie, la mia gatta, non stava bene, aveva contratto la leucemia felina e così per evitargli sofferenze inutili (ben venga l'eutanasia) il veterinario ci ha detto, come una sentenza di morte, che era meglio sopprimerla e così è stato. Era Pasqua, si è addormentata dopo 2 iniezioni sul freddo pavimento del salotto, al suo fianco non ho trovato il coraggio di starci io ma Cabì, la mia cagnolina, non l' ha lasciata sola un istante e adesso, a distanza di anni Cabì spesso si trova a fissare quel punto preciso in cui Milkie l' ha lasciata, ci gira intorno e rassegnata si accuccia triste. E' in questi casi che è bene stare in silenzio.(Per chi fosse interessato le notizie che ho citato sono riportate fedelmente su La Zampa.it).

19 agosto, 2008

F.Nietzsche

"Tutto ciò che è fatto per amore è sempre al di là del bene e del male"

Grazie Mr. Lines

L' universo femminile, non ancora in menopausa, adesso si che può gioire ! Di recente anche gli assorbenti intimi si sono messi a filosofeggiare, non bastavano le alucce, la forma anatomica e il deodorante alla malva, ora, care amiche, prima dell' uso, potremmo dedicarci alla lettura di profondi aforismi o "utilissimi consigli" che ci aiuteranno senz'altro ad affrontare meglio quei 5 giorni in cui io personalmente passo da uno stadio di profonda tristezza, insicurezza e rabbia contro chiunque capiti sotto tiro, a momenti di assoluta euforia e gioia di vivere. Merita davvero citarne qualcuno:"Il termine lunatica riferito alla donna deriva dalle credenze che ritengono la vita della donna influenzata dalla luna" però, interessante..."Nella fase premestruale si possono manifestare anche effetti positivi come l' aumento del desiderio sessuale e della creatività" e anche questo consiglio direi che è fondamentale..."Lo sai che è possibile limitare la sensazione di gonfiore nei giorni precedenti la mestruazione?" davvero?Okay, ma almeno ditemi, come? Sto seriamente pensando di conservare gli involucri con riportate queste perle di rara saggezza e farci un libro intitolandolo: "La filosofia ultra-assorbente"!(Gli scritti per ora sono pubblicati sui Lines seta ultra, credo di qualsiasi colore, ma su quelli verdi andate sul sicuro!)

Cat-woman

Appisolata sul mio scoglio niente e nessuno osa disturbarmi: nelle orecchie solo il rincorrersi delle onde che si infrangono contro gli scogli e qualche gabbiano che passa a salutare, tutto è tranquillo fuori e dentro me quando, all'improvviso..."Là, guardate!E' enorme!Catturiamola subito e sbattiamola su una pietra, bagnamola un po' e vediamo quanto sopravvive!". Alzo lo sguardo: davanti a me uno squadrone di marmocchi armati di secchiello e retino danno la caccia alle piccole meduse trascinate dalla corrente. Le meduse: creature marine bellissime che mi hanno sempre affascinata e che ho sempre avuto io paura di disturbare con i miei tuffi e le mie nuotate in mare aperto e mai viceversa. So perfettamente che le "carezze" dei loro tentacoli sono davvero poco piacevoli ma, in mare, in qualche modo, devono pur difendersi. La cosa che mi ha rattristata maggiormente è stato l' incoraggiamento, da parte dei genitori, alla cattura, creando una sorta di competizione tra i loro crudeli "pargoletti". Non sono madre e forse non dovrei giudicare fino ad allora ma mi domando se questo sia uno dei modi migliori per educare i propri figli: perchè il rispetto verso le forme di vita differenti dalla nostra viene sempre dopo? Perchè la natura non la si può guardare ma non toccare? Perchè non ci si impegna, in quanto adulti, per trovare ed inventare passatempi originali e differenti che non implichino l' uccisione, il disturbo, la violazione di un qualcosa che comunque non ci appartiene direttamente come, in questo caso, il mare? Che gusto ci si trova a catturare una creatura gelatinosa, meravigliosa nel suo habitat, ma informe al di fuori di esso e sbatterla con violenza su uno scoglio bollente in attesa che si sciolga? Sono intervenuta perchè sono impulsiva, scontrosa e quant'altro ma l' arroganza dei "bimbetti" mi ha messa a tacere, infondo: "perchè dar retta ad una sconosciuta quando papino pensa che quello che sto facendo sia divertente e utile?", già, utile...L' ignoranza è tale da aiutare la nascita di simili ragionamenti: "più meduse raccolgo, più il mare sarà pulito, prima riuscirò a fare il bagno...". Quello che manca è il buon esempio che ahimè è anch' esso in via di estinzione, i bambini alla fine imitano gli adulti e spesso si affidano ai loro consigli, tant'è che poco più in là ad immergersi con retino, pinne più lunghe del femore e maschera con boccaglio, un esemplare maschio sulla trentina, io mi sono concentrata (cat, nel mio caso, sta per "cattiva" e non per "gattina") e gli ho augurato una piccola medusa avvinghiata ai testicoli! Risultato pressoché perfetto, obbiettivo mancato di poco, una creatura l' ha "accarezzato" sul petto. Ste borbotta e dice che sono una rompic..., che anche se mi infervoro e dico la mia non cambia nulla anzi faccio del male solo a me stessa perchè mi avventuro in battaglie già perse prima di iniziarle, una sorta di "Don Cosciotta" contro i mulini a vento. Ultimamente è vero io perdo, gli altri vincono ma la testardaggine non mi permette comunque di sfilarmi l' armatura e anche se alla fine mi saranno riconoscenti solo un branco di meduse, per me sarà valsa la pena aver tentato !

All' alba

Mi piace restare in silenzio e guardarti mentre dormi. Da poco è spuntato il sole, io sveglia, sotto le lenzuola, sdraiata su un fianco ti osservo: i capelli arruffati, il tuo naso, la linea perfetta delle tue sopracciglia, le tue labbra. Dormi, sogna che fuori ... è già mattina !

16 agosto, 2008

Banalmente tua...

Sono e mi piace definirmi una persona "banale": io festeggio tutte le occasioni più o meno importanti, faccio i regali ai compleanni, cerco di non dimenticare gli anniversari, mi "scappano" persino gli auguri per gli onomastici, l' 8 dicembre addobbo l' albero di Natale, a Pasqua rompo l' uovo di cioccolato con un pugno, sperando di trovarci dentro chissà quale sorpresa e così via. Sarà perchè sono la figlia di un commerciante, lavoro per cui le feste rappresentano anche possibilità di incasso e quindi vanno tutte ricordate, o sarà semplicemente perchè ritengo ancora importanti piccole cose e gesti ormai fuori moda, sorpassati, forse persino inutili. Ieri era Ferragosto e visto che il sole non ci abbandona mai (il tempo qui è sempre bello!) ho proposto a Ste un "banale" tour della Costa Azzurra, ha accettato. Prima tappa: pranzetto ad Antibes nella nostra piccola e tranquilla creperie, dove cucinano deliziose galettes di grano saraceno con ottimo formaggio di capra. Alla "Croustille" la parola d' ordine da pronunciare prima di prendere posto è sicuramente "calma", qui infatti non ci si siede per mangiare ingozzandosi in tutta fretta ma per godersi l' aroma inebriante delle spezie come cumino, paprika, zenzero, origano, in bella mostra sui banchetti colorati del mercato vicino, per rilassarsi cercando di non pensare a nulla se non ai piaceri della vita, per chiedersi come sia possibile che i fiori così piccoli della lavanda riescano ad emanare un così intenso e gradevole profumo. Sorseggiando del buon sidro dolce in una scodella di terracotta...Seconda tappa: Nizza, dopo una romantica passeggiata sulla Promenade, un po' di shopping alle Galeries Lafayettes dove, ogni più assurdo ed inutile oggetto multicolore, attira la mia attenzione. Alla fine i miei acquisti si riducono ad un maglioncino per l' autunno e ad un pensierino per Gianna Stravolta, a malincuore rinuncio ad un completino intimo mozzafiato e del mio colore preferito, il famoso "verde bottiglia", decisamente troppo caro. Terza tappa: Mentone. Alle 22.00 siamo seduti in spiaggia, sulla sabbia, il lungomare è affollato ma noi cerchiamo di sentirci romanticamente soli, a farci compagnia la luna piena, chiara, luminosa e, a fianco, una stella che sorride. Il primo fuoco d' artificio ci coglie impreparati ed allora torno davvero bambina quando sentivo, come sento ora, quel fragore rimbombare nel cuore oltre che nelle orecchie e forse riesco persino a descrivere un attimo: l' incertezza nell' attesa, l' emozione ed il sussulto durante lo scoppio, la nostalgia e malinconia per la caduta in mare dell' ultima scintilla ancora luminosa. Uno spettacolo banale ma bello da togliere il fiato. Luci, colori e baci mentre la luna silenziosa sta a guardare. Una volta a casa hai esclamato "E' stata una bellissima giornata!" ed io mi sono addormentata felice.

15 agosto, 2008

Ghandi

"Fate battere i vostri cuori all' unisono con le mie parole".
http://www.avoicomunicare.it/testodiscorso.htm

My great friend and teacher

I'm happy: my friend Lodo, now, is a very teacher ! La telefonata di ieri era per farti gli auguri di Buon Compleanno e invece mi sono ritrovata a congratularmi con una prof di inglese a tutti gli effetti. Finalmente quello che meriti e che, da tempo, ti spetta di diritto: la cattedra. Te la sei sudata, anno dopo anno, elemosinando in Provveditorato un liceo dove poter insegnare; hai avuto a che fare con classi difficili composte da alunni che, più cercavi di invogliare, più ti scoraggiavano accontentandosi di una misera sufficienza.
Lo so come insegni perchè ho avuto la grande fortuna di essere, prima che tua amica, tua allieva.
Insegni come pochi sanno fare e io sono fiera di te perchè rappresenti quella professoressa che avrei tanto voluto al liceo e che invece non ho mai trovato.
Non mi sono diplomata poi molto tempo fa ma ora, che mi ritrovo spesso in polemica con il mondo intero, mi chiedo come si possano ancora mantenere "parcheggiati" in aula simili esemplari che hanno anche la presunzione di farsi chiamare "insegnanti". Io me li ricordo tutti i miei "insegnanti"...Quello di matematica e fisica si faceva le canne nei corridoi insieme ai miei compagni; quella di italiano non era mai soddisfatta dei miei temi perchè troppo fantasiosi, prolissi e poco attinenti all' argomento (ma mai si è sforzata di darmi dei buoni consigli in merito nonostante io glieli chiedessi di continuo) e tra noi c'era una chiara e nota antipatia assolutamente reciproca, forse anche perchè non approvavo le calze a rete con relativa minigonna per mettere in mostra, non due belle gambe, ma due enormi e flaccidi cosciotti; quella di scienze era di poche parole e si lavava i capelli una volta ogni due settimane, non è stata certo lei ad invogliarmi a scegliere il mio percorso universitario. E pensare che il mio era considerato un liceo frequentato dalla "Torino bene"... L' unica che ricordo con piacere e nostalgia è la professoressa di francese che, anche se il primo voto che mi ha dato (più che meritato) è stato un 2 --, alla fine del liceo si è complimentata con me per aver imparato la sua materia esattamente come lei voleva insegnarmela. Non ci sono professori perfetti come non ci sono alunni perfetti, ma almeno si può cercare di esserlo. Lodo insegna con passione, vede il suo lavoro come una missione, ogni anno non impara a memoria un programma per poi sottoporlo alla classe identico e banalmente invariato, ma cerca sempre di rielaborarlo aggiungendo qualcosa di nuovo e ricevendo poi, dall'altra parte della cattedra, più consensi che critiche. Spero che anche Mariella ottenga presto lo stesso riconoscimento, perchè per me vorrebbe significare non solo che ho due amiche che ci mettono l'anima in quello che fanno e che mi rendono davvero orgogliosa di loro, ma anche che la scuola italiana forse si sta rendendo conto dell'esigenza di dover abbattere certe "cariatidi" che credo, non solo non abbiano più la voglia, ma neanche più le capacità di tramandare qualcosa.

Gli insegnamenti di Chuang Tzu

"Un giorno Chuang Tzu si addormentò e, mentre dormiva, sognò di essere una farfalla che volava in estasi.
E quella farfalla non sapeva di essere Chuang Tzu che sognava.
Poi Chuang Tzu si svegliò e, a giudicare dalle apparenze, era di nuovo se stesso, ma ora non sapeva se fosse un uomo che sognava di essere una farfalla o una farfalla che sognava di essere uomo."

08 agosto, 2008

In vacanza da 15 minuti

Sono in vacanza da quindici minuti ! Un venticello caldo tipo quello del film "Chocolat" mi ha accompagnato a casa scompigliandomi i capelli. Ho salutato con abbracci e baci Gianna Stravolta, le ho detto di stare serena e lasciarsi corteggiare anche solo per divertimento, di cogliere l'attimo come ci ha suggerito l'inquilina del primo piano e vivere queste vacanze alla grande ! Ovviamente restando in contatto ... Ahimè entrambe aspettavamo un qualcosa che invece non è arrivato, succede, sarebbe stato bello ma non è avvenuto, non si può pretendere, si può sperare ma mai pretendere. Mi stupisce ogni giorno un po' di più questa affinità che si svela ai nostri occhi dopo dieci anni da semplici colleghe ed è inutile insistere sul fatto che anche stavolta ce la metterò tutta perchè duri, cresca e metta le radici come la betulla davanti alla finestra della mia mansarda. Per il resto ho capito...ho capito che da sola non posso insistere, sono io infondo ad aver sbagliato e adesso ne pago le conseguenze, condannata senza appello. Ho perso una cosa preziosa ed importante e mi dispiace.
P.s. Gianna mi raccomando tu apri quel cassetto, perchè un cuore senza ossigeno non può battere !
Ore 19,00, una telefonata: per Gianna...un lieto fine; sono contenta Stravolta, hai visto? Che ti diceva Notta tua?!

Ridere da piangere

Ore 11,33, ultimo giorno di apertura, si presenta un Signore, mi guarda e dice: "Campobasso" e Gianna, da dietro, "Io è una vita che campo bassa !"....

Mezzanotte

Mezzanotte: l' ora in cui la carrozza si trasforma in zucca, il principe sonnecchia, la povera Cenerentola piange per la scarpetta perduta...E' l' ora in cui alla TV si moltiplicano le repliche o i film stupidi, l'ora in cui Cabì dorme già almeno da due, l'ora in cui c'è chi ancora lavora e chi ancora aspetta: io come sempre ho aspettato, fiduciosa e serena, nonostante i "vai a nanna!". Adesso sono un po' stanca, anche se la giornata non è stata poi così faticosa: stasera alla fine ho letto qualche pagina di libro, "visto" un film romantico, scritto (forse troppo) e ad ogni trillo di un messaggio c'ero ... spero di averti fatto compagnia anch'io Ste, anche se i colleghi sono simpatici ed affettuosi ed il tuo lavoro ti piace un sacco.

07 agosto, 2008

La descrizione di un attimo

E' da quando scrivo qui che vorrei dare questo titolo a un mio post e più penso al contenuto meno mi viene un' idea sul cosa e come scriverlo. Un attimo: ma quanto dura un attimo? Forse la figlia di un orologiaio dovrebbe sapere che si tratta di un brevissimo spazio temporale che in realtà non esiste, si può parlare di secondi, minuti, ore, ecc. ecc. ecc. ma non certo di attimi. Eppure ho vissuto tante situazioni diverse che alla fine sono durate un attimo e che però non mi basterebbe un giorno intero per descrivere, perchè? La "scrittrice descrittrice" si trova in difficoltà: ripete un titolo che non significa assolutamente nulla. Alla fine io non sono così brava e se qualcuno lo è riuscendo a descrivere un attimo, spero mi spieghi come si fa.

Sola con un cane

Stasera vado a ruota libera, nessuno mi ferma, ho troppe cose da scrivere, troppe idee, troppi spunti...sono posseduta! E tra l' altro posso farlo nel miglior modo possibile: divano verde, finestra semi aperta, maglietta grigia, gambe incrociate, Cabì che dorme sdraiata ai miei piedi (ops, forse è svenuta per l'odorino), vaschettina di gelato al cioccolato e peperoncino, la tv in sottofondo ma potrei anche farne a meno, praticamente sola con un cane. Ste è in ufficio per una di quelle sue pallosissime consegne, io come sempre cerco di fargli compagnia tramite Messanger non essendo mai troppo invadente però, gli racconto episodi buffi, scene di film, notizie del Tg, fino a tarda ora, quando lui rincasa e io puntualmente sono sempre ancora sveglia, figuriamoci stasera...Non approva molto questa mia passione per il blog, non capisce né il mio bisogno di scrivere né tanto meno quello di leggere i pensieri altrui e questo perché siamo diversi. Il primo blog che ho letto da cima a fondo è stato "il blog serio", ho persino avuto la fortuna di conoscere personalmente l' autore, lui si che scrive bene, mai "vane parole"...E poi la nascita del mio: confuso, a volte triste e malinconico, altre volte assolutamente folle, un po' come me del resto. Il suo è frequentatissimo e conosciuto in tutto il pianeta, il mio ehm ehm...manco più l' anonimo ci passa e se va bene ci sono finiti per caso gli abitanti di Ciriè !Ma non importa Giannetta legge e si diverte, a volte i miei amici, che però non sanno mai che commenti lasciare, qualche compagno di blog come Calendula. Oggi con Robby per un attimo abbiamo parlato di psicologi :"Tu ci andresti?" risposta della sottoscritta "si, ma non per risolvere chissà quale problema bensì per parlare, parlare, parlare ed essere solo e sempre ascoltata!". Che risate, praticamente sarei io a portare il povero dottore malcapitato alla follia e non lui a darmi chissà quali rispote! (Pausa, mi assento, scendo con Cabì...). Eccomi tornata: fuori l' aria è fresca e pulita, il cielo ha una luce bellissima, il giorno si assopisce e la notte si sveglia. La città non si è del tutto svuotata ma a quest'ora, si incontrano solo le portinaie dei condomini confinanti, che parlottano in fretta e a bassa voce, padroni che portano a spasso i loro cani o, come nel caso mio e di Cabì, viceversa e, alzando lo sguardo, vecchietti affacciati alla finestra che si godono un po' di frescura. Penso per un attimo al mare e ad un' estate fa...

Come l'ultimo giorno di scuola

E' difficile persino per me che, se mi ci metto, riesco a descrivere nei minimi particolari anche una briciola di pane caduta per caso sul tappeto, è una sensazione particolare che si ripete identica tutti gli anni in occasione della vigilia della fatidica pausa lavorativa. Tutti sereni, tutti sorridenti, speranzosi che le due o tre settimane concesse non passino poi così in fretta. Tra l' incasso di un affitto e il pagamento di una fattura, si parla di cerette, di come bagnare le piante e di cosa incidere come messaggio sulla segreteria telefonica. Intanto arriva la nostra estate ! Io la vivo un po' come un capodanno, faccio un bilancio di autunno, inverno e primavera e riassumendo le tre stagioni in tre parole direi: stupore in autunno, confusione in inverno, emozione in primavera...La mia pazzia ormai è nota a chiunque ! Oggi è stato piacevole persino vedere i signori che fanno le pulizie nei condomini e che vengono il giovedì per farsi pagare le loro fatiche mensili, tutti ci salutavano augurandoci buone ferie, io contraccambiavo sorridevo e pronunciando il mio solito "grazie mille !". Domani io e Giannetta saremo sole, il Geo deve organizzarsi per la partenza e magari trasformeremo l' ufficio in una sorta di salone di bellezza...regolatina alle sopracciglie, via i pelazzi sul mento e i baffetti che poco mi si addicono, pettegolezzi su tutti e foto osè dei vip trovate su internet ! (Sgarbi è meglio che si copra ma Brad ... Nudo ! Nudo ! Nudo !). Ovviamente inizieremo la giornata, alle 8,15, con la nostra colazione al bar e sarà, ne sono certa, una splendida giornata !

'A bellllllliiiii !!!!!!

Vedervi sorridere, insieme, per me è bellissimo !


06 agosto, 2008

Le mie beatitudini

Beati quelli che "tu in una stanza io nell'altra"
Beati quelli che "l' amicizia va e viene"
Beati quelli che "meno ai ricchi più ai poveri" e alla fine sono ricchi
Beati quelli che dimenticano subito e più in fretta possibile
Beati quelli che non si commuovono più
Beati quelli che ti tengono a distanza
Beati quelli che vivono nell' illusione di essere indispensabili
Beati quelli che glielo fanno credere
Beati quelli che non sbagliano mai
Beati quelli che, se lo fanno, danno la colpa agli altri...
Forse io della vita non ho capito proprio niente !

Come la neve ad agosto...

Oggi mi sono data anch'io alla sperimentazione animale!
1^ prova "la pratica": una banalissima scusa, sarà la "sensibilità" ad impedire di essere schietti ma sinceramente avrei preferito un "se c'è lei, manco morto, nulla di personale".
2^ prova "la teoria": all'inizio non sapevo nè cosa nè come scrivere, le probabilità di risposta erano pressochè nulle e invece....ma che fortuna! Quindi la sperimentazione si è rivelata un successo. Non ho lasciato traccia, nè nel bene nè nel male, inesistente la possibilità di un ricordo come inesistente la voglia di rivedersi, interesse zero, nessun "come va?" e io di questo ne sono quasi contenta, non mi lamento, non faccio la vittima, sono passata come passa un temporale su una città ma forse non ho fatto danni. Ho messo l'impermeabile al cane, sciolto i capelli e mi sono letteralmente buttata sotto il diluvio universale, anche la portinaia ha cercato di fermarmi ma nulla, sono una forza della natura. Ad un certo punto ho persino scostato l' ombrello e ho sentito le gocce di pioggia infilarsi dappertutto, sotto la camicetta bianca, attraverso i jeans, bagnarmi i capelli che ora sembrano alghe. E' stata una sensazione bellissima e se è scesa una lacrima di nostalgia l' ho potuta lasciare andare.

05 agosto, 2008

Seconda stella a destra...

Maledetto Peter Pan, portatore di sventura e non di sogno, quante volte ti ho seguito, quante volte ho chiuso gli occhi, ti ho sognato ed aspettato ma alla fine sono sempre rimasta qui con i piedi per terra e la mente altrove, se non l' hai ancora capito quelli come noi perdono sempre e sai chi vince? Vince chi non sogna e non spera più ! Un applauso per averci creduto, per aver dinuovo fantasticato, la tua isola è sprofondata in un mare di razionalità e opportunismo, siamo ridicoli e chissà quanti ora rideranno a squarciagola alle nostre spalle, inutili e patetici destinati ad essere battuti, lasciati, dimenticati ma soprattutto imbavagliati e costretti al silenzio. Sono le 23,56 e la tua finestra la lascio ancora aperta...

Sentirsi "vicini"

Ormai è diventata quasi una tradizione, prima della nostra partenza, io, Ste, Maria Rosa e Aldo ci salutiamo con una prelibata cenetta preparata con amore e passione dalla bravissima Maria Rosa che ci riempie di attenzioni e premure. Loro per noi e forse noi per loro sono/siamo molto più che semplici vicini di casa e con il passar degli anni questo rapporto cresce e si fortifica. Abbiamo portato la mia famosa tarte-tatin con tanto di cartoccetto di panna liquida e una bottiglia di Cartizze. Piatti semplici, freschi e rigorosamente vegetariani: pomodori ripieni con riso e spezie, cotti al forno, una frittata di verdure dell' orto e un sufflè ai fagiolini, per chiudere un tagliere di gustosi formaggi. Abbiamo conversato soprattutto di viaggi, ma anche degli strani condomini che ci circondano e con cui conviviamo e delle invenzioni di Aldo, tra una risata e un ricordo. E' stata una piacevolissima serata davvero...e anche stavolta mi sono affezionata e anche stavolta correrò il rischio delusione, pazienza, avrò una strana malattia, grave per giunta visto che riesco ad affezionarmi anche agli "sconosciuti" e a sentirne persino la mancanza !

Lao-Tze

"Anzichè maledire il buio è meglio accendere una candela"

04 agosto, 2008

Le vacanze di Tinetta

Piccola la tua padroncina oggi pomeriggio mi ha raccontato della tua gravidanza "isterica"...
Accidenti l' immaginazione fa dei gran brutti scherzi, speriamo passi presto ! Un' affettuosa carezzina...

Aula B

La settimana scorsa Gianna ha portato in ufficio un ramoscello di una piantina che le è nata spontaneamente in un vaso sul balcone: esile e profumata, l' ho osservata ma proprio non mi suggeriva nulla. Anche stavolta la botanica si è rivelata la mia amica/collega che, non solo è riuscita a far fiorire una Phalaenopsis (orchidea della quale spesso e volentieri si moltiplicano foglie ma raramente fiori) sul davanzale di una finestra della reception, ma grazie alla sua "bravura" (ehm, 'na botta di bip nel trovare la pianta giusta nel sito giusto) ha riconosciuto la santoreggia o erba cerea, scientificamente detta Satureja hortensis L. Un flash universitario mi ha portato ad improvvisare un riconoscimento dell' esemplare mediante chiave dicotomica. Le esercitazioni di botanica sistematica che si svolgevano all' Orto Botanico del Valentino consistevano proprio in questo: la Prof. Dal Vesco sradicava qualsiasi cosa "verde" le capitasse a tiro, ce la proponeva poi sui lunghi banchi di legno dell' aula B e con un "Di cosa si tratta ?" dava il via a quello che più che un compito in classe pareva tanto un quiz. Ad aiutarci solo un vecchio volume dalle pagine ingiallite, la "Guida botanica d'Italia" anche detta "Il Baroni" dal nome dell' autore. Si procedeva con calma, piantina tra le dita da trattare con cura, lente d' ingrandimento e lametta per eventuali incisioni, la si scrutava da radici a capolino, si guardava forma e posizione delle foglie, robustezza del fusto, calici e corolle e si seguivano le tracce del Baroni per arrivare ad una determinazione, ad una conclusione più logica possibile. La prima domanda era sempre la stessa "pianta annuale o perenne?". Tutto ciò era interessante ma se vogliamo, per certi versi, anche curioso e divertente. La bravura di noi studenti stava proprio nel riconoscere, nell'arrivare prima possibile alla soluzione finale, nel non scambiare un Allium cepa per un Crocus albiflorus. Sarebbe bello ci fosse un grosso volume dalle pagine ingiallite per distinguere anche le persone con cui ci capita giornalmente di avere a che fare, no? Una chiave dicotomica per la specie umana con riportate tutte le alterantive possibili: esemplare sensibile-esemplare insensibile, esemplare simpatico-esemplare antipatico, esemplare espansivo-esemplare ermetico, esemplare "spontaneo"-esemplare "coltivato", ecc. ecc.ecc. Chissà magari questo ci permetterebbe di evitare le colossali fregature che, seguendo unicamente l' istinto, si prendono quotidianamente. Giungere ad una conclusione definitiva sfogliando un manuale e non magari ponendosi mille domande a cui nessuno mai darà una risposta sensata. La nostra specie, mi rendo sempre più conto, è assolutamente la più studiata ma anche la meno comprensibile, la meno "definibile" e forse la meraviglia sta proprio in questo. Ciascuna persona è un universo a parte che non è possibile classificare assimilare ad un altro e puoi sfogliare quanto vuoi ma difficilmente arriverai ad una definizione. Capiteranno tanti Allium cepa dall' odore disgustoso, una volta sezionato il bulbo e dal caratteristico effetto urticante sulla pupilla che inizierà a lacrimare e prudere ma alla fine, sul banco, qualcuno depositerà anche un bellissimo e profumatissimo Crocus che non occorrerà neppure sezionare per riconoscere: lo guarderai dapprima con stupore e meraviglia, accarezzerai i suoi petali prendendo a poco a poco confidenza con la loro fragilità e perfezione ed alla fine il suo profumo ti confonderà ma, anche, renderà felice.