21 agosto, 2008

Bravo Dante !

Sono da poco rientrata dal supermercato e anche lì ho trovato uno spunto per un articolo. A volte penso che forse dovrei davvero "darmi una calmata" come consiglia il mio premuroso coniuge e scrivere meno e meglio oppure, come insegnano altri blog che frequento, un articolo ogni tanto solo su un argomento socialmente utile, non pubblicando tutto quello che mi passa per la testa e che io, ma spesso solo io, ritengo importante ed interessante. E invece...Sullo scaffale di dentifrici e spazzolini attira la mia attenzione un bellissimo barattolone di crema: avreste dovuto vederlo, ipotetici lettori, in tutto il suo splendore, un tripudio di cuoricini rosa e verdi circondati da cupidi che scagliano frecce, incuriosita lo afferro e domandandomi di che cosa si tratti, leggo l' etichetta: sorpresa! Crema idratante Nivea. Cosa? Un banale barattolo di crema Nivea? Quella sorta di cremone multiuso, spesso, unticcio e dall' odore inconfondibile? A fianco riconosco subito il medesimo prodotto nella sua originale confezione: niente cuoricini nè cupidi nè frecce. Incredibile ma vero: hanno ideato la "Special Edition" della Nivea. Ste mi si avvicina e conoscendomi bene mi sussurra teneramente: "Per tutti quei cuoricini la compreresti vero?" si, lo ammetto (attimo di debolezza). Ed ecco sopraggiungere lo spunto per questo mio scritto: l' apparenza che inganna, affascina e confonde. E' pura strategia di marketing attirare la clientela posizionando il prodotto giusto nel posto giusto o creando l' attrattiva della confezione quando alla fine il contenuto è il medesimo che magari è in commercio da anni. Spesso ci si cade. Al supermercato come anche, per esempio, in libreria: copertine sfavillanti a volte racchiudono scritti scarni e poco significativi. A questo proposito ricordo al liceo quando, anzichè comprare l' edizione illustrata de "L' Inferno", mi feci prestare da papà il suo tomo dalla copertina bianca un po' consumata con un' unica scritta centrale rossa "La divina commedia", a parte il risparmio mi faceva davvero piacere studiare su un qualcosa di prezioso perchè tramandato e che comunque negli anni era rimasto un capolavoro dall' immutata bellezza. A mio avviso "L' Inferno" è davvero un capolavoro della letteratura italiana che reputo addirittura contemporaneo, un libro che avrei letto anche per puro piacere, senza imposizione scolastica. Un' idea semplicemente geniale: bravo Dante! Non ho mai invidiato i miei compagni per le illustrazioni riportate sui loro testi, che raffiguravano gironi e dannati, perchè alla fine era persino bello per me immaginarmeli, pagina dopo pagina, e in alcuni casi disegnarli a mio piacimento, creando con fantasia e pura immaginazione un mio "Inferno". E pensare che c'era comunque qualcuno che si vantava dalla sua super-edizione. A me non piace vantarmi, non è proprio nella mia indole anche perchè, quando sto per cadere in tentazione penso: "E di cosa dovrei vantarmi?" nulla di quel che sono e faccio mi pare così straordinario da potermene vantare con qualcuno. In questo modo cerco di non creare nel mio prossimo false illusioni nè nel bene nè nel male. Sono esattamente (purtroppo) così come mi si vede e ascolta, trasparente, assolutamente incolore, senza cuoricini nè cupidi tatuati addosso. Con gli anni ho perso persino la timidezza che mi ha accompagnata durante tutta l' adolescenza impedendomi di essere come sono ora: tremendamente schietta, esageratamente spontanea e confidenziale, troppo sincera. Sarebbe meglio forse presentarmi con una bella "copertina" patinata, al diavolo il contenuto! E' così bello guardare le figure piuttosto che leggere tra le fitte righe di pagine a volte noiosamente bianche. Passo al setaccio le persone, cerco di guardarle sempre diritto negli occhi per carpire, da sguardi ed espressioni, le loro emozioni, cercando quella semplicità che ultimamente inseguo affannosamente: l' essere come si è alla nascita unici, veri, incontaminati. Cerco di apprendere da quelle persone che riescono ad arrivare a classificare, etichettare e, in qualche caso, archiviare, che non hanno remore nel dirti in faccia "non mi piaci nè fisicamente nè mentalmente" non li giudico nè cinici nè insensibili, tutt'altro, solo onesti e sinceri. Loro dopo osservazioni di giorni, settimane, forse mesi sono giunti ad una conclusione andando oltre la famosa apparenza (fisicamente) per arrivare all' essenza, che è ben più importante (mentalmente). Vorrei tanto riuscire ad essere anch'io così che invece sono ferma al primo livello, quello che "in realtà non è così come sembra...", del "secondo me sotto sotto...", del "proviamo ancora...". Ne ho di cose da imparare...Ancora mi innamoro di Cyrano de Bergerac e rapita dalle parole e dai sentimenti veri trova bellissimo persino il suo naso e desisto dal comprare la Nivea nonostante il suo bellissimo barattolo!

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