26 agosto, 2008
Lacrime per strada
Cammino lungo il mio viale, serena, cercando di non pensare a nulla, senza troppa fretta, incrocio tante persone e tanti sguardi e, mai come ora, osservo chi mi circonda: il solito vecchietto con una lunghissima barba bianca che porta a passeggio i suoi due esagitati cagnoloni; la coppia di amanti clandestini che sorseggia il primo caffè della giornata, tra un bacio e l' altro, prima di correre in ufficio; i ragazzi davanti all' Isef che fanno stretching; lo squadrone dei "colletti bianchi" che scende frettolosamente le scale della metro e poi io, che spesso e volentieri parlo da sola rischiando il rapimento da parte della Neuro ma, per il momento, non me ne voglio preoccupare troppo. Mi compiaccio dei sorrisi, stupisco dell' inespressività e intenerisco davanti alle lacrime. Lacrime per strada? Si, la gente piange e non si nasconde più per farlo, non ha paura dei giudizi nè delle critiche, piange e grazie al cielo lacrime che scendono ce ne sono ancora. Si piange con indifferenza, come se fosse una cosa del tutto normale, si piange perchè proprio non se ne può fare a meno, si piange perchè qualcosa non va come dovrebbe. Ovviamente mi è capitato...Io però, anche in questo caso, ho un modo del tutto personale di piangere: i miei occhi sgocciolano e io mi tiro su gli occhiali, mi accarezzo le guance togliendo di mezzo le lacrime e seria proseguo nella mia direzione, diciamo che il mio è un pianto austero, mai patetico. E dopo un bel pianto non sapete quanto gli occhi brillino! Potrei scrivere un blog sul perchè del pianto, su quanto ci si affidi a questo per paura di affrontare un problema con maturità, sulle persone che anche davanti alle lacrime rimangono indifferenti o addirittura ne sono infastiditi. Io piango spesso ma questo non fa di me una persona infelice nè troppo sensibile forse solo codarda ed insicura, questo sì. Una persona che ha paura di cose ben poco importanti rispetto ad altre, che non si spaventa all' idea di dover morire quanto piuttosto di rimanere sola. Ma questo mio articolo non voleva essere nè strappalacrime nè sdolcinato, tutt'altro, il mio intento era quello di trasmettere l' ottimismo, la speranza riposta nei sentimenti del prossimo, quelle emozioni che per fortuna restano ancora incontrollabili, che anche se ci si sforza, non si riesce proprio ad evitare e nascondere, quelle che dobbiamo assolutamente comunicare. E poi il piangere non sempre cela un malessere anzi, a volte credo che solo il sesso sia meglio di un pianto di gioia che arriva dal cuore e raggiunge tutti i muscoli del corpo facendoli vibrare: quando di recente ho pianto di gioia pensavo addirittura di essere riuscita a brillare come una stella, in me un' orchestra sinfonica suonava il Bolero di Ravel e il cuore batteva come se volesse abbandonare il mio petto, è stato bellissimo! Quindi piangete gente e non pensate che nessuno intanto se ne accorgerà, perchè alla fine c'è ancora qualcuno che si guarda intorno.
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2 commenti:
dal 29 febbraio 2008, piango ogni giorno.. ecco mo ricomincio...dicevo piango ogni giorno purtroppo, per la prima volta in 28 anni la morte ha colpito da vicino anche me...molto da vicino e il dolore non passa... si nasconde nei momenti dela giornata, ma poi all'improvviso eccolo li, ti colpisce fortissimo e fa davvero male... spero nello scorrere del tempo... nel frattempo come un gatto lecco le mie ferite... uffa
Ti auguro che il tempo ti aiuti...sono in molti a crederlo capace di cancellare ricordi e dolori...
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