Cabì pascola felice scegliendo i suoi fili d' erba preferiti, non perdendoci di vista neanche per un secondo, noi sdraiati sul nostro coloratissimo plaid scozzese non ci lasciamo distrarre da ronzii di insetti e fischiettate di uccellini canterini e, tra una carezza ed una risata, proseguiamo la nostra lettura. Ieri, curiosa ed incuriosita, ho acquistato, ahimè ancora su carta, credo una delle ultime opere di Tiziano
Terzani "Un altro giro di giostra". Conosciuto ed apprezzato Bruno
Munari, mi accingo a godermi i pensieri e le parole di questo nuovo, almeno per me, autore. Il volume che ho scelto parla di vita ma anche di morte, due facce della medesima medaglia, 576 pagine che affronterò con la solita ingordigia che mi contraddistingue quando il desiderio di arrivare alla fine
prevalica sulla fatica di tenere gli occhi aperti e le lenti degli occhiali ben pulite. Chiara, a cui ho riferito della
new-
entry nella mia libreria, già lo conosceva e me ne ha parlato molto bene, un motivo in più per affidarmi nuovamente all' abbraccio delle pagine quando un libro mi si apre davanti. Acquisto i miei volumi un po' ovunque, ultimamente ho optato per la libreria
Coop che riserva un po' di sconto sul prezzo di copertina ai soci del supermercato, ma mi trovo a mio agio anche "Al Banco" in via Garibaldi, una sorta di passeggiata al coperto tra due lunghe file, non di alberi come in un viale, ma di volumi di ogni genere. Ieri ero proprio lì con mia madre, entrambe siamo entrate con le idee piuttosto chiare sul cosa cercare. Io ho afferrato il mio tomo dalla copertina azzurra e decisa mi sono diretta verso la cassa, mi sono voltata ma lei in mano non aveva più nulla, eppure un attimo prima felice e sorridente aveva trovato "
Coco Chanel". Due parole, una spiegazione piuttosto semplice "Non riesco a leggerlo, è scritto troppo fitto, le parole si scontrano l' una con l'altra...non importa". So quanto mia madre ami leggere, so quanto le faccia piacere cedere alla tentazione di un libro piuttosto che di un programma televisivo, so che
difficilmente lascia a metà una storia che l' appassiona, lo so
perchè io sono come lei. E così ci siamo ritrovate a parlare di libri digitali, a confrontare le nostre generazioni così distanti ma per un attimo così affini nell' accettare un ulteriore passo avanti della tecnologia. A dire il vero gliene avevo già parlato e lei mi aveva "poeticamente" messo a tacere, facendomi notare quanto sia speciale sfogliare un libro, girare una pagina ignari di cosa ci sia dietro, di cosa la trama riservi, annusare la carta e spostare un segnalibro giorno dopo giorno, non potevo e non volevo allora darle completamente torto ma ora...Ora preferisco abbracciare un albero, accarezzare una corteccia, fare qualcosa che non danneggi ulteriormente altri esseri viventi e a, parte il mio discorso ambientalista, credo che ridarle la possibilità di leggere qualsiasi cosa attraverso un monitor,
anzichè un libro stampato
egoisticamente per persone "
ipervedenti", sia un' idea geniale che sinceramente mi stupisco sia venuta ad una o più esseri umani. E' giusto rinunciare ad un piacere come quello della lettura
perchè un editore ha scelto per noi un carattere piuttosto che un altro? L' importante è la vendita, il guadagno e un bel
chissenefrega a chi, in questo caso non per ragioni strettamente
ecologiste, comprerebbe ma non può per motivi che vanno ben oltre il prezzo impresso su una copertina. Ed allora spero sinceramente di "piantare" presto almeno due e-
books nel mio e nel giardino di mia madre. Ultimamente mi sono resa conto che
Macchiavelli forse era in realtà un profeta: mai alcun pensiero fu più indovinato ed attuale ai giorni nostri de "Il fine giustifica i mezzi". Mi arrabbiavo e sbraitavo fino a poco tempo fa,
perchè vedevo sempre più gente intorno a me che della natura, degli animali, dell' ambiente ne faceva un business, un discorso legato alla moda del momento, o ancor peggio alla sua immagine,
perchè parliamoci chiaro una donna che ama gli animali e la natura appare più dolce, sensibile ed affascinante agli occhi di un uomo, magari d' inverno indossa il
giubbottino di pelle o il piumino di piuma d' oca (oca animale a due zampe ahimè) ma che importa, paroline come "che tenero quel
micetto" o "che dolce quel cagnolino" fanno di lei un barattolo di miele e il fascino ne guadagna. Ma questo è solo un esempio...Mi arrabbiavo, non
perchè io sia una miglior animalista e sicuramente una donna meno affascinante, ma
perchè non si può esserlo per moda, non si può rispettare la natura per fare colpo, non si può passare "al verde" dopo essere stati per una vita "rosso sangue". Non ho mai cercato nei miei quasi vent'anni da vegetariana di convincere nessuno sul fatto che la mia scelta sia migliore di quella di qualcun altro, non ho mai polemizzato sul fronte animalista giudicando chi non ha anche soltanto voglia di ascoltare e capire le mie ragioni, non l' ho mai fatto ed anche questo fa parte della mia ponderata ed ormai decisiva scelta di vita. Come del resto non mi sono mai vantata delle vittorie
nè lamentata delle sconfitte, se posso far qualcosa in rispetto di ciò che mi circonda e che difficilmente può ormai difendersi da solo, lo faccio e basta, sia questo un animale o una pianta. Ed ecco l' illuminazione !!! Che importa se la donna affascinante non è davvero convinta della straordinaria bellezza della natura, che importa se chi, magari non ci ha mai fatto caso, improvvisamente alza lo sguardo e si meraviglia della fioritura di un albero, che importa se si accarezza un cane per strappare un sorriso a qualcuno, ciò che conta non è più
perchè lo si fa ma il farlo e basta e quindi ben vengano gli e-
books magari per salvare una foresta, permettere a chi come mia madre è curioso di conoscere le avventure di
Coco Chanel o semplicemente per chi ne creerà un business.